Urso rassicura Bucci e Salis: nessuna chiusura, pronta anche una parziale nazionalizzazione se il mercato non basta. I sindacati sospendono lo sciopero
Il cuore dello stabilimento Ilva di Genova si fermerà solo per tre settimane, per poi ripartire e puntare a una produzione di 4 milioni di tonnellate annue di acciaio. Non è prevista alcuna chiusura della fabbrica ligura, anzi il Governo è pronto ad intervenire con una parziale nazionalizzazione “ove richiesto e necessario” per sostenere il piano industriale. Sono le rassicurazioni date dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al presidente della Regione Liguria, Marco Bucci, e al sindaco di Genova, Silvia Salis, nel corso del tavolo odierno al Mimit. Promesse che hanno convinto i sindacati, ma Salis chiede che il Governo assicuri “un reale intervento in caso le offerte private non fossero sufficienti.
URSO: GENOVA RIPARTIRA’ DOPO MANUTENZIONE PER RAGGIUNGERE PRODUZIONE DI 4 MILIONI DI TONNELLATE
Lo stabilimento Ilva di Genova non chiuderà, anzi aumenterà la produzione dopo lo stop di tre settimane per manutenzione e la conseguente riduzione dei flussi di coils verso il Nord. L’obiettivo è raggiungere una capacità produttiva di 4 milioni di tonnellate di acciaio all’anno. Inoltre, i commissari stanno lavorando a un percorso che possa rispondere alla principale richiesta dei lavoratori: rimettere in funzione anche la linea dello zincato, bilanciandola con la produzione della banda stagnata. Rassicurazioni che arrivano dal ministro Urso, che nel corso dell’incontro con Bucci e Salis ha confermato i numeri complessivi dei lavoratori impiegati che sono stati comunicati la scorsa settimana. In altre parole, da domani 585 lavoratori torneranno a pieno regime, mentre 280 resteranno in cassa integrazione e 70 seguiranno percorsi di formazione.
Urso ha rimarcato che il Governo è pienamente impegnato a garantire la continuità produttiva degli stabilimenti e il percorso di decarbonizzazione, anche valutando l’intervento di un soggetto pubblico, “ove richiesto e necessario”, a sostegno del piano industriale.
LA REAZIONE DI SALIS
Il sindaco di Genova, Silvia Salis, ha accolto le parole di Urso sullo stabilimento Ilva con parziale entusiasmo, sottolineando però che “la preoccupazione rimane sempre, nel senso che è un’operazione molto complessa e molto delicata, però in questo chiederemo l’assicurazione sempre più forte che poi ci sia un reale intervento del governo in caso non fossero sufficienti poi le offerte private”.
“Si tratta di una piccola apertura, ovviamente non definitiva perché tutto dipenderà dalle modalità e dai tempi delle offerte, però insomma raccogliamo degli elementi che non sono negativi – commenta Silvia Salis oggi a Roma – c’è stato un impegno anche da parte del commissario a venire incontro a quelle che sono alcune richieste dei nostri lavoratori”, ha aggiunto Salis.
SCIOPERO FINITO ALL’ILVA DI GENOVA
Dopo cinque giorni di sciopero e un presidio permanente ai cancelli dello stabilimento di Genova, i lavoratori nelle prossime ore smobiliteranno il blocco e la produzione ripartirà. Gli operai della fabbrica hanno esultato alla notizia della ripartenza della linea dello zincato, cuore dello stabilimento. La latta ricomincerà a lavorare subito grazie agli ordini già in cassetto; sul cromato si prevede un rallentamento. Lo zincato, invece, per ora ha numeri sufficienti per garantire continuità almeno fino a febbraio, quando è prevista una fermata di tre settimane per manutenzione.
“Buone notizie sì, problemi finiti no”, ha frenato l’entusiasmo Armando Palombo della Fiom, sottolineando che “qualcuno dovrebbe farsi un’esame di coscienza”.


