L’Africa continua a detenere un immenso potenziale di gas naturale ed è posizionata non solo per aumentare la propria produzione, ma anche per capitalizzare il mercato poco servito del GNL e soddisfare la domanda continua dell’Europa.
Il progetto di sviluppo del gas naturale liquefatto (GNL) firmato di recente nella provincia sudafricana di Mpumalanga è un passo promettente sulla lunga strada verso una giusta transizione energetica in Africa.
AFRICA: I PROGETTI DI SVILUPPO DEL GNL
Il progetto di sviluppo del gas naturale liquefatto (GNL), sviluppato congiuntamente da Kinetic Energy of Australia e Industrial Corporation of South Africa (IDC), un istituto nazionale di finanziamento allo sviluppo, trarrà vantaggio dalla recente scoperta di gas naturale da 3,1 miliardi di piedi cubi di Kinetic Energy ad Amersfoort, Mpumalanga. Secondo quanto riporta l’approfondimento sul tema, pubblicato su worldoil.com, a firma di NJ Ayuk, autorità leader nel settore energetico africano e presidente esecutivo della Camera africana dell’energia, si prevede che il progetto produrrà 50 megawatt (MW) di energia equivalente e alla fine si espanderà fino a 500 MW. Il progetto, che Kinetic Energy descrive come il più grande progetto GNL onshore del Sud Africa, esemplifica il potenziale del gas naturale per far crescere l’economia del paese e soddisfare il fabbisogno energetico nazionale.
Tutto ciò avviene mentre il Sudafrica lavora per espandere le proprie attività nel settore petrolifero e del gas al fine di frenare la propria dipendenza dal carbone e contribuire ad aprire la strada a un’eventuale decarbonizzazione.
IN CRESCITA LA PRODUZIONE DI GAS NATURALE
Come spiega l’African Energy Chamber (AEC) nel recente report “The State of African Energy 2024 Outlook Report”, la produzione di gas naturale è in aumento sia a livello globale che in Africa. Ancora più promettente, il rapporto rileva che “gli operatori upstream stanno ora rivedendo le loro strategie e allineando i loro investimenti futuri più in linea con la transizione energetica, e il gas naturale viene considerato come combustibile di transizione”.
La Camera africana dell’energia – secondo quanto evidenziato da NJ Ayuk – sosterrà la conferenza Invest in African Energy che si terrà quest’anno a Parigi, organizzata da Energy Capital and Power. L’African Energy Week sarà sicuramente la sede degli investimenti nel gas naturale in Africa.
UN COMBUSTIBILE DI TRANSIZIONE
NJ Ayuk, nel suo approfondimento sulla questione pubblicato su worldoil.com, sottolinea che trova incoraggiante che, nonostante gli appelli delle organizzazioni ambientaliste e dei paesi ricchi a cessare gli investimenti in progetti africani di petrolio e gas, molte delle aziende che operano effettivamente in Africa sembrano riconoscere il valore del gas naturale come combustibile di transizione. Per troppo tempo la soluzione alla crisi climatica è stata eccessivamente semplificata: la decarbonizzazione non è un obiettivo che può essere raggiunto dall’oggi al domani, né senza prima costruire le infrastrutture necessarie per sostenere lo sviluppo delle energie rinnovabili.
Un compito del genere è relativamente semplice per i paesi occidentali, che hanno impiegato secoli a costruire le proprie economie e infrastrutture sfruttando i combustibili fossili. Lo stesso non si può dire per gli stati africani, che da tempo non hanno queste stesse opportunità di sviluppo e devono ora recuperare il ritardo a un ritmo accelerato; sostiene NJ Ayuk. Le sue proprietà di bruciare in modo più pulito rispetto al petrolio e al carbone, la sua abbondanza, la sua facilità di stoccaggio e trasporto e le sue applicazioni nella produzione e nella sintesi rendono il gas naturale la migliore opzione per gli africani per garantire la sicurezza energetica e raggiungere la decarbonizzazione.
AZIENDE ALL’AVANGUARDIA
L’AEC non è la sola a ritenere che la produzione di gas naturale abbia senso per l’Africa – e per le società energetiche. Sempre più aziende energetiche descrivono politiche che richiedono il perseguimento di misure di transizione energetica per il domani fornendo al contempo il gas naturale per alimentare il mondo oggi. NJ Ayuk ricorda il caso della major francese TotalEnergies, responsabile di gran parte dell’attività upstream nel nostro continente. Dopo la scoperta di due enormi giacimenti di gas in Sud Africa nel 2019 e nel 2020, TotalEnergies continua i suoi sforzi di esplorazione e produzione lì, nonostante gli sforzi degli ambientalisti di bloccare ulteriori attività. TotalEnergies sta inoltre guidando il progetto GNL del Mozambico, considerato uno dei più importanti progetti di sviluppo di idrocarburi in Africa.
In seguito, NJ Ayuk evidenzia anche l’operato dell’indipendente tedesca Wintershall Dea, che aumenta del 4,5% la sua partecipazione al progetto di gas naturale Reggane Nord in Algeria. La società sta acquisendo interesse nel progetto dalla società di servizi pubblici italiana Edison. Wintershall Dea, che ha una forte presenza in Nord Africa, ha anche annunciato il primo gas con i suoi partner (Cheiron Energy, INA e la Egyptian Gas Holding Company) nel blocco East Damanhur nel delta onshore del Nilo all’inizio di questo autunno.
IL POTENZIALE (ENORME) DEL GNL IN AFRICA
Il rapporto “The State of African Energy 2024 Outlook Report” rileva che l’Africa continua a detenere un immenso potenziale di gas naturale ed è posizionata non solo per aumentare la propria produzione, ma anche per capitalizzare il mercato poco servito del GNL e soddisfare la domanda continua dell’Europa. Le stime mostrano un aumento dalla produzione di gas naturale dell’Africa nel 2023 di circa 265 miliardi di metri cubi a oltre 280 miliardi di metri cubi entro il 2025.
Il Nord Africa attualmente – secondo quanto evidenzia NJ Ayuk – guida la maggior parte della produzione del continente, anche se si prevede che la sua produzione rimarrà stabile per il resto degli anni ’20. L’aumento della produzione è previsto nella seconda metà di questo decennio, poiché il Mozambico aumenterà la sua produzione di GNL. Con l’avvio delle start-up di nuovo gas nel resto del continente, questa tendenza all’aumento della produzione diventerà ulteriormente pronunciata. Inoltre, secondo quanto sottolinea il rapporto – si prevede che Nigeria e Algeria, nel frattempo, si concentreranno maggiormente sulle esportazioni di GNL, con flussi aggiuntivi provenienti da Egitto, Guinea Equatoriale, Mozambico e dalle acque al largo del Senegal-Mauritania.