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ISI RFI

Aldo Isi (RFI): stiamo producendo un grandissimo sforzo per l’infrastruttura ferroviaria del futuro

L’amministratore delegato di RFI, Aldo Isi, ha parlato in audizione al Senato sullo stato e le criticità della rete e del servizio ferroviario italiano

Rete Ferroviaria Italiana gestisce “un incredibile patrimonio di infrastrutture: abbiamo circa 17.000 km di rete, circa 10.000 treni al giorno, 9.800 ponti, 2.100 gallerie e 2.200 stazioni. Questo perché la nostra è una rete che opera su un territorio complicato, dovuto soprattutto alla presenza dell’Appennino, quindi tutte le nostre opere, rispetto ad esempio ad altri Paesi europei, attraversano territori più complessi”. Lo ha dichiarato l’amministratore delegato di RFI, Aldo Isi, in audizione al Senato sullo stato e le criticità della rete e del servizio ferroviario.

ISI (RFI): “L’ITALIA HA LA TERZA RETE AV PIÙ ESTESA D’EUROPA E UNA RETE TRA LE PIÙ SICURE”

“In termini di Alta Velocità – ha spiegato Isi -, abbiamo la terza rete AV più estesa d’Europa e una capillarità del territorio tra le più estese d’Europa. Per quanto riguarda la sicurezza, il nostro posizionamento è al livello top europei, siamo tra le reti più sicure di tutta Europa”.

NEI PROSSIMI 10 ANNI RFI FARÀ INVESTIMENTI PER 115 MILIARDI DI EURO

L’ad ha affermato poi che RFI “si occupa della gestione della circolazione di circa 10.000 treni al giorno, della manutenzione dell’infrastruttura esistente, con circa 12.000 uomini e donne, e della gestione degli investimenti che garantiranno il potenziamento della rete”.

“In questo momento – ha proseguito Isi – abbiamo un grandissimo sforzo di RFI a fianco del PNRR per disegnare e realizzare l’infrastruttura del futuro. Nei prossimi anni prevediamo investimenti per 115 miliardi di euro, il 40% dei quali focalizzati sulla qualità del servizio, sulla manutenziona e sulla sicurezza. Ciò coinvolge tutti i principali cantieri operativi: la linea Torino-Lione, Liguria-Alpi, AV Brescia-Padova, Verona-Brennero, Venezia-Trieste, Orte-Falconara… per arrivare poi alla Salerno-Reggio Calabria, alla Roma-Pescara, alla Messina-Catania-Palermo. Stiamo disegnano l’infrastruttura del futuro. Se in passato le attivazioni dell’Alta Velocità hanno cambiato il nostro modo di percepire la possibilità di muoversi sul territorio nazionale, con queste opere riteniamo di dover completare la rete della nostra infrastruttura”.

UN PIANO INVESTIMENTI PER PNRR E PNC DI CIRCA 23 MLD EURO

“Ad oggi abbiamo un piano investimenti che copre il PNRR e il PNC di circa 23 miliardi di euro e il consuntivo spesa di marzo 2025 è di circa 12 miliardi. Abbiamo dei target 2024 che sono già stati conseguiti, e dei target 2025 di 1.400 km di ERTMS a giugno e 70 chilometri di collegamenti regionali a dicembre 2025”, ha detto ancora il dirigente.

TRA IL 2020 E IL 2024 INVESTIMENTI RFI PASSATI DA 4,4 A 10 MILIARDI DI EURO

“È in corso di definizione una rimodulazione, che però non cambia l’obiettivo finanziario, che sarò comunque garantito. Il piano degli investimenti non è solo PNRR, l’aspetto interessante è la crescita degli investimenti di RFI: nel 2020 erano 4,4 miliardi, mentre nel 2024 abbiamo raggiunto i 10 miliardi, che riguardano sia la sicurezza che le nuove opere. Questo target di 10-11 miliardi è confermato per i prossimi anni, dal 2025 al 2034. Oggi abbiamo una fase di grande impegno, sia sui cantieri di investimento che di manutenzione, e abbiamo circa 1.200 cantieri operativi ogni giorno, il 20% in più rispetto al triennio 2020-2023”.

IL PIANO ESTATE

Sin dagli ultimi mesi del 2024 è stato predisposto un piano per affrontare le maggiori criticità, con l’obiettivo di evitare la caduta delle performance, soprattutto nei mesi estivi. È stata effettuata una rimodulazione dell’offerta commerciale per ottimizzare l’uso della rete: si tratta di azioni mirate a ridurre la saturazione di linee e impianti, separare i flussi e ridurre le interferenze e revisione e irrobustimento delle tracce da poter attuare entro giugno.

La prima fase (7 gennaio – 5 marzo) ha previsto limitazioni e deviazioni di treni IC e Regionali sulla linea DD, la più congestionata della rete, migliorando la puntualità e la resilienza del sistema. Le fasi successive (marzo – dicembre) mirano a bilanciare la stabilizzazione del sistema con l’offerta commerciale, non solo sulla DD, ma anche su altre linee della rete.

INCREMENTO DEL PRESIDIO SUL TERRITORIO E OTTIMIZZAZIONE DELLE INTERRUZIONI

La linea d’azione è finalizzata alla regolarità e alla gestione delle emergenze, con il rafforzamento del presidio dei nuclei manutentivi dei Posti Centrali e la manutenzione ciclica su deviatoi prioritari ispezioni alle SSE principali.

Ogni interruzione è stata appositamente progettata in termini di pianificazione dell’intervento e riprogettazione dell’orario, compatibilizzando diversi elementi, quali tempistiche dei cantieri, circolazione dei treni, fattori produttivi (logistica, trasporto, etc). È stato predisposto un opportuno piano di comunicazione.

IL PIANO QUINQUENNALE DI UPGRADE ENTI, DIAGNOSTICA, REVISIOEN STANDARD E POTENZIAMENTI TECNOLOGICI

Tra gli investimenti con avvio nel 2025 vi sono interventi per migliorare la resilienza della rete ferroviaria in termini di performance e circa 520 milioni di investimenti in 5 anni, dal 2025 al 2030. Sono previsti poi interventi per migliorare l’affidabilità degli enti più sollecitati (deviatoi, centraline, apparati, TE), nuovi standard tecnici per migliorare la resilienza della rete (sperimentazione su deviatoi e apparati), funzionalità evolute per abilitare la manutenzione predittiva (control room) e la riprioritizzazione della progettazione per potenziare la rete.

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