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Rimborso del pedaggio in autostrada. Zaccheo (Art): “Non è punizione per cantieri”

La delibera approvata ieri dall’Autorità dei trasporti introduce i ristori per i disagi sulla rete a pagamento. Tra le novità un’app unica per ottenerli. Nicola Zaccheo, presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti: «È un intervento unico a tutela della qualità del servizio»

La delibera n.211/2025, approvata ieri dall’Autorità di regolazione dei trasporti, istituisce un meccanismo nazionale di compensazione per i disagi sulla rete a pedaggio, imponendo un cambio culturale ai concessionari. Secondo il presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti, Nicola Zaccheo: «Anche se i cantieri restano indispensabili, l’intento non è punitivo».

LE NOVITA’ DELLA DELIBERA

Nicola Zaccheo, presidente dell’Autorità di regolazione dei trasporti, intervistato dal Sole 24 Ore ritiene che la delibera sia unica nel suo genere: un sistema di rimborsi autostradali che si applica all’intera rete a pedaggio non esiste in altri Paesi europei. “Servirà un periodo di assestamento, visto il numero dei concessionari (27)”. In pratica da giugno chi resterà bloccato in autostrada tra cantieri non emergenziali, restringimenti o traffico completamente fermo potrà ottenere un rimborso, parziale o totale, del pedaggio pagato. La misura sarà operativa dal 2026 ma diventerà obbligatoria dal 1° giugno 2026 per le tratte con un solo gestore e dal 1° dicembre 2026 per quelle che attraversano più concessionari. Il presidente ci tiene a sottolineare che i lavori sono necessari, ma i cantieri riducono la fruibilità.

LE SOGLIE MINIME E MASSIME

Per le tratte sotto i 30 km che interessano maggiormente i pendolari, il diritto al rimborso si attiva indipendentemente da eventuali ritardi sui tempi di percorrenza; tra 30 e 50 km serve un ritardo di almeno 10 minuti; oltre 50 km ne servono 15. Il rimborso non supera mai il pedaggio ed è calcolato secondo parametri tecnici. La soglia minima è 10 centesimi: accumulati in un borsellino, vengono pagati dall’euro in poi. Da 60 a 119 minuti sarà corrisposto il 50% del pedaggio relativo alla tratta interessata; da 120 a 179 minuti il 75%; oltre 180 minuti il rimborso sarà integrale.

APP PER OTTENERE IL PAGAMENTO

Un’altra novità è rappresentata dall’app che sarà obbligatoria: chi è iscritto riceve il rimborso automaticamente, con comunicazione entro 10 giorni e accredito entro 5-10 giorni. Chi non ha l’app potrà comunque richiedere il rimborso tramite i canali messi a disposizione dai concessionari. Per quanto riguarda le risorse dal 2030 i concessionari sosterranno integralmente i costi; fino al 2030 il recupero è graduale sui pedaggi. “Abbiamo previsto un percorso a valere sulle tariffe: 100% nel 2026–27, 75% nel 2028, 28% nel 2029, 25% nel 2030” continua Zaccheo.

INFRASTRUTTURE: A22, PONTE E PEDAGGI

Il numero uno dell’Art conferma il calo delle tariffe dei pedaggi: “sarà calcolato sugli investimenti effettivamente realizzati. Il procedimento si chiuderà il 19 dicembre e l’atto di regolazione entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026”. Il presidente dell’ART, invece, si mostra attendista riguardo alla riapertura da parte del Mit del bando sulla A22 di 30 miliardi: secondo Zaccheo è condizionato alle decisioni della Corte di giustizia sul diritto di prelazione. “Certamente le decisioni prese avranno tenuto conto degli investimenti necessari”. Risolvibile invece la mancata consultazione dell’Autorità sulla tariffa che verrà applicata al Ponte sullo Stretto (che la Corte dei Conti ha censurato) poiché per legge la deve fissare l’Autorità anche quando l’investimento è pubblico.

RITARDI DELLE FERROVIE

Sui ritardi dei treni, l’Art negli ultimi tempi è intervenuta più volte ma secondo Zaccheo c’è “un netto miglioramento della situazione: c’è più attenzione e una migliore pianificazione da parte del gestore”. Una miglioria dovrebbe subentrare con la revisione della delibera 70 del 2014, che regola il settore ferroviario. “Introdurremo indicatori di performance misurabili, una revisione dei criteri di priorità nell’allocazione della capacità e un aggiornamento complessivo del quadro regolatorio”, aggiunge.

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