L’AD di FS, Donnarumma, risponde alle critiche: “Nessun impegno vincolante su nuove acquisizioni”. Priorità assoluta all’esecuzione del piano da 100 miliardi e al PNRR, che non rischiano stop.
“Noi ci occupiamo di mettere in sicurezza le Fs, non operiamo salvataggi di Stato. Non vogliamo allargare i nostri interessi commerciali”. Con queste parole nette, l’amministratore delegato del Gruppo Ferrovie dello Stato, Stefano Donnarumma, sgombra il campo dalle critiche e frena sui rumors relativi a possibili nuove acquisizioni, da Mermec a Firema fino a Pizzarotti, precisando che il gruppo è “ancora in fase esplorativa” e che “nessun impegno vincolante” è stato preso. L’obiettivo primario, ha ribadito, è garantire l’esecuzione del monumentale piano di investimenti da 100 miliardi, PNRR incluso. Le dichiarazioni dell’AD arrivano in un’intervista al Sole 24 Ore, in cui il numero uno di Fs fa il punto sulle strategie del gruppo, dallo stato di avanzamento degli investimenti alla creazione della nuova società per l’Alta Velocità, rispondendo alle polemiche delle ultime settimane.
MESSA IN SICUREZZA, NON NUOVI BUSINESS
Di fronte alle indiscrezioni su possibili acquisizioni, Donnarumma ha chiarito la logica che muove il gruppo: “Non è nostra intenzione costruire nuove attrezzature o equipaggiamenti. Vogliamo mettere in sicurezza i nostri piani”. L’interesse verso altre aziende, anche in difficoltà, non è volto a creare un nuovo polo delle costruzioni né a effettuare “salvataggi”, ma a “tutelare le attività affinché siano realizzate le opere”.
“Non c’è niente di peggio di cantieri che si fermano perché l’appaltatore non è in grado di portarli avanti”, ha affermato, sottolineando come in questa fase storica “non ci possiamo permettere questi ritardi”.
PIANO DA 100 MILIARDI E PNRR: “NESSUN RISCHIO DI STOP”
L’AD ha mostrato sicurezza sulla capacità di esecuzione del piano strategico 2025-2029 da 100 miliardi. “Quest’anno andremo a un tasso di esecuzione che rende credibile il superamento del picco storico dell’anno scorso, in un intervallo tra i 18 e i 20 miliardi di euro”, ha dichiarato.
Anche sul PNRR, che vede FS come principale stazione appaltante con 24 miliardi a carico, Donnarumma ha rassicurato: “La rinegoziazione non si tradurrà in nessuno stop alle infrastrutture in programma”. La rimodulazione, ha spiegato, riguarda solo i tempi o la riconfigurazione dei target.
TECNOLOGIA, KNOW-HOW E RISORSE UMANE: I VERI ASSET NEL MIRINO
Se non si tratta di salvataggi, qual è allora l’interesse per aziende, anche in crisi? Donnarumma ha evidenziato tre profili strategici:
Controllo della Filiera Tecnologica: “Riuscire a controllare una parte di questa filiera per noi sarebbe un beneficio perché siamo un’azienda che gioca un ruolo internazionale”.
Caccia alle Competenze: “La presenza di risorse competenti ci fa gola, soprattutto negli ambiti tecnico-operativi. Società in crisi che hanno risorse umane capaci di operare su tecnologie complesse come i treni diventano per noi importanti”.
Siti Industriali Strategici: “Diventano interessanti anche i siti ferroviari perché il territorio non abbonda di siti industriali disponibili e collegati alle ferrovie”.
L’AD ha ammesso che Firema è “sicuramente un potenziale caso”, ma ha aggiunto che sul tavolo ci sono “diverse iniziative” e che nelle prossime settimane “potrebbero esserci delle novità”.
NEWCO ALTA VELOCITÀ: OPERATIVA NEL 2026, MA NESSUNA PRIVATIZZAZIONE
Donnarumma ha confermato che il percorso per la creazione di una nuova società a cui conferire le tratte AV è partito, in interlocuzione con il MEF. Ha però precisato: “Questo perimetro resterebbe comunque sotto il controllo delle Ferrovie. Non vogliamo né privatizzare né quotare la società. Stiamo solo strutturando un metodo per finanziare le opere”.
L’operazione comporterà un aumento dei pedaggi pagati dalle imprese ferroviarie, che potrebbero raddoppiare fino a circa 12 euro a treno/km entro il 2030, restando comunque “ben al di sotto dell’asticella europea che è pari a 20 euro”. Questo, ha concluso, si tradurrebbe in un aumento di “pochi euro” sul biglietto finale per l’utente, a fronte di “servizi migliori”. Se arriveranno tutti gli ok, l’obiettivo è di rendere la nuova società operativa con il 2026.