Il mese scorso il prezzo medio mensile era inferiore a 75 €/MWh nella maggior parte dei principali mercati elettrici d’Europa. Nella maggior parte dei mercati i prezzi sono scesi rispetto a luglio e rispetto al 2024. Nel primo semestre installati solo 6,8 GW di nuova capacità eolica
Ad agosto i prezzi nei principali mercati elettrici europei sono diminuiti rispetto a luglio, con la maggior parte che ha raggiunto medie mensili inferiori a 75 €/MWh. Secondo un’analisi di AleaSoft Energy Forecasting, il calo della domanda di elettricità, unito ai prezzi mensili del gas TTF ai minimi da agosto 2024, ha contribuito a questi cali.
La produzione fotovoltaica, sebbene generalmente in calo rispetto a luglio, è stata la seconda più alta mai registrata in Germania e Portogallo, mentre anche la produzione eolica è diminuita rispetto a luglio.
IN EUROPA PREZZI DELL’ELETTRICITÀ IN CALO
Il mese scorso il prezzo medio mensile era inferiore a 75 €/MWh nella maggior parte dei principali mercati elettrici europei. Nella maggior parte dei mercati i prezzi sono scesi rispetto a luglio e rispetto allo scorso anno.
Il mercato nordico Nord Pool, pur avendo la media più bassa tra i principali mercati elettrici europei, ha registrato il prezzo mensile più alto da marzo, grazie al trend al rialzo registrato.
MINORI CONSUMI
La produzione di energia solare è aumentata nei principali mercati elettrici europei rispetto allo stesso mese del 2024, sebbene a luglio sia diminuita rispetto nella maggior parte dei mercati. Germania e Portogallo hanno raggiunto il secondo livello mensile di produzione fotovoltaica più alto mai registrato.
La produzione di eolico è aumentata nella maggior parte dei principali mercati elettrici europei rispetto ad agosto 2024, ma è diminuita rispetto a luglio 2025.
LA DOMANDA DI ELETTRICITÀ E I FUTURES SU PETROLIO E GAS
La domanda di energia elettrica è diminuita nella maggior parte dei principali mercati elettrici europei, sia su base annua che mensile. I futures sul gas TTF sul mercato ICE Front-Month hanno raggiunto la media mensile più bassa dall’agosto 2024.
Ad agosto 2025 il prezzo medio di regolamento dei future sui diritti di emissione di CO2 sul mercato EEX per il contratto di riferimento di dicembre 2025 è aumentato rispetto a luglio, pur rimanendo inferiore a quello registrato ad agosto 2024.
La media mensile dei future sul petrolio Brent per il Front-Month sul mercato ICE è scesa rispetto a luglio e allo stesso mese del 2024.
L’ENERGIA EOLICA IN EUROPA RALLENTA
Sul fronte delle rinnovabili, secondo gli ultimi dati pubblicati da WindEurope, nella prima metà del 2025 l’Europa ha installato solo 6,8 GW di nuova energia eolica. Questa cifra, di cui 5,3 GW appartengono all’Unione europea, è ben al di sotto delle aspettative e minaccia il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza energetica e climatica fissati per il 2030.
I parchi eolici europei ora hanno una capacità installata di 291 GW, di cui 254 GW onshore e 37 GW offshore, ma il ritmo di crescita ha subito un preoccupante rallentamento.
LA GERMANIA VOLA, GLI ALTRI PAESI AL PALO
Dei nuovi 6,8 GW, la Germania ha contribuito con 2,2 GW, quasi un terzo del totale. Segue la Spagna con 889 MW, il Regno Unito con 760 MW e la Turchia con 593 MW. Il caso tedesco è unico: grazie alla rigorosa attuazione delle nuove normative europee in materia di autorizzazioni, Berlino ha battuto ogni record nel 2024 con 15 GW approvati e continuerà il trend nel 2025, con 7,9 GW di permessi concessi solo nella prima metà dell’anno.
Nel resto del continente, le procedure amministrative continuano a rappresentare un ostacolo. Nessuno degli altri 26 Stati membri rilascia autorizzazioni entro il termine massimo di 24 mesi stabilito dalla Direttiva sulle Energie Rinnovabili (RED III). In alcuni Paesi la situazione è addirittura peggiorata.
“I governi devono prendere sul serio l’energia eolica”, ha avvertito Giles Dickson, CEO di WindEurope. “L’eolico è competitivo, sicuro e fa bene all’economia. Ogni nuova turbina contribuisce al PIL europeo con 16 milioni di euro, ma non riusciamo ancora a costruirne abbastanza, e con la dovuta rapidità”.
LE PREVISIONI DA QUI AL 2030
La lentezza nel rilascio dei permessi, i colli di bottiglia della rete e la mancanza di elettrificazione industriale hanno imposto una revisione delle previsioni per il 2025. A gennaio si prevedeva una nuova capacità di 22,5 GW, ma la nuova stima è di soli 19 GW. Nell’Unione europea la previsione è scesa da 17 GW a 14,5 GW.
WindEurope prevede che entro il 2030 l’Ue raggiungerà 344 GW di potenza eolica installata (298 GW onshore e 46 GW offshore), ben lontano dai 425 GW richiesti dall’obiettivo Ue.
IL MERCATO DELLE TURBINE STA CRESCENDO
Non ci sono però solo cattive notizie: gli investimenti e gli ordini di turbine sono in aumento. Nella prima metà dell’anno l’Europa ha preso decisioni definitive di investimento per un valore di 34 miliardi di euro per finanziare 14 GW di nuova capacità, più che in tutto il 2024. Tre dei sei nuovi progetti eolici offshore sono stati realizzati in Polonia, rappresentando il più grande investimento privato della sua storia. Anche gli ordini di turbine eoliche hanno raggiunto gli 11,3 GW, in aumento del 19% rispetto allo stesso periodo del 2024.
Il rallentamento dell’energia eolica ha ripercussioni che vanno oltre il settore energetico. Industrie ad alta intensità energetica come l’acciaio, la chimica e l’ICT necessitano di elettricità abbondante e a basso costo per competere con Stati Uniti e Cina. “La riduzione della nuova energia eolica è una cattiva notizia per la competitività europea nel suo complesso”, ha sottolineato Dickson.
Il messaggio di WindEurope è chiaro: l’Europa ha la tecnologia, i capitali e la volontà industriale. Ciò che manca è la determinazione politica e la rapida attuazione delle normative per garantire che la transizione energetica non si impantani negli uffici.