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Nord Stream 2

A novembre il primo gas su Nord Stream 2?

La costruzione del gasdotto procede spedita malgrado gli ostacoli frapposti da Usa e Ue. Per Berlino il gas è strategico con la prossima chiusura delle centrali nucleare e a carbone

La realizzazione del gasdotto Nord Stream 2 si avvicina a passi da gigante. Dopo mesi di stallo è arrivata quella che potrebbe essere definita una piccola vittoria “geopolitica” per la Russia visto che uno degli ingegneri che stanno lavorando al progetto ha confermato che il gasdotto potrebbe essere operativo entro novembre di quest’anno.

A NOVEMBRE IL PRIMO FLUSSO DI GAS DALLA RUSSIA

germaniaLa notizia è stata riportata dall’agenzia di stampa tedesca DW che ha citato l’intervista a Klaus Haussmann, un ingegnere che si sta occupando appunto del futuro approdo di Nord Stream 2 a Lubmin, sulla costa tedesca del Mar Baltico, alla radio pubblica tedesca Deutschlandfunk. Secondo Haussmann la posa “grezza” del gasdotto dovrebbe essere completata entro la metà di quest’anno; poi si dovrebbe passare all’installazione delle apparecchiature elettriche e ai congegni di sicurezza. Infine, a novembre, si chiuderebbe il cerchio con l’arrivo del primo flusso di gas dalla Russia.

PREOCCUPAZIONI ARRIVANO DALL’IMPATTO DEL CLIMA E DALLE ONDE DEL BALTICO SULL’OPERA

Haussmann ha riferito che la sua preoccupazione più grande riguarda l’impatto del clima invernale del Baltico e delle onde sulla costruzione in mare dell’infrastruttura piuttosto che tutti i pro e contro internazionali. “Per due anni o più, Nord Stream 2 è stato praticamente sotto tiro. Ma al momento abbiamo più preoccupazioni per il clima e la natura”, ha ammesso l’uomo.

ANCHE IL SOTTOSEGRETARIO WEISE RIBADISCE: “GAS FONDAMENTALE PER TRANSIZIONE”

Non solo. Nelle ultime ore è intervenuto sulla questione anche Dirk Wiese, il sottosegretario del governo tedesco per la cooperazione con la Russia. Ribadendo il concetto secondo cui la Germania ha pianificato di rinunciare al nucleare e al carbone nell’arco dei prossimi vent’anni scegliendo il gas come sostituto. Il sottosegretario, secondo quanto riporta Sputnik che ha raccolto le dichiarazioni espresse da Wiese al canale televisivo ARD, ha precisato che il paese ha “bisogno del 100% di energia”, in particolare di “gas naturale nel periodo di transizione”. Secondo Wiese è questo il motivo per cui Berlino è favorevole alla costruzione di Nord Stream 2. “La Russia è sempre stata un fornitore affidabile e lo è tuttora”, ha ammesso il componente dell’esecutivo di Berlino aggiungendo che tra le richieste della Germania per la realizzazione del gasdotto resta la garanzia del transito di gas attraverso l’Ucraina anche dopo il 2019.nord stream 2

LA GERMANIA SI APPELLA ALL’EUROCOMMISSIONE IN DIFESA DEL GASDOTTO

Nei giorni scorsi, intanto, la Germania ha presentato alla Commissione europea un responso giuridico alla proposta di modifica della direttiva europea sul gas in cui si afferma che il tentativo di regolamentare il progetto Nord Stream 2 è in contrasto con la legislazione europea e internazionale. A riferirlo è sempre Sputnik precisando che le modifiche alla direttiva sul gas, elaborate dalla Commissione europea, “prevedono la possibilità di estendere le norme della legislazione europea in materia di energia ai gasdotti dai paesi terzi” che si rivolgono verso l’Europa. Con ciò, in particolare, “si potrebbe ottenere il diritto di esigere la separazione delle funzioni del fornitore e del paese di transito, o l’ammissione di terzi al gasdotto”. Nel documento tedesco, secondo quanto riferisce sempre Sputnik, ci sarebbe un secco rifiuto agli emendamenti proposti da Bruxelles che “se considerati alla logica conclusione, mirano a regolamentare un solo progetto di infrastruttura, e per altri forniscono opzioni per eccezioni”. Senza che la Commissione europea, tra l’altro, “fornisca spiegazioni o argomenti comprensibili che mostrino in che modo le modifiche proposte potrebbero contribuire agli obiettivi dell’unione energetica”. In definitiva i legali tedeschi giudicano “troppo vaga” la base per le eccezioni alle nuove regole che la Commissione europea ha già fatto per un certo numero di gasdotti esistenti. “Se le rettifiche saranno adottate prima della fine della costruzione del Nord Stream 2 – si legge su Sputnik -, si dovrebbe fare un’eccezione per il nuovo gasdotto di Gazprom. La decisione di investimento sulla sua costruzione è stata presa molto prima e il finanziamento del progetto è già iniziato, nota il documento”.

UN GASDOTTO GEOPOLITICAMENTE “CARICO”

Il Nord Stream 2, una volta completato, sarà lungo 1.222 km e si snoderà sul fondo del Mar Baltico partendo dai giacimenti di gas russo e approdando in Germania, bypassando le rotte terrestri esistenti attraverso Ucraina, Polonia e Bielorussia. Con la sua realizzazione verrà raddoppiata la capacità dell’attuale Nord Stream fino a raggiungere i 55 miliardi di metri cubi. Malgrado le parole di Haussman, la condotta rimane sicuramente uno dei progetti più “pericolosi” dal punto di vista geopolitico: se da un lato la Germania sostiene che il gasdotto è necessario per aumentare l’approvvigionamento di gas naturale in Europa con lo stop a nucleare e carbone, dall’altro sono gli Stati Uniti a spingere da anni per una soluzione diversa onde evitare una eccessiva dipendenza da Mosca. L’amministrazione Trump ha addirittura recentemente minacciato di imporre sanzioni qualora il progetto diventasse operativo. Anche se la Germania sta resistendo agli sforzi degli Stati Uniti di spingerli a ritirarsi dal progetto Nord Stream 2, è probabile che la pressione americana spinga il paese a portare avanti anche i piani per la realizzazione di maggiori infrastrutture per il GNL e per l’approvvigionamento di gas liquefatto di origine statunitense, che non solo diversificherebbe il suo mix energetico, ma placherebbe anche le ire del Presidente Trump.

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