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Von der Leyen

Von der Leyen: “Prezzi alti dell’energia, il freno alla competitività UE. Liberiamo il nostro potenziale”

La Presidente della Commissione delinea la strada dopo il Consiglio Europeo: transizione verde, innovazione e mercati dei capitali unici. Sostegno all’Ucraina confermato: “Putin usa l’inverno come un’arma, ma deve fallire”.

Prezzi energetici troppo alti, mercati frammentati e gap tecnologico. La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha tracciato un quadro senza sconti delle sfide che attendono l’Unione, delineando le conclusioni dell’ultimo Consiglio Europeo in un discorso alla plenaria del Parlamento. Il messaggio è stato chiaro: la transizione ecologica deve diventare un motore di crescita e prosperità, non un ostacolo, e per farlo l’Europa deve agire con “rapidità, pragmatismo e flessibilità”.

LA SFIDA DELLA COMPETITIVITÀ

Il principale freno alla competitività europea, ha ammesso senza mezzi termini von der Leyen, sono i “prezzi troppo elevati dell’energia”. Ma non è l’unico. Rilanciando le analisi del rapporto Draghi, la Presidente ha elencato gli altri ostacoli da superare: la necessità di spingere sull’innovazione attraverso iniziative come “Choose Europe” e lo “Scaleup Fund”, la mancanza di mercati dei capitali profondi e liquidi che l’Unione del risparmio e degli investimenti intende colmare, e il ritardo nell’adozione dell’intelligenza artificiale. “Abbiamo un potenziale enorme, ma dobbiamo davvero liberarlo”, ha dichiarato, accogliendo con favore l’iniziativa di un Consiglio Europeo informale sulla competitività a febbraio.

ENERGIE RINNOVABILI: UNA PROFONDA TRASFORMAZIONE IN ATTO

Nonostante le sfide, la transizione verde sta già mostrando risultati concreti e rappresenta una grande opportunità. A dieci anni dall’Accordo di Parigi, ha ricordato la Presidente, la traiettoria di aumento delle temperature globali è scesa da 4 a 2,3 gradi Celsius. “Ancora troppo alto, ma per la prima volta la curva si sta piegando”. Un esempio virtuoso è il sistema europeo di scambio di quote di emissione (ETS): dalla sua introduzione, le emissioni nei settori coperti sono diminuite del 50%, mentre il PIL è cresciuto del 27%. Le energie rinnovabili, oggi più economiche oltre che più pulite, stanno guidando questa trasformazione. A livello globale, gli investimenti annuali nelle rinnovabili sono raddoppiati, passando da 1.000 a 2.000 miliardi di dollari.

UCRAINA, SOSTEGNO A OLTRANZA: “PUTIN NON VINCERÀ”

Il secondo tema cruciale dell’intervento è stato il sostegno incrollabile all’Ucraina. “Putin crede ancora di poterci sopravvivere. Questo è un chiaro errore di calcolo”, ha affermato von der Leyen, denunciando la nuova, brutale escalation russa contro le infrastrutture energetiche ucraine. “Sta di nuovo cercando di terrorizzare il popolo ucraino, di usare l’inverno come un’arma. Ancora una volta, deve fallire”. L’Europa, ha assicurato, continuerà a rafforzare la resistenza di Kiev riparando i danni, stabilizzando la rete e fornendo nuovi equipaggiamenti anti-drone.

TRE OPZIONI PER FINANZIARE KIEV, ANCHE CON I BENI RUSSI

Per garantire il supporto finanziario all’Ucraina per i prossimi due anni, la Presidente ha illustrato tre opzioni sul tavolo. La prima prevede l’utilizzo del margine di bilancio UE per raccogliere fondi sui mercati. La seconda è un accordo intergovernativo tra gli Stati membri. La terza, definita “la più efficace”, è l’ipotesi di un “prestito di riparazione” basato sui beni russi immobilizzati. In pratica, si preleverebbero i saldi di cassa da questi asset, consegnandoli a Kiev come prestito. L’Ucraina lo rimborserebbe solo se e quando la Russia pagherà per le riparazioni. “Questo è il modo più chiaro per far capire alla Russia che il tempo non è dalla sua parte”, ha concluso la Presidente, “Dimostreremo che, se necessario, siamo qui per il lungo periodo”.

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