La Corte d’appello di Bologna ha deciso l’estradizione alla Suprema Corte Federale di Cassazione della Germania di Serhij Kuznietsov, il presunto comandante della squadra di ucraini che il 26 ottobre 2022 avrebbe fatto saltare il gasdotto Nord Stream.
Le ragioni come riporta Il Fatto Quotidiano di oggi, risiedono nel fatto che non era un’operazione militare né tantomeno un atto di guerra. Il danneggiamento del 2022 dei gasdotti Nord Stream fu “solo” sabotaggio. Serhij Kuznietsov ha annunciato il ricorso in Cassazione a cui spetterà il compito di confermare o bocciare la sentenza entro un mese.
LA DIFESA
Kuznietsov, arrestato su mandato europeo mentre era in vacanza con la famiglia nel Riminese il 21 agosto è un ex capitano di un’unità d’élite, che nei primi mesi dell’aggressione ha respinto i russi a Kiev, ed ex ufficiale dei servizi segreti Sbu. Per l’accusa era il coordinatore del team di sei persone che a bordo di uno yacht hanno piazzato cariche esplosive in fondo al mare, distruggendo tre condotte del gasdotto. Un’operazione misteriosa, che alla fine è stata attribuita agli ucraini. La sua difesa impersonata dall’avvocato Nicola Canestrini, sostiene che nei giorni del sabotaggio fosse con i suoi uomini a Kiev e secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano parla di “un processo iniquo”; in più non essendoci state vittime civili, Kuznietsov sarebbe solo un militare che ha eseguito ordini e godrebbe dell’immunità. In Germana rischia 15 anni di carcere.
SABOTAGGIO INTERNAZIONALE
Sempre secondo quanto riporta Il Fatto Quotidiano, per i giudici di Bologna “la circostanza che il danneggiamento sia stato compiuto nell’ambito di un’operazione militare agli ordini dell’esercito di Kiev non risulta da alcun elemento indicato dallo Stato richiedente” e “il sabotaggio è commesso al di fuori del teatro di guerra, in un Paese terzo ed in acque internazionali, in danno anche di un Paese, la Germania, non coinvolto nel conflitto”. E questo andrebbe oltre le legittime prerogative militari avendo compiuto un’azione fuori dal territorio coinvolto in guerra. I tedeschi accusano l’ucraino di “sabotaggio anticostituzionale”.
RICORSO IN CASSAZIONE
La difesa di Kuznietsov ha comunque annunciato ricorso alla Cassazione: “Sono stati violati diritti fondamentali: equo processo, condizioni di detenzione e immunità funzionale. Non possono essere sacrificati in nome di una cooperazione giudiziaria automatica” si legge sul quotidiano. La Corte dopo aver acquisito ulteriori informazioni in merito dalle autorità tedesche, anche sulle dimensioni e lo stato delle celle detentive, ritiene “che le informazioni pervenute siano sufficienti a scongiurare il rischio che Kuznietsov venga sottoposto a trattamenti inumani e degradanti, sicché deve escludersi anche tale causa ostativa della consegna” e quindi estradato.