Skip to content
Programma Decaro Puglia Sostenibile

Puglia 2030, la strategia di Decaro: transizione energetica, idrogeno e la sfida dell’economia circolare

Il programma punta su 7GW di nuove rinnovabili e le Hydrogen Valley, escludendo il nucleare. Piano idrico contro la siccità, mobilità intermodale e stop al consumo di suolo per una regione “antifragile”.

Un cambio di paradigma che pone la transizione ecologica e la resilienza territoriale al centro dell’agenda politica regionale. È quanto emerge dal programma elettorale di Antonio Decaro, neo vincitore delle elezioni, che delinea per la Puglia un modello di sviluppo definito “antifragile”, capace di adattarsi alla crisi climatica e di trasformare le sfide ambientali in opportunità economiche. Il documento programmatico individua nelle reti – fisiche, energetiche e digitali – l’infrastruttura portante per connettere persone e territori, superando i divari infrastrutturali e sociali. La strategia si fonda su una visione integrata che lega la decarbonizzazione industriale alla tutela del paesaggio, la mobilità sostenibile alla rigenerazione urbana, proponendo una gestione dei cicli (acqua, rifiuti, energia) orientata all’autosufficienza e all’innovazione tecnologica.

ENERGIA: RINNOVABILI, IDROGENO E IL NO AL NUCLEARE

Pilastro centrale del programma è l’aggiornamento del Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) al 2030. La Puglia, già leader nell’eolico e fotovoltaico, punta a installare ulteriori 7 Gigawatt di potenza rinnovabile, focalizzandosi su repowering e revamping degli impianti esistenti e sull’agrivoltaico avanzato per non sottrarre suolo agricolo. Il testo ribadisce una netta contrarietà al nucleare e al deposito di scorie, scommettendo invece sulle Hydrogen Valley di Brindisi e Taranto come vettori per la decarbonizzazione dell’industria pesante. Grande rilievo viene dato alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e al contrasto della povertà energetica, con interventi di efficientamento sugli edifici pubblici e privati, inclusi i condomìni popolari, attraverso il programma “Comune a energia quasi zero”.

RISORSE IDRICHE: IL PIANO “PUGLIA ACQUA FUTURA” E IL GEMELLO DIGITALE

Di fronte alla cronica scarsità idrica aggravata dai cambiamenti climatici, il programma introduce la strategia “Puglia Acqua Futura”. L’obiettivo è chiudere il ciclo dell’acqua attraverso il massiccio ricorso al riuso dei reflui depurati e affinati per scopi agricoli, civili e industriali, riducendo la dipendenza da fonti extraregionali. Sul piano tecnologico, si prevede la creazione di un Digital Twin (gemello digitale) regionale dell’acqua: una piattaforma unificata per il monitoraggio in tempo reale e la manutenzione predittiva delle reti, mirata a ridurre drasticamente le perdite idriche (attualmente al 44,5%). Gli investimenti infrastrutturali riguarderanno anche la diversificazione delle fonti, inclusi dissalatori e nuovi invasi.

RIFIUTI E ECONOMIA CIRCOLARE: OBIETTIVO TARIFFAZIONE PUNTUALE

La gestione dei rifiuti vira decisamente verso l’economia circolare, con l’obiettivo di ridurre il conferimento in discarica al 10% entro il 2035 e senza la previsione di nuovi inceneritori. La strategia punta sull’impiantistica pubblica per il trattamento della frazione organica (FORSU) e sul recupero di materia, sostenendo la creazione di un mercato regionale delle materie prime seconde. Un passaggio chiave sarà l’introduzione della tariffazione puntuale (“chi inquina paga”), supportata da tecnologie digitali per la misurazione dei conferimenti. Il programma enfatizza inoltre l’importanza degli “acquisti verdi” (Green Public Procurement) nella Pubblica Amministrazione per stimolare filiere sostenibili e ridurre la produzione di scarti alla fonte.

MOBILITÀ SOSTENIBILE: MAAS, TRENI A IDROGENO E CICLOVIE

Il settore dei trasporti viene ridisegnato all’insegna dell’intermodalità e della sostenibilità. Il programma “Puglia si Muove” introduce la piattaforma MaaS (Mobility as a Service) per integrare tariffariamente e tecnologicamente ferro, gomma e sharing mobility. Si prevede il rinnovo della flotta con autobus elettrici e l’introduzione di treni a idrogeno sulle linee non elettrificate. La rete ciclabile sarà potenziata con il completamento delle grandi direttrici (Adriatica, Acquedotto Pugliese). Sul fronte logistico, l’attenzione è rivolta ai “Green Ports” con l’elettrificazione delle banchine e alla city logistics a basse emissioni, mentre le infrastrutture aeroportuali punteranno alla neutralità carbonica.

TUTELA DEL SUOLO E FORESTAZIONE: LA DIFESA DEL PAESAGGIO

La pianificazione territoriale assume un ruolo preventivo contro il rischio idrogeologico. Il principio guida è il contenimento del consumo di suolo, ammettendo nuove costruzioni solo per opere pubbliche o strategie di adattamento climatico, privilegiando il riuso e la rigenerazione dell’esistente. In questo contesto si inserisce il programma “Boschi di Puglia”, che mira ad aumentare la copertura arborea regionale del 3% entro il 2030 attraverso la forestazione periurbana e la rinaturazione, creando infrastrutture verdi capaci di mitigare le isole di calore e migliorare la qualità dell’aria.

EFFICIENZA NELLA PA E INFRASTRUTTURE SOCIALI

La sostenibilità permea anche la gestione del patrimonio immobiliare pubblico, comprese le strutture sanitarie e scolastiche. Sebbene il focus sanitario sia sulla prossimità e sulla telemedicina, il piano di investimenti prevede la modernizzazione energetica degli ospedali e delle strutture sanitarie territoriali (Case di Comunità), allineandosi ai criteri di edilizia sostenibile. L’approccio green si estende alla digitalizzazione della PA, con l’obiettivo di completare la copertura in fibra ottica e 5G, riducendo il digital divide e abilitando servizi avanzati per il monitoraggio ambientale e la gestione del territorio.

EX ILVA E TARANTO: ACQUISIZIONE PUBBLICA E ADDIO AL CARBONE

Il programma affronta il nodo cruciale dell’ex Ilva con una posizione netta: il futuro dello stabilimento non può più essere affidato a logiche privatistiche o speculative. La proposta centrale è la richiesta al Governo di acquisire l’impianto attraverso una società a controllo pubblico che guidi una radicale riconversione produttiva e ambientale. Il piano industriale delineato punta al definitivo abbandono delle fonti fossili in favore di un modello green basato sull’installazione di forni elettrici e sull’alimentazione a idrogeno verde, procedendo alla chiusura delle fonti inquinanti. Per Taranto, la strategia prevede di superare la monocultura dell’acciaio riattivando il tessuto produttivo tramite nuove filiere (economia circolare, logistica sostenibile, componentistica) e garantendo un “patto di sicurezza sociale e sanitaria” che includa bonifiche, potenziamento della sanità territoriale e tutela del reddito per i lavoratori coinvolti nella transizione.

PROGRAMMA DECARO

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

ads
Torna su