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Roma e Berlino scrivono all’Ue contro le “gabbie ideologiche” del Green Deal dell’auto

Italia e Germania chiedono all’UE di allentare le regole sull’industria dell’auto. Urso: “Serve pragmatismo per salvare l’industria e la competitività europea”

Scalare la marcia della transizione dell’automotive e prendere una nuova rotta per sostenere l’industria europea. È quanto chiedono i ministeri del Made in Italy e dell’economia tedesco nella lettera inviata oggi alla Commissione Europea. Missiva che Urso definisce entusiasticamente “un punto di svolta”.

ITALIA E GERMANIA INSIEME CONTRO IL GREEN DEAL DELL’AUTO

Italia e Germania consolidano l’intesa contro le regole del Green Deal. La lettera firmata da Adolfo Urso e Katherine Reiche, numero uno del MIMIT e del Ministero dell’Economia Tedesco, è il secondo tassello del piano di Roma e Berlino per convincere Bruxelles a fare retromarcia sulla decarbonizzazione della mobilità. Una strategia declinata nel non paper presentato un anno fa dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

URSO GRIDA ALLA SVOLTA

Il ministro Urso ha celebrato la lettera come un punto di svolta.

“Siamo a un punto di svolta: oggi si apre una nuova fase per l’industria europea. Italia e Germania si presentano unite per chiedere alla Commissione un cambio di rotta sull’automotive, subito. Con responsabilità, pragmatismo e visione”, ha commentato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso.

“Con una posizione comune e chiara indichiamo insieme la via per una transizione verde che sia davvero sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, superando le gabbie ideologiche del Green Deal”, ha aggiunto il ministro.

AUTO, URSO: L’UE AGISCA SUBITO

Il ministro Urso ha lanciato un appello all’Europa a fare presto per non salvaguardare la competitività dell’industria Ue.

“Ancora una volta, il dibattito europeo si è finalmente aperto grazie alla determinazione del governo italiano, che ha riportato al centro dell’agenda le esigenze concrete della nostra industria. Ora è il momento delle decisioni: mentre Bruxelles discute, la concorrenza globale corre. Non possiamo permetterci di restare fermi. L’Europa deve agire, e deve farlo subito”, ha concluso Urso.

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