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Agsm-Aim, Hera, A2a: il risiko delle multiutility (in Veneto)

Agsm, Aim, Hera, A2a (e non solo): i dettagli sul risiko delle multiutility che si gioca in Veneto

La fusione tra Agsm e Aim non è stata ancora finalizzata,mentre Hera ed A2a sono alla ricerca di nuove prede nel Nord-Est dell’Italia. A fare un quadro della situazione, chiedendo ad Agsm di accelerare sull’ipotetica fusione, è stato nelle scorse ore il Sindaco di Vicenza, Francesco Rucco.

Le prossime settimane sembrano essere decisive per il risiko delle multiutility. Andiamo per gradi.

AGSM E AIM PENSANO A FUSIONE

L’accordo c’è, ma la questione ancora non è stata finalizzata. AIM Vicenza Spa  e AGSM Verona Spa, due gruppi che operano nella vendita di energia, nel ciclo integrato dei rifiuti, nella produzione e distribuzione di energia e calore, nei servizi alle amministrazioni comunali, nei mesi scorsi hanno sottoscritto un accordo finalizzato all’aggregazione tra le due società.

La nuova realtà avrà, secondo quanto si legge su Aim, un fatturato di 1 miliardo e 100 milioni di euro, un margine operativo lordo di oltre 130 milioni e 2.250 dipendenti.

TUTTO SI E’ ARENATO?

La fusione tra i due gruppi, nonostante l’accordo iniziale, non è stata ancora finalizzata. Tutto, per ora, sembra essersi arenato: il risiko delle multiutility è ancora aperto e gli scenari potrebbero cambiare.

LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO VICENTINO FRANCESCO RUCCO

In questo clima di incertezza è intervenuto, ai microfoni del Giornale di Vicenza, il sindaco vicentino, Francesco Rucco, che ha chiesto ad Agsm di accelerare sulla fusione, altrimenti Aim sarà costretta a cercare un piano B. Piano che potrebbe prevedere A2a ed Hera.

“Se l’operazione di aggregazione non va a buon fine, serve un piano B, e vanno valutate tutte le alternative, anche perché non si possono aspettare anni”, ha detto Rucco.

AIM PUO’ FARE A MENO DI AGSM?

In questo monito alla multiutility di Verona, il sindaco Rucco, ha anche precisato che Vicenza è stufa di aspettare e che i colossi Hera e A2A, in cerca di prede nel Nordest, “stanno andando avanti a tutta velocità”, come riporta il Corriere di Verona.

Se Agsm è pronta alla fusione, allora si potrà procedere, spiega il Sindaco, ma se Verona dovesse tirarsi indietro, Vicenza può ripartire per conto suo alla ricerca di un partner più grande (Hera e A2A).

AGSM E AIM: POSSONO SOPRAVVIVERE INSIEME?

Ma la partita delle multiutility è ben più complicata di quello che si pensa. Anche nel caso di una fusione, infatti, Agsm e Aim dovrebbero guardare un terzo partner che gli permetta di sopravvivere in un mercato che cambia. Le due realtà, insieme, secondo le stime riportate dal Sole24Ore, avrebbero 400mila clienti elettricità e gas e 350mila contatori. Numeri piccoli per un futuro stand alone.

SERVE UN TERZO PARTNER

A sostenere che Agsm-Aim possano difficilmente sopravvivere da sole è anche la società di consulenza Roland Berger. Quest’ ultima sostiene che la realtà che nascerà dalla fusione, per diventare un player rilevante del Nord Est, dovrebbe guardare ad un alleanza con un soggetto più grande.

CHI ENTRA IN GIOCO?

Il candidato ideale, sempre secondo Roland Berger, sarebbe A2a, perchè non prenderebbe la maggioranza (come Hera) ma lascia il controllo ai soci pubblici. Ma in partita ci sarebbero anche Hera, Alperia e Dolomiti Energia.

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