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Saras

A Vitol il 35% di Saras: chi è il colosso che ora punta al rigassificatore di Rovigo

Con il passaggio di mano di Saras scatterà l’obbligo di Opa per l’acquirente svizzero-olandese Vitol. Alla famiglia Moratti quasi 600 milioni di euro

Dopo giorni di trattative e indiscrezioni di stampa, è arrivato l’annuncio ufficiale: la famiglia Moratti ha deciso di cedere il 35% della Saras al gruppo petrolifero svizzero-olandese Vitol.

MORATTI: VITOL LA MIGLIORE GARANZIA PER IL FUTURO DI SARAS

L’intesa è storica, segna la fine di un’epoca durata 62 anni, tanto il tempo passato dalla fondazione della società di raffinazione da parte di Angelo Moratti, come ha sottolineato lo stesso Presidente e Amministratore Delegato di Saras Massimo Moratti: “Dopo 62 anni dalla sua fondazione avvenuta ad opera di mio padre, con i miei nipoti Angelo e Gabriele ed i miei figli Angelomario e Giovanni, ho ritenuto che la miglior garanzia per il futuro successo della raffineria di Sarroch fosse l’aggregazione con un primario operatore industriale del settore energetico globale, quale è Vitol, dotato di risorse relazionali, finanziarie e manageriali necessarie per competere nell’attuale contesto di mercato internazionale. Pertanto, ritengo che, questa Operazione sarà positiva per tutti gli azionisti, per le maestranze, per i clienti e tutti gli altri stakeholders, che ringrazio per la fiducia che ci hanno sempre accordato. Oggi Saras è una società solida e profittevole, leader nell’intero bacino del Mediterraneo, e auguriamo a Vitol di poter espandere i successi fino ad ora conseguiti.”

I TERMINI DELL’ACCORDO TRA SARAS E VITOL

L’accordo prevede la cessione da parte di Massimo Moratti S.a.p.A. di Massimo Moratti, Angel Capital Management S.p.A. (“ACM”) e Stella Holding S.p.A. (collettivamente la “Famiglia Moratti”) a Vitol B.V., – attraverso un contratto di compravendita (sale and purchase agreement, “SPA”) – circa il 35% del capitale azionario di Saras ad un prezzo pari a €1,75 per azione. Ai sensi dello SPA e subordinatamente al verificarsi di determinate circostanze, ACM si è impegnata a vendere a Vitol le eventuali azioni di Saras che ACM potrebbe ricevere sulla base dell’esistente contratto derivato di funded collar, avente ad oggetto circa il 5% del capitale azionario di Saras.

Nel caso in cui venga deliberato e distribuito un dividendo da parte di Saras prima della data di completamento dell’Operazione, il Prezzo per Azione sarà ridotto di conseguenza.

SI ATTENDONO IL VIA LIBERA DELL’ANTITRUST UE E DELLA GOLDEN POWER ITALIANA

Il completamento dell’Operazione è esclusivamente subordinato all’ottenimento delle autorizzazioni regolamentari necessarie (come le autorizzazioni ai sensi dei regolamenti dell’Unione europea sulle sovvenzioni estere e in materia di concorrenza (antitrust) e della normativa golden power italiana). Al completamento dell’Operazione, l’intera partecipazione detenuta dalla Famiglia Moratti in Saras sarà trasferita a Vitol.

OBBLIGO DI OPA

L’Operazione determinerà l’insorgere di un obbligo di promuovere un’offerta pubblica di acquisto (“OPA”) obbligatoria sul capitale azionario di Saras, che sarà promossa da Vitol allo stesso Prezzo per Azione (€1,75 per azione), ovvero al prezzo rettificato in caso di distribuzione di un dividendo prima del completamento dell’Operazione.

L’obiettivo dell’OPA è ottenere la revoca delle azioni ordinarie di Saras dalla quotazione e dalle negoziazioni su Euronext Milan, che potrà essere conseguita anche attraverso una fusione in presenza delle relative condizioni. Il prezzo di €1,75 per azione implica una capitalizzazione di Saras circa €1,7 miliardi e rappresenta un premio del: 10% rispetto al prezzo della data di riferimento; 7% rispetto al prezzo medio giornaliero ponderato per i volumi del mese precedente alla data di riferimento; 12% rispetto al prezzo medio giornaliero ponderato per i volumi dei 3 mesi precedenti alla data di riferimento; 21% rispetto al prezzo medio giornaliero ponderato per i volumi dei 6 mesi precedenti alla data di riferimento; 30% rispetto al prezzo medio giornaliero ponderato per i volumi dei 12 mesi precedenti alla data di riferimento.

HARDY (VITOL): L’OPERAZIONE RAFFORZERA’ LA SICUREZZA ENERGETICA EUROPEA

Russell Hardy, Amministratore Delegato di Vitol, ha dichiarato: “La nostra ambizione è quella di investire in una forte società italiana nel settore dell’energia, gestita da un management locale autonomo e supportata dall’esperienza e dall’accesso al mercato di Vitol. Apprezziamo l’importanza di Saras in Sardegna, e nel paese più in generale, e ci impegniamo a portare avanti l’eredità della famiglia Moratti di gestione diligente, operazioni sicure e supporto alla comunità locale e ai dipendenti. Le attività di Saras sono ben complementari al core business di Vitol e questa Operazione rafforzerà la sicurezza energetica europea e migliorerà l’approvvigionamento di un impianto chiave nel settore energetico europeo”.

L’IDENTIKIT DELLA SARAS

Saras è un’azienda leader nel settore industriale ed energetico con sede in Italia. Tra i suoi impianti è inclusa la più grande raffineria a sito unico nel Mediterraneo. Posizionata strategicamente in un sito industriale in Sardegna, la raffineria con una capacità di 300 mila barili/giorno fornisce prodotti petroliferi all’Italia e al resto dell’Europa, mentre il suo impianto di generazione di energia elettrica perfettamente integrato, uno dei più grandi nel suo genere, ha una potenza installata di 575MW e contribuisce per oltre il 40% al fabbisogno energetico della Sardegna. Inoltre, Saras ha un importante portafoglio di rinnovabili che comprende 171MW di impianti eolici operativi e una pipeline di progetti eolici e solari rispettivamente di 593MW e 79MW.

LE RAGIONI DELLA SCELTA DI MORATTI

Come scrive La Stampa “a sostenere l’operazione sarebbero stati, in particolare, Angelo e Gabriele Moratti, i due figli di Gian Marco, scomparso nel 2018, avuti rispettivamente da Lina Sotis in prime nozze e da Letizia Moratti. Entrambi hanno una quota del 10% tramite Angel Capital e Stella Holding. E proprio Angelo, un anno fa, alla scadenza del primo lock up, aveva dato mandato a Bofa di collocare sul mercato il 5% del capitale: la metà di quanto fosse nella sua disponibilità. Inoltre, il patto di sindacato tra Massimo e i nipoti Angelo e Gabriele, rinnovato nel marzo del 2020, scadrà il prossimo 30 giugno. E l’offerta di Vitol era troppo allettante per rifiutarla”.

L’IDENTIKIT DI VITOL (E LE MIRE SUL RIGASSIFICATORE DI ROVIGO)

Vitol ha una lunga storia di investimenti in infrastrutture energetiche in tutto il mondo, dalla produzione e raffinazione del petrolio alle energie rinnovabili e allo stoccaggio di CO2. Questa Operazione rappresenta per Vitol un’opportunità di investire in un asset di alta qualità, ben posizionato per soddisfare le esigenze energetiche attuali e future in Italia e in Europa, si legge nella nota diffusa per annunciare l’operazione. “Il gruppo, forte di un fatturato che ha raggiunto quota 500 miliardi di dollari (463,65 milioni di euro), oltre che su Saras ha in corso trattative con Exxon e Qatar Energy per entrare nel rigassificatore di Rovigo. La quota messa in vendita, in questo caso, è del 92%, ma Snam ha un diritto di prelazione per salire dal 7,5% fino al 30%”, si legge sempre su La Stampa.

Per il resto non si sa molto di più del colosso del trading petrolifero. La società non è obbligata a diffondere regolarmente i bilanci dato che non è quotata in Borsa ed è “in mano a 400 dei suoi dipendenti, a nessuno dei quali è permesso accumulare più del 5% del capitale. Sono azionisti molto ben remunerati: l’anno scorso, secondo Reuters, Vitol ha redistribuito 2,5 miliardi di dollari. Bloomberg calcola che le 3.311 persone dello staff, tra salari e bonus, si siano portate a casa in media 785mila dollari ciascuna”, si legge sul Sole 24 Ore.

AL TERMINE DELL’OPERAZIONE PER VITOL 800 MILA BARILI AL GIORNO DI CAPACITA’ DI RAFFINAZIONE

Al completamento dell’Operazione, Vitol disporrà di oltre 800 mila barili/giorno di capacità di raffinazione in sette raffinerie, 4GW di produzione di energia termica e oltre 1,4GW di generazione di energia rinnovabile. Dalle sue mani passano ogni giorno qualcosa come 7,4 milioni di barili al giorno. Ma c’è di più.

“Vitol si occupa in prima persona del trasporto dei carichi, con oltre 6mila viaggi in nave ogni anno, in ogni angolo del Pianeta, che in parte effettua con la flotta di proprietà: una cinquantina di navi cisterna di varie dimensioni, gestite attraverso la controllata Manselc – si legge sul Sole 24 Ore -. La multinazionale possiede anche serbatoi per lo stoccaggio di combustibili, dislocati in snodi strategici per servire qualsiasi mercato, con una capacità complessiva di 17 milioni di metri cubi (su per giù equivalente a quella di 6.800 piscine olimpioniche): asset che volendo si possono sfruttare anche per influenzare i prezzi. Quanto al business della raffinazione, in cui opera Saras, Vitol possiede già sei impianti, dislocati in Europa, Medio Oriente, Asia e Australia, con una capacità totale di ben 500mila barili al giorno. Inoltre distribuisce carburanti, con una rete che a colpi di acquisizioni ormai è arrivata a contare circa 8.800 punti vendita nel mondo (in gran parte in Africa). A monte della filiera Vitol estrae petrolio e gas (anche se in volumi limitati, circa 100mila boe) in Ucraina, Kazakhstan e Azerbaijan. In Ghana è socia di Eni in un progetto di esplorazione”.

GLI ADVISOR E GLI ISTITUTI FINANZIARI COINVOLTI

La Famiglia Moratti è stata assistita nell’operazione da BofA Securities e Four Partners Advisory in qualità di advisor finanziari e da Linklaters Milano in qualità di advisor legale. Vitol è assistita invece da J.P. Morgan in qualità di advisor finanziario esclusivo e da Chiomenti e Weil, Gotshal & Manges in qualità di advisor legali.

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