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Bollette, casa, carburanti. Il 2026 dell’energia

Dal Bonus bollette al Conto Termico 3.0, dall’addio al Superbonus alla Transizione 5.0 per le imprese, fino al riallineamento delle accise su benzina e diesel. Ecco tutte le misure certe e quelle ancora in bilico nel 2026

Bonus bollette, Conto Termico 3.0, Ecobonus, Transizione 5.0 e allineamento delle accise di diesel e benzina. Sono solo alcune delle misure – certe e ancora in bilico – pensate dal Governo per contrastare il caro bollette e favorire l’efficientamento e la transizione energetica nel 2026. Tutte le novità dell’anno prossimo in tema di energia ed edilizia green.

I BONUS BOLLETTE

Nel 2026 le famiglie con redditi più bassi potranno continuare a beneficiare di bonus sociali per abbassare le bollette. Gli incentivi includono un Bonus elettrico, che prevede sconti in bolletta per nuclei con ISEE inferiore a 9.530 € (o a 20.000 € con almeno 4 figli).

In aggiunta, le famiglie con redditi più bassi beneficeranno di un Bonus gas: uno sconto sulla bolletta. Infine, nel 2026 sarà attivo anche il Bonus idrico, che assicurerà 50 litri d’acqua al giorno per persona gratuiti, con un risparmio diretto in bolletta. Entrando nel campo delle possibilità, invece,nella Manovra di Bilancio potrebbe trovare spazio anche un possibile contributo extra di circa 55 € in bolletta. Inoltre, si discute anche di un possibile Bonus TARI: uno sconto del 25% sulla bolletta dei rifiuti (TARI) per chi ha un’ISEE basso.

SUPER BONUS ADDIO

Il 2026 segna definitivamente il passaggio a una stagione post-Superbonus. Niente più maxi-aliquote, ma una rete di incentivi ordinari che rimangono comunque fondamentali per il settore. Nel 2026 sono prorogati: il Bonus ristrutturazioni, con detrazione fino al 50% per l’abitazione principale; l’Ecobonus, per gli interventi di riqualificazione energetica; il Bonus mobili, collegato ai lavori di ristrutturazione.

A questi strumenti si affianca il Conto Termico 3.0, operativo a pieno regime nel 2026. Si tratta di contributi a fondo perduto, erogati direttamente dal GSE, che possono coprire fino al 65% delle spese per interventi di efficienza energetica, installazione di pompe di calore, rinnovabili e miglioramento degli edifici.

TRANSIZIONE 5.0

Il vero pilastro delle politiche economiche 2026 per le imprese è la Transizione 5.0. Il piano punta a legare digitalizzazione e riduzione dei consumi energetici, premiando gli investimenti che rendono i processi produttivi più efficienti e sostenibili.

Le aziende che dimostrano una riduzione dei consumi energetici (almeno del 3% sull’intera struttura o del 5% sul processo produttivo interessato) possono accedere a crediti d’imposta significativi, con aliquote variabili e investimenti agevolabili fino a decine di milioni di euro.

Accanto alla 5.0 restano attivi strumenti complementari come Transizione 4.0 e ipotesi di iper-ammortamento strutturale, che rafforzano il pacchetto di incentivi per l’innovazione tecnologica.

LA SVOLTA DEI CARBURANTI

Il cambiamento più immediato per i cittadini arriva però dai distributori. Dal 1° gennaio 2026 scatta il riallineamento delle accise su benzina e diesel: entrambe vengono portate allo stesso livello. In altre parole, la benzina beneficia di una lieve riduzione dell’accisa; il diesel perde il suo storico vantaggio fiscale e diventa più caro.

Una scelta che il Governo giustifica con l’eliminazione dei sussidi ambientalmente dannosi e con l’obiettivo di rendere il sistema fiscale più coerente con le politiche climatiche europee. Per gli automobilisti, però, il risultato è concreto: fare il pieno di gasolio costerà di più.

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