Il Mase si difende dalle accuse che stanno accompagnando la riforma delle regole sulle caldaie. Perché le associazioni protestano? Cosa risponde il ministero?
Nessun passo indietro su efficienza e sicurezza delle caldaie, ma una riorganizzazione dei controlli. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) prova a spegnere le polemiche esplose negli ultimi giorni attorno alla bozza del nuovo decreto ministeriale sui controlli e le ispezioni degli impianti termici degli edifici sottolineando che la misura consentirebbe di ridurre oneri burocratici ed economici per le famiglie senza compromettere gli obiettivi ambientali.
LE POLEMICHE SULLA RIFORMA DELLE CALDAIE
Il Mase sta lavorando a una riforma destinata a riscrivere le regole che governano milioni di caldaie e impianti termici nelle case e negli edifici italiani, superando il Dpr 74 del 2013. Il testo è ancora una bozza, ma ha già acceso lo scontro tra istituzioni e associazioni di categoria, preoccupate dai potenziali effetti sulla sicurezza di una possibile riduzione dei controlli “sul campo”.
La questione più controversa riguarda l’ipotesi, contenuta nella bozza, di eliminare l’obbligo di ispezione fisica per le caldaie con potenza inferiore ai 70 kilowatt, che rappresentano la stragrande maggioranza degli impianti residenziali: circa 20 milioni in tutta Italia. Per questi sistemi, le verifiche “in situ” verrebbero sostituite da controlli documentali da remoto. Rimarrebbero invece le ispezioni “in situ” per quelli di potenza superiore.
LA RISPOSTA DEL MASE
Il MASE respinge le critiche sulla sicurezza sottolineando che lo schema di DPR non interviene sulla sicurezza degli impianti, ma punta a migliorare il rendimento energetico e a ridurre i consumi di energia primaria, in coerenza con gli obiettivi fissati dal decreto legislativo che recepisce la direttiva europea in materia. Secondo il ministero, i controlli obbligatori diventerebbero più frequenti proprio per gli impianti più diffusi e con maggiore impatto dal punto di vista energetico ed emissivo.
“Le disposizioni proposte stabiliscono regole per il miglior rendimento energetico degli impianti termici, senza modificare la disciplina della sicurezza, indirizzando l’azione di controllo dove è più efficace per il risultato ambientale”, si legge nella nota del Ministero.
MASE: CONTROLLO DI EFFICIENZA DIVERSO DA ISPEZIONE
Il Mase sottolinea la differenza tra controllo di efficienza energetica e ispezione. Il primo è un adempimento periodico obbligatorio, effettuato da un tecnico certificato. Le ispezioni, invece, sono verifiche svolte “a campione” dalle autorità competenti. La riforma interviene su questa seconda tipologia di controlli. Per gli impianti a gas di potenza compresa tra 70 e 100 kilowatt la frequenza dei controlli di efficienza energetica è aumentata da quattro a due anni, secondo il Mase. Non cambia invece la cadenza quadriennale per gli impianti a gas tra 20 e 70 kilowatt, mentre per quelli alimentati a combustibili solidi la bozza di riforma conferma la frequenza originaria.


