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Eurostat certifica la stangata per l’Italia sulle bollette: elettricità tra le più care d’Europa

Cala il prezzo del gas in Europa (-8,1%), ma per le famiglie italiane il costo resta alto in rapporto al reddito. Tasse e imposte pesano sempre di più sulle fatture.

L’Italia si colloca sul podio dei Paesi europei con l’energia elettrica più cara per le famiglie, se rapportata al potere d’acquisto. Mentre nel resto dell’Unione Europea i prezzi dell’elettricità si mostrano stabili e quelli del gas in netto calo, per i consumatori italiani la bolletta rimane una delle più pesanti. È il quadro che emerge dagli ultimi dati sui prezzi dell’energia nel primo semestre del 2025, pubblicati oggi da Eurostat.

ITALIA SUL PODIO PER L’ELETTRICITÀ PIÙ COSTOSA NELLE BOLLETTE

Sebbene i prezzi nominali più alti per l’elettricità si registrino in Germania (38,35 € per 100 kWh), Belgio e Danimarca, è quando si analizzano i dati in Standard di Potere d’Acquisto (SPA) che la posizione dell’Italia diventa critica. Con un valore di 34,40 SPA, il nostro Paese si classifica al terzo posto in tutta l’UE per il costo più elevato dell’elettricità in relazione al reddito medio, preceduto solo da Repubblica Ceca (39,16) e Polonia (34,96). A livello europeo, il prezzo medio dell’elettricità è rimasto sostanzialmente stabile, con un lieve calo dello 0,5% rispetto alla seconda metà del 2024.

PREZZI DEL GAS IN CALO, MA L’ITALIA RESTA NELLA FASCIA ALTA

Notizie più incoraggianti arrivano dal mercato del gas, dove si registra un calo medio europeo dell’8,1%, con un prezzo che scende a 11,43 € per 100 kWh. Questa diminuzione segnala un ritorno alle normali fluttuazioni stagionali, ma le differenze tra i Paesi restano enormi, con la Svezia che registra i prezzi più alti (21,30 €) e l’Ungheria i più bassi (3,07 €). In questo caso, l’Italia sta nel mezzo. Rapportato al potere d’acquisto, il costo del gas per le famiglie italiane si attesta a 12,96 SPA, un valore significativamente superiore alla media e lontano dai Paesi più virtuosi come l’Ungheria (4,43) e la Croazia (6,47).

IL PESO CRESCENTE DI TASSE E IMPOSTE SULLE BOLLETTE

Un fattore chiave che impedisce ai consumatori di beneficiare appieno del calo dei costi dell’energia all’ingrosso è il crescente peso della componente fiscale. I dati Eurostat rivelano che la quota di tasse e imposte nelle bollette elettriche è salita al 27,6%, mentre per il gas ha raggiunto il 31,1%. Questo aumento, legato anche a una progressiva riduzione dei sussidi e degli sconti fiscali introdotti durante la crisi energetica, fa sì che il prezzo finale pagato da famiglie e imprese non rifletta completamente la discesa dei prezzi sui mercati.

SITUAZIONE STABILE PER LE IMPRESE E I CONSUMATORI NON DOMESTICI

Per quanto riguarda i consumatori non domestici, la situazione appare più stabile. Nella prima metà del 2025, i prezzi dell’elettricità per le imprese hanno registrato un calo marginale, attestandosi a 19,02 € per 100 kWh. Sul fronte del gas, invece, si è verificato un leggero aumento, con una componente fiscale che è salita al 16,5%, incidendo sul costo complessivo per le aziende.

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