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Cop26

Al via la Cop26 di Glasgow. Obiettivo salvare il mondo dal riscaldamento globale

Johnson: Manca un minuto a mezzanotte. Draghi: Da cambiamenti climatici gravi ripercussioni su pace e sicurezza globali. Guterres (Onu): 6 anni da Parigi a Cop26 i più caldi di sempre, siamo sull’orlo della catastrofe

È partita ufficialmente a Glasgow la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite (Cop 26). Oltre 30.000 delegati, tra cui Capi di Stato da oltre 180 paesi, esperti climatici e attivisti, sono riuniti per concordare un piano d’azione coordinato per affrontare il cambiamento climatico. L’obiettivo è evitare gli effetti disastrosi del riscaldamento globale resi ancora più duri dal fallimento delle politiche dei principali paesi nel conseguire gli impegni previsti.

AL VIA POCHE ORE DOPO IL G20 DI ROMA

La conferenza di Glasgow si apre a distanza di neanche 24 ore dalla fine dei lavori del G20 di Roma che ha riconosciuto “l’importanza chiave” di fermare le emissioni nette “entro o intorno alla metà del secolo”, senza citare esplicitamente il 2050 e senza fissare alcun calendario per l’eliminazione graduale del carbone o espliciti impegni di riduzione delle emissioni di metano, nonostante si sia ribadita l’intenzione di arginare il riscaldamento globale entro 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali.

THUNBERG SUL PIEDE DI GUERRA

L’attivista svedese Greta Thunberg ha chiesto ai suoi milioni di sostenitori di firmare una lettera aperta accusando i leader di tradimento. “Questo non è una esercitazione. È il codice rosso per la Terra – si legge -. Milioni di persone soffriranno per la devastazione del nostro pianeta, un futuro terrificante che verrà creato, o evitato, dalle decisioni che prenderai. Hai il potere di decidere”.

JOHNSON: MANCA UN MINUTO A MEZZANOTTE, DOBBIAMO AGIRE ORA

“Abbiamo un minuto prima di mezzanotte, dobbiamo agire e agire ora, o sarà troppo tardi”, ha detto invece il primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson nel suo intervento di apertura a Glasgow. Se non si arriverà a risultati concreti “tutto questo è nulla, è solo un bla bla bla. La COP26 sarà un momento per iniziare a cambiare rotta”, ha ammesso il premier inglese che ha riconosciuto i ritardi nell’affrontare l’emergenza climatica ed esortato a far si che la Cop26 “non sia la fine della storia” ma “un momento decisivo, una traccia indelebile”. Rivolgendosi agli altri leader ha chiesto quindi di pensare all’obiettivo di 1,5 gradi, e augurato “buona fortuna, a tutti noi”.

DRAGHI: DA CAMBIAMENTI CLIMATICI GRAVI RIPERCUSSIONI SU PACE E SICUREZZA GLOBALI

Il premier Mario Draghi ha esortato la Cop26 ad andare oltre il G20 e a trasformarla in un “salto quantico” contro il riscaldamento globale. Nel suo intervento di apertura alla kermesse di Glasgow, il presidente del Consiglio ha insistito sui gravi problemi che il cambiamento climatico può provocare anche per gli equilibri globali: “Il cambiamento climatico ha anche gravi ripercussioni sulla pace e la sicurezza globali. Può esaurire le risorse naturali e aggravare le tensioni sociali. Può portare a nuovi flussi migratori e contribuire al terrorismo e alla criminalità organizzata. Il cambiamento climatico può dividerci”, ha detto il premier. “Anche il costo di tutto ciò aumenta rapidamente, soprattutto per le nazioni più povere. Il costo dei disagi per le famiglie e le aziende nei paesi a basso e medio reddito ammonta a ben 390 miliardi di dollari l’anno”, ha precisato Draghi riconoscendo il ruolo fondamentale dei giovani: “I giovani sono stati al centro del Vertice Pre-Cop di Milano. A Glasgow, noi dobbiamo renderli orgogliosi. La Cop26 deve essere l’inizio di una campagna permanente contro il cambiamento climatico. E i nostri giovani devono essere al centro di questo processo. Intendiamo trasformare l’evento ‘Youth 4 Climate’ che abbiamo tenuto a Milano in un appuntamento fisso di tutte le Cop. Le generazioni future ci giudicheranno per ciò che otteniamo o che non riusciamo a raggiungere. Dobbiamo coinvolgerli, ascoltarli e, soprattutto, imparare da loro”.

DOMANI AMBIZIOSA PROPOSTA DELL’ITALIA ANNUNCIATA DA CINGOLANI

“L’Italia – ha aggiunto il premier – ha triplicato il suo contributo, arrivando a 7 miliardi di dollari nei prossimi cinque anni, per aiutare i paesi vulnerabili. Dobbiamo far lavorare insieme il settore pubblico e quello privato, in modi nuovi. Domani Roberto Cingolani, Ministro per la transizione ecologica, annuncerà un’iniziativa ambiziosa da parte dell’Italia”.

GUTERRES (ONU): 6 ANNI DA PARIGI I PIÙ CALDI, SU ORLO CATASTROFE

Un altro allarme è arrivato da Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite, che nel suo intervento di apertura ha ricordato come i sei anni passati dalla Cop21 di Parigi “sono stati i più caldi mai registrati e siamo sull’orlo della catastrofe – ha precisato -. E’ il momento di fare qualcosa per approfondire il nostro lavoro. Nel migliore degli scenari stiamo andando verso un aumento della temperatura di 2 gradi”, mentre considerando gli impegni attuali “l’aumento è di 2,7 gradi. Il fallimento non è più un’opzione”.

PRINCIPE CARLO: EMERGENZA CLIMA PIÙ GRAVE DEL COVID

Anche il principe Carlo, ha rilanciato l’allarme sul clima intervenendo a Glasgow, sottolineando come l’emergenza climatica sia molto più grave del Covid per il futuro dell’umanità. Nel suo discorso si è appellato alla collaborazione fra pubblico e privato per finanziare la transizione verso un’economia più sostenibile. “Sappiamo che serviranno migliaia di miliardi e non solo
miliardi di dollari”, ha precisato il reale inglese.

LE POSIZIONI DEI PRINCIPALI PAESI

La discordanza di posizioni tra alcuni dei maggiori emettitori mondiali su come ridurre carbone, petrolio e gas e aiutare i paesi più poveri ad adattarsi al riscaldamento globale non renderà facile il compito di portare a casa il risultato alla Cop26, ha evidenziato Reuters.

PER LA CINA UNA DICHIARAZIONE SCRITTA

Al G20, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha additato Cina e Russia, nessuna delle quali presente a Glasgow, del fatto di non aver presentato proposte. Il presidente cinese Xi Jinping, il cui paese è di gran lunga il più grande emettitore di gas serra, davanti agli Stati Uniti, dovrebbe parlare alla conferenza in una dichiarazione scritta, secondo il programma ufficiale.

RUSSIA NON PRESENTE

Il presidente russo Vladimir Putin, uno dei tre principali produttori mondiali di petrolio insieme a Stati Uniti e Arabia Saudita, ha abbandonato i piani per partecipare a qualsiasi colloquio in diretta tramite collegamento video, ha affermato il Cremlino.

OUT ANCHE ERDOGAN

Il presidente turco Tayyip Erdogan ha dichiarato di aver deciso di non partecipare dopo che la Gran Bretagna non è riuscita a soddisfare le richieste di Ankara sugli accordi e sul protocollo di sicurezza, secondo quanto riportato dall’emittente turca NTV.

PROMESSE E OBIETTIVI

Ritardata di un anno a causa della pandemia di Covid-19, la Cop26 mira a mantenere vivo l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi al di sopra dei livelli preindustriali, un livello che secondo gli scienziati eviterebbe conseguenze più distruttive.

Per fare ciò, deve garantire impegni più ambiziosi per ridurre le emissioni, sbloccare miliardi di finanziamenti legati al clima per i paesi in via di sviluppo e completare le regole per l’attuazione dell’accordo di Parigi del 2015, firmato da quasi 200 paesi.

Gli impegni esistenti per ridurre le emissioni consentirebbero alla temperatura superficiale media del pianeta di aumentare di 2,7 gradi in questo secolo, che secondo le Nazioni Unite ha conseguenze distruttive già evidenti nell’intensificazione di tempeste, ondate di calore e inondazioni, innalzando il livello del mare e la distruzione degli habitat naturali.

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