C’è attesa per il pacchetto sull’auto che la Commissione europea sta preparando in vista del 10 dicembre, quando verrà adottato dal collegio guidato da Ursula von der Leyen
Il 10 dicembre potrebbe essere il giorno della verità per l’automotive europeo. Ma il pacchetto che la Commissione europea sta preparando per rivedere le norme sulle auto ha due punti ancora in sospeso: la possibilità di includere anche le ibride plug-in tra le tecnologie consentite dopo il 2035 e la decisione di stabilire quote giuridicamente vincolanti per il rinnovo delle flotte aziendali.
LE MISURE DEL PACCHETTO “AUTOMOTIVE”
Secondo quanto riporta La Stampa, le misure principali contenute nel pacchetto automotive che la Commissione europea sta preparando in vista del 10 dicembre prevedono: il via libera alla tecnologia “range extender” e all’utilizzo di carburanti “puliti” per garantire una vita al motore termico anche dopo il 2035, l’ulteriore flessibilità e incentivi per i costruttori che producono principalmente in Europa. La creazione di una nuova categoria normativa, con minori requisiti in termini di standard da rispettare, per spingere la diffusione delle utilitarie elettriche. E l’introduzione di obiettivi per l’elettrificazione delle flotte aziendali.
I FRONTI CONTRAPPOSTI SULLE AUTO
Su queste decisioni esistono due fronti contrapposti. Il primo, guidato da Germania e Italia, con il sostegno della Slovacchia e altri Paesi dell’Est Europa, che insiste per garantire un futuro anche alle auto ibride, come indicato anche nella lettera inviata alla Commissione nei giorni scorsi dal cancelliere Friedrich Merz. Il secondo, con Francia e Spagna in prima linea e alcuni Paesi nordici, che ritiene invece che le ibride non siano in grado di garantire l’abbattimento delle emissioni. Berlino si oppone all’introduzione di target obbligatori entro il 2030 per il rinnovo delle flotte aziendali e chiede che la Commissione si limiti a una semplice raccomandazione, scenario che al momento viene considerato il più probabile.
IN ARRIVO PACCHETTO PER FLOTTE AZIENDALI?
Il vicepresidente esecutivo per la Coesione e le riforme, Raffaele Fitto dovrebbe presentare il pacchetto relativo alle flotte aziendali. L’ago della bilancia sarà la tedesca Ursula von der Leyen, che prenderà la decisione finale sui due punti ancora aperti: la possibilità di consentire la vendita di ibride plug-in anche dopo il 2035 – come chiede il fronte italo-tedesco – appare “piuttosto complicata” perché il loro livello effettivo di emissioni è persino superiore a quello registrato nei test. Per farle rientrare sarebbe necessario introdurre un creativo meccanismo di compensazioni. Hanno invece superato l’esame le auto con tecnologia “range extender”, vale a dire quelle provviste di un motore termico e i carburanti sintetici insieme ai biocarburanti, sponsorizzati dall’Italia. Grazie a un diverso calcolo delle emissioni (non più dal serbatoio al tubo di scappamento, ma sull’intero ciclo di vita del carburante) potranno essere considerati a emissioni zero.
INCENTIVI AUTO MADE IN EU IN ARRIVO?
La Commissione dovrebbe inoltre fare una raccomandazione agli Stati per l’introduzione di incentivi fiscali per i mezzi “made in EU”. Gli studi interni della Commissione rilevano che la quota di componenti europee nelle auto sul mercato Ue sta scendendo con una stima che prevede nel 2035 di arrivare alla soglia del 50%, per questo Bruxelles intende premiare le cause automobilistiche (anche quelle extra-Ue, per esempio cinesi) che producono in Europa, sostenendo così l’industria della componentistica.
LE ALTRE MISUREPER LE AUTO
L’Ue sta lavorando anche a un provvedimento omnibus sull’auto che introdurrà una nuova categoria normativa da applicare ai mezzi entro certe dimensioni. Inoltre le utilitarie elettriche prodotte in Europa dovranno rispettare meno requisiti normativi. Una scelta che ridurrà i costi, anche se le associazioni dei consumatori e quelle per la sicurezza stradale guardano con sospetto all’iniziativa. Non dovrebbero esserci misure specifiche per la rottamazione dei vecchi mezzi attualmente sul mercato. Inoltre la Commissione sta spingendo molto sull’accordo commerciale con l’India perché è convinta che possa aprire un mercato per dare un ulteriore sbocco alla vendita di auto con motore termico.



