L’Ucraina colpisce centrali e raffinerie in Russia con 130 droni, Mosca risponde bombardando la rete ucraina e imponendo blackout. Intanto, salta il vertice Trump-Putin.
È un’escalation senza precedenti nella guerra energetica tra Russia e Ucraina. Mentre Kiev lanciava nella notte un attacco massiccio con 130 droni contro infrastrutture energetiche in 14 regioni russe, Mosca rispondeva con una raffica di missili e droni che ha messo in ginocchio la rete elettrica ucraina, uccidendo almeno sette persone e costringendo il governo a imporre restrizioni a livello nazionale. In questo clima di altissima tensione, salta il tanto atteso vertice di Budapest tra Donald Trump e Vladimir Putin, gettando nuove ombre sulle prospettive di pace.
RAID UCRAINO SU CENTRALI E RAFFINERIE RUSSE
L’offensiva ucraina ha dimostrato una capacità di colpire in profondità nel territorio russo, prendendo di mira obiettivi strategici. Secondo fonti russe, i droni hanno colpito la centrale termoelettrica di Orel, la sottostazione elettrica di Vladimir e la raffineria di Novo-Yaroslavl, la più grande della Russia settentrionale. Il Ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver intercettato e distrutto 130 droni, ma il governatore di Orel ha ammesso che i detriti hanno causato “danni alle apparecchiature di alimentazione elettrica”, provocando interruzioni di corrente.
LA DURA RISPOSTA DI MOSCA: BLACKOUT E VITTIME IN UCRAINA
La reazione del Cremlino non si è fatta attendere ed è stata durissima. Un’ondata di 650 droni e 50 missili, secondo il presidente Zelensky, si è abbattuta sulle infrastrutture energetiche ucraine, causando vittime e blackout diffusi. Sette persone, tra cui una bambina di sette anni, hanno perso la vita. Il primo ministro ucraino, Yulia Svyrydenko, ha accusato Mosca di “mirare alla completa distruzione del sistema energetico ucraino” con l’avvicinarsi dell’inverno. Il governo di Kiev è stato costretto ad annunciare “limitazioni a livello nazionale” alla fornitura di elettricità, con interruzioni anche di acqua e riscaldamento in alcune regioni.
SALTA IL VERTICE TRUMP-PUTIN: MOSCA ALZA IL TIRO
In un quadro geopolitico sempre più incandescente, arriva la notizia che gela le speranze di una de-escalation. Il Financial Times ha rivelato che gli Stati Uniti hanno annullato il vertice tra Donald Trump e Vladimir Putin. La decisione sarebbe maturata dopo una telefonata ad alta tensione tra i capi delle diplomazie, Marco Rubio e Sergey Lavrov, e dopo che Mosca ha presentato un memorandum a Washington con richieste durissime per un cessate il fuoco, inclusa la cessione di ulteriori territori ucraini. Una posizione che si scontra frontalmente con la proposta di Trump di “congelare” le attuali linee del fronte.
SCONTRI A TERRA E BILANCIO PESANTE
Mentre la guerra energetica si intensifica, i combattimenti sul terreno non conoscono tregua. Lo Stato Maggiore di Kiev ha riportato 132 scontri in un solo giorno, con pesanti bombardamenti russi su diverse regioni. Le forze di Mosca avrebbero perso, secondo fonti ucraine, 970 uomini nelle ultime 24 ore. L’aviazione e l’artiglieria di Kiev, dal canto loro, continuano a colpire le retrovie russe per “logorare il potenziale offensivo” del nemico, in una guerra di attrito che non sembra avere fine.



