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Superbonus, investimenti a rischio. Dalla stretta si rischiano stop cantieri e ricadute sull’erario

A certificare la stretta operata con il Sostegni-Ter anche i tecnici del Servizio Bilancio del Senato nel dossier sul disegno di legge di conversione del decreto.

Ancora problemi per il Superbonus: non solo quelli riguardanti la stretta operata dal Dl Sostegni-ter che ha vietato le pratiche della cessione multipla di credito ma anche Cdp che starebbe pensando di bloccare il servizio di cessione dei crediti d’imposta legati ai bonus edilizi. “Entro fine settimana la società per azioni controllata dal ministero dell’economia non effettuerà più il servizio lanciato a febbraio dello scorso anno e chiamato Bonus edilizi – si legge su Italia Oggi -. L’offerta si articolava in tre prodotti per le imprese tra cui appunto proprio la cessione crediti, che dopo il decreto Sostegni 3 (dl 4/22) è nei fatti bloccata a una sola operazione. La linea seguita dalla società è quella che potrebbe intraprendere anche Poste, mettere fine all’esperienza che ha fatto emergere molte frodi nel meccanismo di passaggio dei diversi crediti. Poste starebbe valutando se continuare o meno in questa attività, sebbene al momento la società abbia ripreso a smaltire le pratiche bloccate subito dopo l’emanazione del decreto legge, possibile che alla fine Poste mantenga comunque il servizio di cessione credito ma mettendo ulteriori paletti di adeguata verifica della titolarità dei crediti”.

I TECNICI DEL SENATO: DA STRETTA RICADUTE A ENTITA’ INVESTIMENTI

A certificare la stretta operata con il Sostegni-Ter anche i tecnici del Servizio Bilancio del Senato nel dossier sul disegno di legge di conversione del decreto. Secondo il loro parere, infatti, la stretta sulla cessione dei crediti “potrebbe costituire una misura efficace per il contrasto alle frodi nel settore” ma “appare altresì suscettibile di ridurre in modo significativo – per la sua portata rispetto alla disciplina previgente – le concrete possibilità di accesso al finanziamento degli interventi agevolati” e dar luogo così “a ricadute in ordine all’entità degli investimenti futuri nel settore”.

“Si ricorda che nella stima degli effetti finanziari associati alle detrazioni fiscali operanti in materia (ad es. il c.d. Superbonus 110%) sono stati sempre contabilizzati nei saldi di finanza pubblica le maggiori entrate a titolo di IVA, IRPEF/IRES ed IRAP che sono state ipotizzate come ascrivibili all’effetto correlato alla spesa indotta (ossia i maggiori investimenti nel settore). Tali effetti positivi stimati potrebbero risentire della forte riduzione introdotta con il provvedimento in commento circa le possibilità di cessione dei crediti di imposta, per cui appare opportuno acquisire la valutazione sul punto”. Per questo, il servizio Bilancio “suggerisce pertanto un approfondimento” per verificare che “le disposizioni in commento non recano maggiori oneri per la finanza pubblica”.

ROTTA: MARGINI PER CORREGGERE NORMA IN PARLAMENTO

La Presidente della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera, Alessia Rotta (Pd) ha dichiarato esserci margini in Parlamento per correggere la norma: “Una misura sbagliata che va corretta” che tuttavia rappresenta “l’ennesima modifica in corso d’opera che non farà altro che creare incertezza e rischia di produrre una grave crisi di liquidità per le imprese e problemi di sostenibilità per le banche che saranno più restie ad assumere crediti e lo faranno a costi maggiori. La misura, inoltre, ha anche effetti retroattivi sui contratti già stipulati e, dunque, potrebbe generare migliaia di contenziosi, bloccando interventi già avviati”.

M5S: STUPORE PER ATTEGGIAMENTO CDP

Anche i Cinque Stelle hanno espresso dubbi sulle novità del Decreto Sostegni-ter e hanno lanciato l’allarme per il possibile stop di Cassa depositi e prestiti: “In una fase di incessante lavoro, all’interno della quale tutte le forze politiche e le associazioni di impresa stanno lavorando per valorizzare il Superbonus e proteggerlo dal rischio frodi, alcune ipotesi di lavoro in seno alla Cassa Depositi e Prestiti destano come minimo stupore – ha commentato Vicenzo Presutto (M5S), componente della Commissione bilancio del Senato e della Commissione di vigilanza sulla Cdp -. Faccio presente che nel corso dell’iter parlamentare del Dl Sostegni ter in Commissione bilancio del Senato, il MoVimento 5 Stelle presenterà emendamenti per venire incontro alle istanze delle associazioni di impresa, puntando in primis a recuperare la cedibilità multipla dei crediti d’imposta almeno tra operatori finanziari, quelli soggetti a puntuali controlli. Sarebbe come minimo incongruo, nel momento in cui si lavora a questa soluzione, permettere alla principale istituzione finanziaria del Paese, ossia Cdp, peraltro controllata dal Tesoro, di bloccare il meccanismo alla base del successo del Superbonus. Comprendiamo il rischio frodi, ma sarebbe inammissibile prendere a pretesto un problema serio, che merita sue particolari soluzioni, per circoscrivere la potenzialità dei bonus edilizi. Ci auguriamo che Cdp e il suo Ad, Dario Scannapieco, valutino con attenzione il quadro”.

ASACERT: RIVEDERE NORME ANTOFRODE, SI RISCHIA STOP CANTIERI

L’allarme sul Superbonus è arrivato anche da Fabrizio Capaccioli, AD di Asacert e vicepresidente di Green Building Italia che ha evidenziato, commentanto i dati di ieri di Enea, come “per la prima volta da diversi mesi il superbonus 110% rallenta per via dell’introduzione dei limiti nella cessione dei crediti di imposta legati ai bonus edilizi. Nel tentativo di fermare le frodi si rischia di imballare il sistema e non è una buona notizia”. “Una norma – ha aggiunto – a quanto pare troppo restrittiva che limita la cedibilità multipla dei crediti tra banche e soggetti finanziari. Nel tentativo di fermare le frodi si rischia di bloccare le attività dei cantieri. Bisogna correggere il tiro”.

Superbonus: oltre 18,3 mld di investimenti ammessi a detrazione al 31/1. I dati Enea

CONFEDILIZIA: PERDITE ERARIO,RIVEDERE NORME

“Il Servizio Bilancio del Senato segnala che le restrizioni alle cessione del credito disposte dal Governo, oltre ad aver bloccato l’edilizia, messo in crisi proprietari, professionisti e imprese, creato le condizioni per un amplissimo contenzioso, rischiano di determinare anche una perdita di gettito per lo Stato. Anche alla luce di queste nuove considerazioni, auspichiamo che in Parlamento venga rivista questa scelta palesemente inopportuna, che ha affossato un sistema di incentivi che – in forme diverse – è in essere da un quarto di secolo”, ha affermato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.

MINISTERO LAVORO: BENEFICI SOLO CON APPLICAZIONE CONTRATTI

Intanto l’Ufficio stampa del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali ha reso noto che “alla luce dei gravissimi dati sulle violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro e delle forti preoccupazioni esposte anche dalle parti sociali”, il ministro del Lavoro Andrea Orlando “ha espresso la necessita’ di procedere con un intervento normativo urgente e improcrastinabile e ha illustrato la proposta di subordinare l’ottenimento dei benefici connessi ai bonus edilizi, il Superbonus 110%, all’applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore, stipulati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative”. Proposta che “rappresenta una tutela non solo per le lavoratrici e i lavoratori, ma anche per le imprese che rispettano le regole”.

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