Negli emendamenti segnalati in manovra il Bonus Case Green per le abitazioni in classe A e B e nuovi incentivi per gli under 36. Rilanciato il piano Transizione 4.0 per sostenere gli investimenti delle imprese in rinnovabili ed efficienza. Tra le proposte anche bonus elettrodomestici, proroga fino al 2027 e semplificazioni per le rinnovabili sul demanio civico
Tra gli emendamenti segnalati alla manovra si nasconde una vera e propria Finanziaria parallela su energia, clima e infrastrutture. Da quanto emerge dalle bozze della Commissione Bilancio del Senato sulle proposte di modifica segnalate dai partiti, spiccano la creazione di un fondo per l’adattamento climatico, il ritorno di corposi incentivi per l’edilizia verde e l’industria, e una pioggia di miliardi destinati a sbloccare cantieri strategici da Nord a Sud. Ma anche semplificazioni per gli interventi di ammodernamento (revamping) e potenziamento (repowering) degli impianti a fonti rinnovabili e un “Piano nazionale per la filiera automotive e la mobilità sostenibile”.
I NUMERI DEGLI EMENDAMENTI ALLA MANOVRA
Se fino a qualche giorno fa il numero degli emendamenti depositati alla commissione Bilancio in Senato sulla manovra era pari a 5.742, di cui 1.600 solo dalla maggioranza, ora sul tavolo ne sono rimasti 414, divisi in base alla composizione dei gruppi sui quali saranno svolte le istruttorie e le votazioni. Al centrodestra ne spettano i due terzi, per un totale di 238. Non tutti però arriveranno al voto: il primo filtro è già cominciato e prevedrà eliminazione dei doppioni e la valutazione dell’Ufficio di presidenza del Senato.
FONDO CLIMA DA 3 MILIARDI, ADDIO AI FONDI PER IL PONTE
La proposta più dirompente tra i segnalati della manovra è quella contenuta nell’emendamento 111.0.26, a firma Magni, De Cristofaro e Cucchi, che istituisce un “Fondo nazionale di adattamento al cambiamento climatico” con una dotazione di 3 miliardi di euro a partire dal 2026. L’obiettivo è finanziare le misure previste dal Piano Nazionale di Adattamento per garantire una maggiore resilienza di ecosistemi e comunità. La copertura finanziaria verrebbe trovata attraverso la soppressione delle autorizzazioni di spesa destinate alla realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, dirottando di fatto i fondi stanziati per il Ponte sullo Stretto.
RITORNA IL BONUS CASE GREEN E GLI INCENTIVI PER L’EDILIZIA
Forte pressing anche sul fronte dell’edilizia sostenibile, come emerge dall’emendamento 7.6 a prima firma Rosso. La proposta reintroduce il “Bonus Case Green”, che si traduce in una detrazione del 50% dell’IVA per chi acquista, direttamente dal costruttore, unità immobiliari di nuova costruzione in classe energetica A o B. La misura, valida per gli atti stipulati nel 2026, è esplicitamente legata alla direttiva europea “Case Green”. Lo stesso pacchetto prevede una seconda agevolazione per gli under 36 con ISEE fino a 40.000 euro: la piena deducibilità delle imposte di registro, ipotecaria e catastale per l’acquisto della prima casa, a patto di effettuare, entro due anni, lavori di riqualificazione che migliorino l’immobile di almeno due classi energetiche.
SPINTA ALL’INDUSTRIA 4.0 E ALLE RINNOVABILI
Dopo uno stop, viene riproposta con forza la misura “Transizione 4.0”, un pilastro per la competitività industriale, come previsto dall’emendamento 94.4 (testo 2) a prima firma Patuanelli (M5S). La proposta tra i segnalati in manovra ripristina un robusto credito d’imposta per le imprese che investono in beni strumentali nuovi, con un focus sulla transizione ecologica. L’incentivo, valido per gli investimenti realizzati nel 2026, include l’acquisto di beni per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e per la riduzione dei consumi energetici. Parallelamente, l’emendamento 94.0.41 (testo 2) mira a ridurre il costo dell’energia per le imprese, favorendo la stipula di contratti di fornitura a lungo termine (PPA) da rinnovabili attraverso una nuova piattaforma e un fondo di garanzia presso il GSE.
UN PIANO PER L’AUTO E LA MOBILITÀ SOSTENIBILE
Il settore automotive è al centro dell’emendamento segnalato 94.0.72 (testo 2), che istituisce un “Piano nazionale per la filiera automotive e la mobilità sostenibile”. Con una dote di 500 milioni di euro annui dal 2026 al 2035, la misura punta a sostenere investimenti per la produzione di veicoli elettrici e ibridi, la realizzazione di batterie e infrastrutture di ricarica, e la riqualificazione dei lavoratori. Viene inoltre creato un fondo permanente per la politica industriale verde e digitale e incrementato il Fondo italiano per il clima con 200 milioni annui.
PIOGGIA DI MILIARDI SULLE INFRASTRUTTURE STRADALI
L’emendamento 99.73 (testo 2) stanzia invece risorse imponenti per sbloccare o accelerare opere infrastrutturali strategiche in tutto il Paese. Vengono proposti incrementi di fondi per la realizzazione di lotti funzionali della Strada Statale 106 Jonica (quasi 50 milioni l’anno per il biennio 2026-27), per la messa in sicurezza della SS 658 Potenza-Melfi (25 milioni per il triennio 2026-28) e per la realizzazione dell’autostrada regionale Cispadana (10 milioni per il 2026). Ulteriori finanziamenti sono previsti per il completamento della Siracusa-Gela, della E78 Fano-Grosseto, della FI-PI-LI e del collegamento tra la Variante Aurelia e la SS1 Tirrenica.
SEMPLIFICAZIONI, ACCISE SUI CARBURANTI E TELERISCALDAMENTO
Tra le altre proposte rilevanti, un emendamento segnalato a firma Marti, Testor e Dreosto (96.0.113) mira a semplificare il revamping e il repowering degli impianti a fonti rinnovabili situati su aree di demanio civico, per accelerare la transizione energetica. Un altro intervento, proposto da Paroli (30.10), destina le maggiori entrate derivanti dalla rideterminazione delle accise su benzina e gasolio prioritariamente al finanziamento del rinnovo contrattuale del trasporto pubblico locale. Infine, un emendamento della Lega (34.0.3) estende al teleriscaldamento, a partire dal 1° gennaio 2026, le disposizioni agevolative già previste per la fornitura di gas naturale, istituendo un’apposita componente tariffaria gestita dalla Cassa conguaglio.
BONUS ELETTRODOMESTICI, PROROGA FINO AL 2027
Buone notizie potrebbero arrivare anche per le famiglie che intendono rinnovare i propri elettrodomestici. L’emendamento 9.0.28, a firma Testor e Dreosto, propone di estendere l’incentivo per l’acquisto di grandi elettrodomestici ad alta efficienza energetica, con contestuale riciclo degli apparecchi obsoleti, per tutto il triennio 2025-2027. La proposta rifinanzia la misura con 50 milioni di euro sia per il 2026 che per il 2027, garantendo così continuità a uno strumento molto apprezzato dai consumatori e fondamentale per accelerare il ricambio tecnologico verso modelli a minor consumo energetico.
RILANCIO DEGLI INVESTIMENTI CON L’IPER-AMMORTAMENTO
Una spinta decisa alla competitività delle imprese arriva con la proposta di reintrodurre una potente maggiorazione degli ammortamenti per gli investimenti in beni strumentali. L’emendamento 94.1, presentato da Calenda e Lombardo, prevede, per i soggetti titolari di reddito d’impresa, un’aliquota di iper-ammortamento progressiva: il costo di acquisizione dei beni acquistati nel 2026 viene maggiorato del 180% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 140% per la fascia tra 2,5 e 10 milioni, e con percentuali a scalare per importi superiori. La misura è finalizzata a stimolare un’ondata di nuovi investimenti in macchinari e tecnologie avanzate.
SEMPLIFICAZIONI PER LE RINNOVABILI SUL DEMANIO CIVICO
Viene sbloccata infine una partita cruciale per l’accelerazione della transizione energetica. Con l’emendamento 96.0.113, a firma Marti, Testor e Dreosto, si introducono importanti semplificazioni per gli interventi di ammodernamento (revamping) e potenziamento (repowering) degli impianti a fonti rinnovabili. La norma, di grande impatto, ritiene consentiti questi interventi anche su aree di demanio civico, pure in assenza di una preventiva “sdemanializzazione”, a condizione che l’impresa realizzi poi la rimozione integrale dei manufatti dismessi e il ripristino dei luoghi. Una misura pensata per superare complessi ostacoli burocratici e favorire l’efficientamento del parco rinnovabile esistente.


