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Rinnovabili

Quello in corso sarà un anno molto pulito, dice l’IEA

Tutti i dettagli e i commenti del nuovo rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia sulla capacità delle rinnovabili nel 2022

Un anno pulito, sempre più pulito. Sempre più rinnovabile. Il nuovo rapporto dell’International Energy Agency, l’agenzia con sede a Parigi, parla di ottime prospettive di crescita di capacità delle nuove fonti. Una sintesi che non esclude certo aspetti sui quali continuare a lavorare ma che fa ben sperare al netto di altre difficoltà.

I dati dell’Agenzia, inoltre, arrivano in un momento caldo sul fronte delle energie pulite. Proprio a inizio settimana, la numero uno della Commissione europea Ursula von der Leyen ha incoronato la Spagna come paese resiliente e leader dell’alimentazione energetica pulita.

NEL 2022 OLTRE L’8% IN PIÙ DI CAPACITÀ DI RINNOVABILI

Per la prima volta, dice l’IEA, verrà superata quota 300 GW e tutto ciò al netto delle enormi difficoltà delle catene di approvvigionamento. Non a caso, se l’Occidente sta concretamente muovendo i suoi passi verso il pieno ritorno alla normalità pre-pandemica, larghe parti del resto del mondo faticano a uscire dalle restrizioni causa Covid.

Ma, appunto, nel 2022 si dovrebbe toccare un livello pari a 320 GW di capacità rinnovabile. Nel 2021 si raggiunsero i 295 gigawatt.

CINA ED EUROPA REGIONI LEADER

“La crescita senza precedenti delle aggiunte di capacità è principalmente guidata dal solare fotovoltaico in Cina e in Europa, poiché le energie rinnovabili dimostrano i loro benefici per la sicurezza energetica in mezzo alle turbolenze del mercato”, ha affermato l’AIE. Anche l’America Latina andrà forte su questo piano, compensando i ritardi di Giappone e Stati Uniti. Sui quali l’Agenzia si pone così: “Le prospettive degli Stati Uniti sono offuscate dall’incertezza sui nuovi incentivi per l’eolico e il solare e dalle azioni commerciali contro le importazioni di energia solare fotovoltaica dalla Cina e dal sud-est asiatico”.

Solare che sotto certi punti di vista ha superato l’eolico, più in difficoltà per “incertezze politiche, unite alle lunghe e complesse regolamentazioni sui permessi”, scrive la Global Platts. Ma si può sorridere e guardare speranzosi anche qui. “Le aggiunte globali sono ancora in corso per essere oltre l’80% più alte quest’anno che nel 2020”, ha notato l’AIE.

E NEL 2023?

Come accennato in apertura, non sarà tutto rosa e fiori. L’effetto rimbalzo al contrario, cioè in senso negativo, potrebbe registrarsi già il prossimo anno. “In assenza di politiche più forti, la quantità di capacità di energia rinnovabile aggiunta in tutto il mondo dovrebbe stabilizzarsi nel 2023, poiché i continui progressi per il solare sono compensati da un calo del 40% nell’espansione dell’energia idroelettrica e da pochi cambiamenti nelle aggiunte di energia eolica”, sostiene sul punto il report.

Ma buone notizie arriverebbero dalla stabilità dei costi degli impianti. Che “rimangono competitivi perché i prezzi del gas naturale e di altre alternative ai combustibili fossili sono aumentati molto più velocemente”. E, non proprio a margine, bisogna continuare ad osservare il fronte della guerra russo-ucraina. Insomma, bisognerà osservare tutto ancora con attenzione. Ma certo i dati presentati oggi sono da accogliere con positività e speranza.

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