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AIE: Il solare aumenta ma i fossili dominano ancora il mix elettrico Ocse

Tutti i numeri del report mensile dell’AIE sulla produzione elettrica dei Paesi OCSE

A settembre 2025 la produzione elettrica OCSE supera i 900 TWh, ma quasi metà arriva ancora da fonti fossili. Il gas rallenta, il carbone resiste alla transizione e le rinnovabili crescono, ma non abbastanza. Il nucleare si conferma stabile nonostante lo stop del Belgio. Sono i numeri del report mensile dell’Agenzia Internazionale per l’Energia sulla produzione elettrica dei Paesi OCSE.

I NUMERI DI SETTEMBRE DELL’AIE

A settembre 2025, la produzione netta totale di elettricità nei Paesi OCSE ha raggiunto 906,0 TWh. A farla da padrone sono i combustibili fossili, che hanno contribuito per 438,5 TWh (48,4%). Il gas naturale ha contribuito per il 30,5% della produzione totale, seguito da carbone (16,1%) e petrolio (1,2%). Rispetto all’anno scorso il gas naturale è sceso dell’1,5% (−4,3 TWh), con un calo più accentuato nelle zone OCSE Asia-Oceania (-10,8%, −4,7 TWh) e Americhe (−0,4%, −0,7 TWh).

Il carbone, spesso dato per spacciato nel dibattito pubblico, dimostra invece una sorprendente resilienza. Cresce complessivamente del 2,8%, trainato da Asia-Oceania e Americhe, mentre l’Europa accelera la dismissione, segnando un netto -10,2%. È il classico paradosso della transizione: mentre alcuni Paesi chiudono le centrali, altri le riattivano per garantire stabilità alla rete.

RINNOVABILI IN CORSA, MA NON ANCORA AL COMANDO

La produzione di elettricità da fonti rinnovabili nell’OCSE è aumentata del 5,9% su base annua a settembre 2025 (+17,9 TWh). Tuttavia, sono ancora lontane dalle quantità dei combustibili fossili, con 319,1 TWh di elettricità prodotta (35,2%) da fonti green. Al terzo posto troviamo l’energia nucleare, con 144,4 TWh (15,9%). Il solare che si conferma la stella del mix energetico: +23,5% in un solo anno. Un’espansione che attraversa tutte le regioni OCSE, con le Americhe in testa e l’Europa subito dietro. L’eolico avanza a passo più lento. L’idroelettrico, invece, arretra penalizzato da condizioni climatiche meno favorevoli (-4.0%, -4.4 TWH).

AIE: NUCLEARE: STABILITÀ CON DIFFERENZE MARCATE

Il nucleare rallenta leggermente (-0.2% , – 0.2 TWh) Guardando alla distribuzione geografica, le Americhe crescono, mentre Europa e Asia-Oceania arretrano. Guardando all’intero 2025, spicca il Giappone, che registra il maggiore aumento da inizio anno. Tendenza opposta rispetto al Belgio, che accelera l’uscita dall’energia dell’atomo, con un crollo di oltre il 22%.

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