L’utile netto di Aramco è tuttavia salito a 25,5 miliardi di dollari nel secondo trimestre dai 6,6 miliardi di dollari dell’anno precedente
La produzione di idrocarburi di Saudi Aramco, la più grande compagnia petrolifera mondiale, è diminuita dell’8% a 11,7 milioni di boe/giorno nel secondo trimestre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente a causa dei tagli decisi nell’ambito di Opec+. Al contempo i profitti sono aumentati di quasi quattro volte grazie a rincari del petrolio e una ripresa della domanda mondiale.
PIÙ RESILIENTI E FLESSIBILI
L’utile netto è salito a 25,5 miliardi di dollari nel secondo trimestre dai 6,6 miliardi di dollari dell’anno precedente, ha dichiarato la società in una nota. “I nostri risultati del secondo trimestre riflettono un forte rimbalzo della domanda mondiale di energia e ci stiamo dirigendo verso la seconda metà del 2021 più resilienti e più flessibili, poiché la ripresa globale prende slancio – ha affermato l’amministratore delegato Amin Nasser nella nota -. Anche se c’è ancora qualche incertezza sulle sfide poste dalle varianti di COVID-19, abbiamo dimostrato di poterci adattare rapidamente ed efficacemente alle mutevoli condizioni del mercato”.
AL LAVORO PER AUMENTARE PRODUZIONE
Il dividendo del primo trimestre di 18,8 miliardi di dollari è stato pagato nel secondo trimestre mentre il dividendo del secondo trimestre, sempre pari a 18,8 miliardi di dollari, sarà pagato nel terzo trimestre. Aramco sta anche lavorando per aumentare la capacità massima sostenibile di produzione a 13 milioni di barili al giorno dai 12 milioni di barili al giorno attuali e si aspetta che la maggior parte dell’aumento provenga dai giacimenti offshore, ha affermato Nasser durante una call. I campi che contribuiranno agli incrementi di produzione sono Zuluf, Marjan e Berri, ha sottolineato Sp Global Platts.