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Biocarburanti, la filiera spinge sull’Ue: “Siano pilastro della decarbonizzazione dei trasporti”

L’Osservatorio per la Neutralità Tecnologica chiede di superare il calcolo delle emissioni “dal serbatoio alla ruota”. Necessario un approccio “dal pozzo alla ruota” per valorizzare il contributo di biofuels e biometano.

I biocarburanti devono essere riconosciuti come un pilastro fondamentale per la decarbonizzazione del sistema dei trasporti su strada. È questo il messaggio lanciato dall’Osservatorio per la Neutralità Tecnologica nei Trasporti, che riunisce attori chiave della filiera come NGV Italy, Confartigianato Trasporti, Federauto e Unem. In un nuovo position paper, l’Osservatorio accoglie con favore la recente risoluzione del Consiglio dei Ministri dell’Ambiente europei, che ha finalmente incluso i biocarburanti “zero and low carbon” tra i vettori energetici strategici, e sollecita ora la Commissione UE a recepire tempestivamente questa indicazione.

SUPERARE L’APPROCCIO “TANK-TO-WHEEL”

Il cuore della richiesta si concentra sulla necessità di un cambio di paradigma nel calcolo delle emissioni di CO2. L’attuale regolamentazione, basata su una valutazione limitata al cosiddetto ciclo “Tank-to-Wheel” (dal serbatoio alla ruota), penalizza di fatto i carburanti rinnovabili, non tenendo conto dei benefici ambientali generati lungo l’intera filiera produttiva. Questa metodologia, secondo l’Osservatorio, è ormai superata e in contrasto con gli strumenti normativi più avanzati come la Direttiva RED III e il pacchetto ETS2, che già adottano logiche di calcolo più complete, come il “Well-to-Wheel” (dal pozzo alla ruota) e il “Life-Cycle-Assessment” (analisi del ciclo di vita).

L’URGENZA DI UNA REVISIONE NORMATIVA

Per allineare la normativa e valorizzare concretamente il contributo dei biocarburanti, l’Osservatorio chiede una modifica tempestiva dei regolamenti europei sui target di emissione per veicoli leggeri (LDV) e pesanti (HDV). Si suggerisce di calcolare la riduzione delle emissioni anche attraverso l’introduzione di un “Carbon Correction Factor”, un fattore di correzione in grado di quantificare con chiarezza il beneficio apportato da ciascun vettore rinnovabile, inclusi i biocarburanti e il biometano avanzato. È determinante, si legge nel documento, che i carburanti “zero and low carbon” vengano inclusi nel calcolo delle quote di riduzione delle emissioni già a partire dalle revisioni normative previste tra il 2026 e il 2027.

I PROSSIMI PASSI: ANTICIPARE I TEMPI PER LA COMPETITIVITÀ

L’Osservatorio auspica che l’annunciata anticipazione di un anno, da parte della Commissione, dell’iter di revisione dei regolamenti si concretizzi al più presto, per garantire alla filiera dell’automotive europea normative non penalizzanti per la competitività e la sopravvivenza dell’intero comparto. Un passo cruciale in questa direzione sarà l’elaborazione, entro il 2025, del Report sulla valorizzazione dei biocarburanti e del biogas per il trasporto su strada, un documento previsto dal regolamento che dovrà essere presentato tempestivamente a Parlamento e Consiglio Europeo. Solo allineando l’intero impianto normativo al principio di “neutralità tecnologica”, l’Europa potrà raggiungere i propri target di decarbonizzazione in modo efficace ed economicamente sostenibile.

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