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Elettriche

Auto elettriche, insieme a Daimler gli obiettivi di Moretto

Sta assumendo uno spessore crescente il capitolo che ha a che fare con la mobilità elettrica. Qui entrano in gioco componenti come gli elementi di raffreddamento per gli accumulatori ed altri legati in generale alla protezione termica

“’Negli ultimi sei anni, con la sola eccezione del 2019, abbiamo visto il nostro business aumentare in media del 17% l’anno. Tutte le crescite importanti comportano la necessità di un consolidamento: è lo scopo principale dell’operazione con Banca Finint’. Alfredino Moretto, presidente di Moretto Spa, azienda di Rosà (Vicenza) specializzata nei settori dello stampaggio industriale, tranciatura, lavorazione a freddo delle lamiere e assemblaggio, spiega così il finanziamento per 10,55 milioni ottenuto da una cordata composta da Cassa depositi e prestiti, Mediocredito Centrale e Banca Finint e strutturata dall’istituto di Conegliano”. È quanto riporta il Corriere di Verona.

L’AUTOMOTIVE

“’Nell’automotive siamo entrati nel 2007 con la produzione di componenti molto tecnici – prosegue il presidente – ad esempio dischi frizione o elementi per il montaggio dei sedili. Fino a quando, circa due anni fa, abbiamo incrociato la tedesca Daimler, con cui siamo impegnati su un paio di progetti per i prossimi due anni. Un terzo progetto è stato intanto avviato con un’altra casa internazionale mentre sta assumendo uno spessore crescente il capitolo che ha a che fare con la mobilità elettrica’. Qui, ad esempio, entrano in gioco componenti come gli elementi di raffreddamento per gli accumulatori ed altri legati in generale alla protezione termica. ‘Una sfida – aggiunge Moretto – perché a livello economico l’automobile elettrica è ancora poco remunerativa’”, si legge ancora sul quotidiano.

DIVERSIFICARE

“Ma diversificare è una necessità e la società non disdegna presidiare altri settori fra cui il riscaldamento civile e industriale e l’elettrodomestico, nonostante ‘lavorare in Italia sia diventato sempre più difficile mentre l’automotive rimane la principale porta di accesso al più agevole spazio tedesco’”, ha concluso il quotidiano.

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