Advertisement Skip to content
Mercato Elettrico

Alla rete elettrica europea servono investimenti rapidi per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione

Per restare leader nella transizione energetica, l’Europa dovrà sviluppare un’enorme quantità di capacità di rete, sia per integrare la nuova capacità di generazione nei mix energetici dei rispettivi Paesi, sia per collegarli meglio

Le ambizioni di transizione energetica dell’Europa devono affrontare diverse sfide, ma uno dei principali ostacoli alla messa in linea di nuova energia rinnovabile è l’insufficiente capacità della rete. Una previsione di Rystad Energy vede l’Europa aggiungere fino a 530 GW di solare fotovoltaico ed eolico onshore e offshore tra il 2022 e il 2030, una media di oltre 66 GW all’anno. Inoltre, la quota di solare ed eolico combinati come quota della capacità totale installata nel 2010 ha superato il 10% ed è più che triplicata nel 2021, raggiungendo il 34%.

Non si prevede che la crescita rallenterà presto, poiché i Paesi europei stanno pianificando enormi aggiunte di energie rinnovabili per i prossimi anni. Se l’Europa vuole rimanere leader nella transizione energetica, bisognerà sviluppare un’enorme quantità di capacità di rete, sia per integrare la nuova capacità di generazione nei mix energetici dei rispettivi Paesi, sia per collegare meglio i Paesi europei, in modo che l’elettricità possa fluire nel modo migliore.

L’ingente quantità di nuova capacità solare ed eolica che dovrebbe entrare in funzione in Europa nei prossimi anni farà sì che l’interconnettività di rete sarà il collo di bottiglia sia per un uso più efficiente delle fonti energetiche sia per una decarbonizzazione complessiva più lenta del settore, poiché dovranno essere utilizzati più combustibili fossili per compensare. Storicamente, questo è stato un problema molto minore, in quanto il sistema energetico europeo è stato dominato da quattro grandi fonti – carbone, gas, nucleare e idroelettrico -, tutte con vari gradi di dispacciabilità, ma nessuna considerata intermittente.

LE TEMPISTICHE DEI NUOVI PROGETTI EUROPEI

Con il ritmo dello sviluppo delle energie rinnovabili che in alcune parti d’Europa supera notevolmente la velocità degli aggiornamenti della rete e dei progetti di espansione, i responsabili politici e il settore energetico dovranno esaminare attentamente se i piani di sviluppo di un Paese per la capacità di nuova generazione corrispondano ai suoi piani di sviluppo della capacità di trasmissione transfrontaliera sia interna che trasversale. Le tempistiche per i nuovi progetti sono molto lunghe e alcuni Paesi in Europa stanno già riducendo l’energia rinnovabile che potrebbe essere utilizzata altrove. La Germania, ad esempio, nel 2017 ha ridotto circa 10,2 TWh di energia eolica, il più alto di qualsiasi Paese europeo fino ad oggi. La media annuale è di circa il 5% di energia rinnovabile variabile ridotta, evidenziando come i colli di bottiglia siano già un problema.

“La rete elettrica europea sempre più connessa è una delle prime a livello globale ad assorbire quantità sostanziali di energia rinnovabile e intermittente. Spostare l’energia in tutto il continente per ridurre al minimo l’uso di combustibili che emettono carbonio sarà possibile solo se la rete verrà aggiornata. Non sarà semplice, rapido o economico, ma ridurrà le emissioni di gas serra e aumenterà la sicurezza energetica. Ora è iniziata la gara per vedere se gli aggiornamenti della rete possono eguagliare i livelli sbalorditivi delle nuove energie rinnovabili che entreranno in funzione nel prossimo decennio”, ha spiegato Fabian Rønningen, analista senior dei mercati dell’energia di Rystad Energy.

COLLEGARE I VENTI DEL NORD CON IL SOLE DEL SUD

La base di capacità esistente e la capacità futura saranno distribuite in modo diseguale tra i Paesi europei, con zone come il Mare del Nord che emergeranno come altri hub energetici europei, con centinaia di GW di capacità pronti ad entrare in funzione nei prossimi decenni. Per un futuro sistema energetico – in cui le fonti energetiche europee siano utilizzate in modo ottimale – sia i responsabili politici che l’industria dovranno pensare in modo diverso allo sviluppo della rete rispetto allo status quo.

La maggior parte della nuova capacità che entrerà in funzione in Europa nei prossimi decenni sarà solare ed eolica, con le risorse che varieranno in modo significativo in tutto il continente. Le aree meridionali dell’Europa hanno delle condizioni solari migliori rispetto al Nord, mentre le risorse eoliche sono più elevate nelle regioni settentrionali e orientali, così come in tutte le aree costiere e offshore. Ciò significa che il futuro sistema energetico europeo potrebbe avere un livello di flussi di elettricità tra i Paesi molto più elevato rispetto a quello odierno, nonostante l’Europa sia già considerata ben interconnessa.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su