Exxon e Chevron hanno ridotto notevolmente le attività nel bacino Permiano a causa dell’impatto del coronavirus sui prezzi del petrolio
Solo un anno fa ExxonMobil e Chevron erano le aziende dominanti nel bacino Permiano, il più importante giacimento americano – si trova tra gli stati di Texas e New Mexico – di petrolio shale.
Oggi però la produzione nel Permiano è di circa 11 milioni di barili al giorno, molto più bassa del volume record di quasi 13 milioni di barili al giorno registrato nel 2019. Una delle cause principali di questo declino, spiega Reuters, è proprio “l’approccio prudente” delle due compagnie, che hanno ridotto notevolmente le attività nel bacino a causa della pandemia di coronavirus e del suo impatto sulla domanda e sui prezzi del greggio.
COME VANNO EXXON E CHEVRON NEL BACINO PERMIANO
Secondo i dati della società di ricerca Rystad Energy, questo mese la quota delle trivellazioni di Exxon e di Chevron nel bacino Permiano è scesa al di sotto del 5 per cento rispetto al totale; nella primavera dell’anno scorso era del 28 per cento.
COSA HA DETTO CHEVRON
“Abbiamo essenzialmente premuto il tasto pausa”, ha detto il direttore finanziario di Chevron, Pierre Breber. “Mentre il mondo era in una fase di eccesso di offerta [di petrolio, ndr], non abbiamo visto un vantaggio nell’investire maggiori capitali nell’aggiunta di barili”.
Né Chevron né ExxonMobil aumenteranno probabilmente la loro spesa fino all’anno prossimo. La prima prevede di produrre circa 1 milione di barili al giorno entro il 2025, mentre la seconda 700mila, per la stessa data.
“Nel corso dei prossimi anni”, ha detto Breber, Chevron riporterà la spesa nel Permiano ai livelli pre-pandemia: e cioè attorno ai 4 miliardi di dollari l’anno, contro gli attuali 2. Nel 2021 non ci sarà però un aumento delle trivellazioni nel bacino: attualmente la società gestisce cinque impianti petroliferi nel Permiano; un anno fa erano all’incirca venti.
“Anche se i prezzi sono in rialzo e le questioni fondamentali di fondo si stanno rafforzando e riprendendo, non siamo ancora fuori pericolo”, ha detto Breber per giustificare la decisione di Chevron di non alzare la spesa per il 2021.
COSA HA DETTO EXXON
L’amministratore delegato di ExxonMobil, Darren Woods, ha spiegato di recente che la società userà i profitti per ridurre il proprio debito, piuttosto che per finanziare nuove trivellazioni. All’inizio di marzo Exxon aveva sette impianti petroliferi nel Permiano e conta di arrivare a dieci entro la fine dell’anno; a marzo dell’anno scorso, però, ne aveva sessanta.
CHI GUIDA LA RIPRESA NEL PERMIANO
Le aziende che stanno attualmente guidando la ripresa nel Permiano sono cinque, secondo Rystad Energy: ConocoPhillips, Pioneer Natural Resources, Occidental Petroleum, EOG e Devon Energy.
Gli analisti non si aspettano però di vedere un aumento importante dell’output nel bacino, visto anche il declino delle riserve nei pozzi shale.