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Auto elettriche, svolta sulla trasparenza: Antitrust obbliga i costruttori a rivelare l’autonomia reale

Chiusa l’istruttoria su Stellantis, Tesla, BYD e Volkswagen: entro 120 giorni siti web rinnovati e simulatori di guida. Codacons critico: “Nessuna sanzione per il passato”. Federcarrozzieri chiede un ente terzo.

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha chiuso quattro procedimenti istruttori nei confronti dei colossi dell’automotive Stellantis Europe, Tesla Italy, BYD Industria Italia e Volkswagen Group Italia, accettando gli impegni proposti dalle società per garantire una maggiore trasparenza verso i consumatori. Al centro dell’indagine vi erano le modalità con cui venivano pubblicizzate le informazioni cruciali per chi acquista un veicolo elettrico: l’autonomia di percorrenza chilometrica, la perdita di capacità delle batterie nel tempo e le limitazioni della garanzia convenzionale. L’intervento dell’Autorità segna un punto di svolta nel mercato, imponendo ai costruttori di superare la mera indicazione dei valori teorici di omologazione, spesso distanti dalle prestazioni reali su strada.

SIMULATORI DI GUIDA E INFORMAZIONI CHIARE SUI SITI WEB

Entro 120 giorni, le quattro case automobilistiche dovranno rivoluzionare la propria comunicazione digitale. I siti web saranno ristrutturati per presentare in un’unica sezione dedicata, chiara e completa, tutte le variabili che influenzano l’autonomia del veicolo e il degrado della batteria. La novità più rilevante per gli utenti sarà l’introduzione di strumenti di simulazione dell’autonomia: questi software permetteranno di calcolare la percorrenza stimata basandosi sulle diverse modalità di utilizzo (come stile di guida, percorsi urbani o autostradali, condizioni climatiche), offrendo così un parametro di confronto realistico tra le vetture della stessa fascia. Inoltre, Stellantis, BYD e Volkswagen si sono impegnate a migliorare l’efficienza delle batterie commercializzate, innalzando la soglia dello “State of Health” (Stato di Salute) garantito ai clienti.

FEDERCARROZZIERI: “ERA UN FAR WEST, ORA SERVE UN ENTE TERZO”

L’intervento dell’Antitrust è stato accolto positivamente, seppur con riserva, da Federcarrozzieri. Davide Galli, presidente dell’associazione, ha descritto il settore come un “far west” informativo, dove l’esaltazione dei chilometri percorribili con una ricarica ha spesso generato sospetti tra gli automobilisti, omettendo i numerosi fattori che riducono sensibilmente l’autonomia. Galli ha inoltre puntato il dito contro le politiche di garanzia, definite poco trasparenti: “In media le case offrono garanzie di 8 anni o 160.000 chilometri, ma impongono vincoli assurdi come l’obbligo di manutenzione presso la rete ufficiale, dove i costi sono superiori, pena la decadenza della copertura”. La richiesta dell’associazione è quella di istituire un’autorità terza, ufficiale e indipendente, che certifichi le prestazioni reali delle vetture.

CODACONS CRITICO: “BENE GLI IMPEGNI, MA MANCANO LE SANZIONI”

Più dura la posizione del Codacons, che contesta la decisione dell’Antitrust di chiudere l’istruttoria senza comminare multe. Se da un lato l’associazione dei consumatori apprezza gli impegni per il futuro, dall’altro sottolinea come questi non sanino il danno economico subito dagli utenti in passato a causa di informazioni “poco trasparenti se non addirittura ingannevoli”. Secondo il Codacons, le indicazioni errate su ricariche e percorrenze hanno alterato le scelte d’acquisto dei cittadini, motivo per cui la mancata sanzione per le pratiche commerciali scorrette viene giudicata un errore.

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