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Arera

Arera, Il Collegio si auto-proroga per evitare la paralisi: poteri limitati per 60 giorni

La delibera sottolinea che questa misura eccezionale si rende necessaria per “assicurare la continuità delle funzioni nelle more della nomina del nuovo Collegio”.

Il Collegio dell’Autorità per l’energia (ARERA) resterà in carica per un massimo di altri 60 giorni dopo la scadenza naturale del suo mandato, fissata per il 9 agosto. Con una delibera adottata “in via eccezionale”, l’organo di vertice dell’Authority ha deciso di entrare in regime di prorogatio per garantire la continuità amministrativa in attesa che il Governo nomini i nuovi componenti. Durante questo periodo, i poteri del Collegio saranno strettamente limitati agli atti di ordinaria amministrazione e a quelli indifferibili e urgenti. La decisione è contenuta nella delibera 402/2025/A del 5 agosto 2025, un atto con cui l’attuale Consiliatura, la quarta dalla nascita dell’Autorità, disciplina l’esercizio delle proprie funzioni “in via di scadenza”.

UNA SCELTA BASATA SUI PARERI DEL CONSIGLIO DI STATO

La scelta di auto-prorogarsi, seppur con poteri depotenziati, si fonda su una serie di pareri emessi in passato dal Consiglio di Stato (in particolare il n. 5388/10), che hanno riconosciuto alle autorità indipendenti, data la loro particolare natura e la non sostituibilità delle loro funzioni, la possibilità di ricorrere a una “specifica prorogatio” in caso di simultanea scadenza di tutti i componenti.

A differenza degli organi amministrativi ordinari, per i quali la legge prevede una proroga automatica di 45 giorni, per l’ARERA non esiste un meccanismo analogo. Pertanto, senza questa delibera, l’Autorità si sarebbe trovata in una situazione di completa paralisi a partire dal 10 agosto, giorno successivo alla scadenza del mandato settennale dell’attuale Collegio, nominato con decreto del Presidente della Repubblica il 9 agosto 2018.

OPERATIVITÀ GARANTITA, MA SOLO PER L’ORDINARIA AMMINISTRAZIONE

Nel deliberare la prorogatio, l’ARERA ha recepito integralmente le indicazioni del Consiglio di Stato, che aveva fissato due paletti invalicabili. Il primo è la durata massima, fissata in sessanta giorni dalla scadenza del mandato, termine ritenuto congruo per consentire al Governo di completare le procedure di nomina del nuovo Collegio. Il secondo, e più importante, è la limitazione dei poteri: durante questo periodo transitorio, il Collegio uscente potrà esercitare le proprie funzioni “limitatamente agli atti di ordinaria amministrazione ed a quelli indifferibili ed urgenti”.

UN ATTO DOVUTO PER LA CONTINUITÀ

La delibera sottolinea che questa misura eccezionale si rende necessaria per “assicurare la continuità delle funzioni nelle more della nomina del nuovo Collegio”. L’Autorità ha già applicato questo principio in occasione della scadenza della seconda e della terza consiliatura, conformandosi sempre ai pareri del Consiglio di Stato. La decisione è stata ora trasmessa al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio e ai ministri competenti, per formalizzare un passaggio di consegne che, pur avvenendo in un regime straordinario, garantisce la piena operatività di un’istituzione cruciale per la regolazione dei mercati energetici e ambientali del Paese.

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