Vavassori (Anfia): “Bene posticipo multe, avanti con biocarburanti”. Aversa (AlixPartners): “Posticipare le multe sulle emissioni auto è un accettabile compromesso”. Buono (Newcleo): “Bollette meno care con il nucleare”. La rassegna Energia
Le case automobilistiche esultano per il rinvio delle multe per chi produce e vende poche auto green. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha anche aperto alla possibilità di rivedere il ban alla vendita di motori endotermici al 2035 prevedendo anche l’utilizzo di biocarburanti e incentivi ai produttori Ue di batterie. Un passo indietro che rappresenta “un barlume di ragionevolezza” secondo Roberto Vavassori, presidente Anfia. “Possiamo arrivare a standard condivisi da tutti. L’importante è che si smetta di dire che l’auto elettrica emette zero: non è vero”, afferma il numero 1 dell’associazione in un’intervista a Il Corriere della Sera. Posticipare le multe alle case auto è un “accettabile compromesso che butta la palla avanti», dice Stefano Aversa, vicepresidente globale della società di consulenza AlixPartners a La Repubblica. “Per come il mercato sta evolvendo potrebbero comunque non bastare. Però era urgente intervenire, per evitare che un settore già in crisi pagasse multe salatissime, fino a 16 miliardi, oppure producesse meno auto a combustione per rientrare negli obiettivi”, aggiunge Aversa. Il dl nucleare “porterà l’Italia e l’Europa ad avere più autonomia strategica. Nel 2040 l’atomo potrà essere una realtà consolidata” dice Stefano Buono, fondatore di Newcleo, in un’intervista a La Stampa. “L’agenzia italiana per il nucleare può partire nel prossimo anno e mezzo, massimo 48 mesi. C’è un budget specifico e questo elemento è molto positivo. Ovviamente non si può far partire una competenza tale dall’oggi al domani ma credo che l’intenzione sia quella di avere nel corso di due anni tale istituzione”, spiega Buono, aggiungendo che nei prossimi anni Newcleo investirà 3 miliardi di euro in Italia. La rassegna Energia.
AUTO, VAVASSORI (ANFIA): “AVANTI CON BIOCARBURANTI”
“Multe alle case auto rinviate, tre anni per raggiungere gli obiettivi prima fissati per il 2025. Soddisfatti? «Per la prima volta vediamo un barlume di ragionevolezza», risponde Roberto Vavassori, presidente Anfia oltre che membro del board di Brembo, mentre soppesa parola per parola la dichiarazione di von der Leyen. (…) Importante sarà anche il metodo: chiediamo che il piano non sia rigido ma sia possibile intervenire in base ai riscontri del mercato». (…) Gli attori del mercato troveranno un accordo sui parametri di misurazione? «Su questo si sta lavorando, si stanno creando degli standard. Per esempio se produco un biocarburante con biomassa generata in Kenia e trasformata in Europa avrò uno standard… Esiste un lavoro importante che l’industria sta facendo. Possiamo arrivare a standard condivisi da tutti. L’importante è che si smetta di dire che l’auto elettrica emette zero: non è vero (…) Il mainstream per il futuro andrà verso l’elettrico, non c’è dubbio. In Cina per due motivi. Da una parte la spinta del governo centrale e delle province. Dall’altra il fatto che i cinesi spesso usano l’auto come una propaggine della casa e dell’ufficio: stanno all’interno del mezzo parcheggiato per lavorare o guardarsi un film. Tenere un’auto a gasolio o a benzina ferma con il motore acceso non funziona. Attenzione però: nemmeno la Cina ha intenzione di andare al 100% verso l’elettrico»”, si legge su Il Corriere della Sera.
“Gli Usa faranno un passo indietro sull’elettrico? «Diversi Stati hanno fatto scelte per l’elettrico. Certo negli Usa le distanze da coprire sono più lunghe e le auto in media più grandi. Questo renderà l’elettrificazione un po’ più lenta, ma avanzerà». (…) «La proposta di Dombrovskis di ridurre i dazi Ue sulle auto Usa dal 10 al 2,5% per allinearsi alle tariffe Usa sulle auto Ue mi pareva ragionevole. Ma è stata presa come una dichiarazione di debolezza». (…) «Questo impoverirebbe in modo strutturale il nostro tessuto produttivo. Si usi la real politik per evitare che accada. Se necessario mettendo sul tavolo anche altre contropartite, per esempio l’acquisto del gnl americano»”, continua il giornale.
AVERSA (ALIXPARTNERS): “POSTICIPARE MULTE EMISSIONI AUTO E’ ACCETTABILE COMPROMESSO”
“Dare alle case tre anni per raggiungere gli obiettivi di elettrificazione «è un accettabile compromesso che butta la palla avanti», dice Stefano Aversa, vicepresidente globale della società di consulenza AlixPartners, esperto del settore automotive. In tre anni quegli obiettivi diventano raggiungibili? «Per come il mercato sta evolvendo potrebbero comunque non bastare. Però era urgente intervenire, per evitare che un settore già in crisi pagasse multe salatissime, fino a 16 miliardi, oppure producesse meno auto a combustione per rientrare negli obiettivi. (…) La transizione è inesorabile e restano sia l’obiettivo, ancora molto ambizioso, che le multe. (…) Anche lo stop ai motori termici nel 2035 verrà rivisto? «Secondo me sì, la data non cambierà ma verranno introdotte delle deroghe, per esempio per i combustibili sintetici e il biofuel, e su produzioni di piccole dimensioni come quelle delle auto sportive»”, si legge su La Repubblica.
“Servono incentivi all’acquisto? «Danno un aiuto, ma costano troppo e non possono essere resi strutturali. I veri incentivi vanno spostati sul lato dell’offerta, della competitività della produzione e dell’infrastruttura». (…) si vede un cambio di tono, molto più pro business, in linea con la sveglia di Draghi: ci sono la promessa di semplificare le regole e risorse per il settore. Gran parte della sfida resta in capo alle aziende private, ma si possono offrire loro condizioni migliori. Quindi mi sembra un passo nella giusta direzione»”, continua il giornale.
BUONO (NEWCLEO): “CON NUCLEARE BOLLETTE MENO CARE, 3 MILIARDI INVESTIMENTI”
“«I recenti passi avanti sul nucleare sono importanti, ora c’è l’accelerazione che porterà l’Italia, e l’Europa, ad avere più autonomia strategica. Gli investimenti fra pubblico e privato saranno cruciali. Nel 2040 l’atomo potrà essere una realtà consolidata». Stefano Buono, fondatore di Newcleo, ragiona sul futuro dell’industria del nucleare di ultima generazione a pochi giorni da una tappa cruciale. (…) Quali sono i prossimi passaggi? «L’agenzia italiana per il nucleare può partire nel prossimo anno e mezzo, massimo 48 mesi. C’è un budget specifico e questo elemento è molto positivo. Ovviamente non si può far partire una competenza tale dall’oggi al domani ma credo che l’intenzione sia quella di avere nel corso di due anni tale istituzione”, si legge su La Stampa.
“Quindi un orizzonte “corto”? «Noi come Newcleo ci baseremo su queste tempistiche, con l’idea di arrivare, non appena l’agenzia italiana sarà pronta per accogliere una richiesta di licenza, di proporci. Magari con siti industriali concreti. (…) Si deve parlare non solo con chi di questi piccoli reattori di quarta generazione ne ha bisogno. Vale a dire, in primis, le industrie energivore, che saranno i primi clienti o partner, in taluni casi. Servirà anche interagire con la popolazione. Quindi bisognerà rendere la cittadinanza cosciente delle operazioni che si stanno facendo, raccogliendo informazioni e opinioni. (…) «No. Il nostro obiettivo è quello di arrivare con progetti reali e concreti con una popolazione che avrà tutto il tempo per comprendere i vantaggi dell’atomo in questi anni. Noi andiamo avanti e il governo sta andando di pari passo». (…) «Con il nucleare ci potrà essere un prezzo finale molto più basso rispetto a quello odierno». (…) «Circa la metà di quello dello scorso anno. Abbiamo margini significativi e possiamo spingere sull’acceleratore affinché l’Italia, e di riflesso anche l’Europa, possa giovare di questa innovazione. Ci sarà un risparmio nelle bollette in forma diretta e l’idea è che si possa, qualora le condizioni lo permettano, di iniziare da quei territori con più difficoltà. Anche forse per superare tutte le rimostranze, non sempre giustificate dai fatti e dai dati, contro questa tecnologia». (…) «Mi aspetto un contraccolpo negativo sul nucleare da parte della popolazione, anche su spinta di alcune parti politiche. Ma mi attendo anche che sarà fortemente minoritario. Già oggi osserviamo un profondo cambiamento che parte dai giovani ma che si sta ampliando ad altre fasce della cittadinanza”, continua il giornale.
“«Appunto. E possiamo utilizzarli per sfruttare la vita residua dei materiali in modo più sostenibile, più efficace ed efficiente. Il paragone con le tecnologie che c’erano 40 anni fa non è più attuale. Certo, però, permane una resistenza ideologica che è ancora rilevante in taluni casi». (…) «Noi abbiamo valutato che le nostre esigenze di finanziamento per portare a conclusione i nostri progetti hanno bisogno di circa 2,5 miliardi di euro come cassa. Invece, a livello di piano completo, con un sistema da quattro reattori per 800 MWh, con investimento di 3,2 miliardi. Ma attenzione, non si tratta di un investimento molto significativo per la potenza generata». (…) «La commistione fra settore pubblico e settore privato. Io credo che ci sarà un mix molto forte, addirittura con una maggioranza del privato che verrà coinvolta in questo processo. Ovviamente è giusto che per aiutare la fase di startup di questa industria così cruciale per l’Italia sia funzionale il coinvolgimento delle altre aziende che operano nel settore». (…) «È chiaro che se ci fosse un qualche tipo di sostegno finanziario nella prima fase di realizzazione di questi reattori sarà profondamente apprezzato dagli attori coinvolti nel processo. E anche dalla popolazione. Però c’è spazio affinché imprese e aziende private possano giocare un ruolo da protagonista». (…) «Il nucleare ne farà già parte. Sarà ancora a cifra singola in percentuale. Ma dobbiamo tenere conto che lo sviluppo di una nuova tecnologia come questa ha una curva esponenziale, non è una linea retta”, scrive il giornale.