Skip to content
petrolio

Anche l’idrogeno saudita è in crisi

Il progetto più grande al mondo sull’idrogeno verde, quello di Neom in Arabia Saudita, è a rischio perché non riesce a trovare abbastanza acquirenti. È una battuta d’arresto notevole sia per un combustibile considerato fondamentale per la transizione energetica, specialmente dall’Europa; ma anche per un paese – l’Arabia Saudita – che ci ha puntato tanto in un’ottica di diversificazione dell’economia.

L’idrogeno verde prodotto a Neom avrebbe dovuto essere esportato in forma di ammoniaca, che è più semplice da trasportare via nave. Ma i sauditi hanno trovato un solo acquirente internazionale, quindi stanno cercando di riorientare il progetto verso i consumatori locali: il problema è che anche la domanda saudita di idrogeno è incerta.

A questo punto, è probabile che il progetto Neom verrà ridimensionato: al momento vale quasi 8 miliardi e mezzo di dollari e dovrebbe produrre 600 tonnellate di idrogeno al giorno appoggiandosi su impianti rinnovabili da 4 gigawatt. Sarebbe un altro colpo al programma di conversione economica del regno, la cosiddetta Vision 2030 del principe Mohammed bin Salman, che sta già incontrando molte difficoltà a causa degli enormi costi.

L’unico acquirente certo di Neom è la compagnia francese Total, per circa 70mila tonnellate all’anno, una quantità decisamente inferiore alla produzione stimata del progetto. Si pensava anche di riconvertire all’idrogeno i terminali europei di Air Products, un’azienda partner di Neom, ma gli investimenti sono stati posticipati.

Il problema dell’idrogeno è iniziato prima della crisi di Neom e ha a che vedere con i costi elevati del combustibile e con l’incertezza della domanda di prodotti derivati. Vale sia per l’idrogeno verde, quello ottenuto cioè dall’energia rinnovabile, sia per l’idrogeno blu, ricavato dal gas ma catturandone le emissioni.

Nonostante la cancellazione o il ridimensionamento di alcune iniziative, sia di idrogeno verde che blu, l’Arabia Saudita non ha ancora abbandonato l’ambizione di diventare una grande potenza esportatrice dell’idrogeno.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su