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Navi, nuove norme Imo su emissioni in vigore da ottobre 2022

L’intenzione dell’Organizzazione marittima internazionale è di implementare le norme per l’intera flotta commerciale mondiale

Il progetto di emendamento alle regole obbligatorie dell’Organizzazione marittima internazionale (Imo) sulla riduzione delle emissioni di carbonio in tutte le navi a livello globale, se adottato, sarà probabilmente implementato da ottobre del prossimo anno e sarà applicabile all’intera flotta commerciale mondiale: lo ha reso noto lo stesso Imo ha detto l’IMO secondo quanto riferito da S&P Global Platts.

IMPLICAZIONI COMMERCIALI

Si tratta di una conferma importante visto che l’età media della flotta globale è già in aumento, secondo Banchero Costa, o Bancosta, società di intermediazione e consulenza marittima globale. E molti stakeholder evidenziano che le nuove regole particolarmente rigorose potrebbero non essere applicabili alle navi esistenti prima del 2015 che tra parentesi rappresentano la stragrande maggioranza.

“La metà della flotta mondiale di navi da trasporto – Dry bulk shipping cioè che trasportano grano, carbone e ferro – è stata costruita prima del 2011”, ha detto Enrico Paglia, analista di ricerca di Bancosta con sede a Genova.

MISURE PRESENTATE NELLA PROSSIMA RIUNIONE DEL COMITATO IMO

Le bozze di emendamento saranno presentate per l’adozione formale in una prossima riunione del Comitato per la protezione dell’ambiente marino dell’Imo, che si terrà tra pochi mesi. Queste misure, una volta attuate, probabilmente in meno di 20 mesi, possono bollare molte navi come inadatte al commercio a meno che non riducano le loro emissioni di carbonio.

La quantità di tonnellaggio che potrebbe essere influenzata dalle ultime normative sul carbonio dell’IMO è considerevole, poiché almeno 900 petroliere avranno più di 20 anni nel 2023, ha affermato Paglia. I proprietari possono vendere le navi, o rottamarle, ha detto Peter Sand, analista capo della BIMCO di Copenaghen.

Ci sarà una forte accelerazione nelle demolizioni rispetto a quanto abbiamo assistito negli ultimi due anni, quando solo 17 dirty tank e 45 product tankers sono state rottamate secondo Paglia. Anche se, dall’altro lato, con un aumento delle demolizioni potrebbe aumentare anche la consegna di nuove navi, lasciando di fatto la flotta attiva in qualche modo invariata, ha detto Sand. Tuttavia, ciò che potrebbe ritardare in una certa misura l’effetto sarà l’esitazione dei proprietari nell’ordinare nuove navi, poiché “il futuro contesto normativo è sempre più oscuro”.

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