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Blockchain-energy

Eurelectric: Blockchain nel settore elettrico? Ok ma attenti ai rischi

Due libri bianchi dell’associazione europea di settore fanno il punto su pro e contro della tecnologia

“La tecnologia Blockchain presenta sia opportunità che rischi per il settore elettrico. Ha il potenziale” di realizzare del “valore aggiunto per i clienti, dimostrato dall’importo degli investimenti e dal numero di progetti in corso”. Le potenziali applicazioni della Blockchain “coprono l’intero settore elettrico, dai mercati locali, al dettaglio e all’ingrosso fino ai servizi di supporto alle reti, all’integrazione dei veicoli elettrici e ai mercati delle caratteristiche ambientali. Tuttavia, questa tecnologia presenta anche rischi significativi per il settore dell’elettricità”. È la conclusione a cui è giunta Eurelectric, l’associazione di settore che rappresenta gli interessi comuni dell’industria elettrica a livello europeo, in due libri bianchi pubblicati nei giorni scorsi.

I RISCHI SECONDO EURELECTRIC

blockchainSecondo Eurelectric, tra i rischi maggiori della Blockchain nel settore elettrico, è il fatto che si riscontrano “costi elevati, sicurezza non dimostrata, mancanza di parti responsabili, mancanza di flessibilità e sfide irrisolte in termini di facilità d’uso”. L’associazione ricorda che le autorità politiche e di regolamentazione hanno già adottato alcune prime misure per sostenere lo sviluppo di applicazioni Blockchain in Europa. Tra questi figurano gli sforzi della Commissione europea per standardizzare e creare consenso sulle tecnologie blockchain, l’erogazione di finanziamenti per progetti pilota e gli sforzi legati al settore della tecnologia finanziaria che potrebbero migliorare le opportunità di finanziamento di massa per i progetti blockchain. Ma, nonostante ciò, spiega Euroelectric, “sono necessarie ulteriori previsioni politiche e regolamentari per consentire alla tecnologia blockchain di realizzare il proprio potenziale senza mettere a repentaglio i clienti del settore dell’elettricità”.

LE PROPOSTE DELL’ASSOCIAZIONE

Per questo, Eurelectric proprone di continuare a finanziare l’innovazione (attraverso Orizzonte 2020, per esempio, la Commissione europea ha stanziato 83 milioni di euro per progetti legati alla blockchain e potrebbe stanziare altri 340 milioni di euro dal 2018 al 2020) e investire in “Regulatory sandboxes” cioè in “espansione di progetti blockchain in ambienti controllati che replicano le caratteristiche del sistema elettrico, in coordinamento con i gestori di rete interessati”.  L’associazione ritiene, inoltre, che la definizione di norme per le tecnologie blockchain “costituirà una parte importante delle future iniziative politiche e normative. La definizione di norme e la garanzia dell’interoperabilità a lungo termine dei dispositivi abilitati blockchain (apparecchi, termostati, contatori elettrici, apparecchiature per la generazione distribuita, ecc)” e la definizione “di standard di interoperabilità tra le industrie sarà di importanza cruciale, in quanto il settore dell’energia elettrica sarà sempre più interconnesso con settori adiacenti quali i trasporti, il riscaldamento e così via. Tuttavia, prima di poter stabilire norme tecnologiche, sono necessarie prove e sperimentazioni supplementari significative per arrivare alla maturità delle tecnologie”.

LA RESPONSABILITÀ

Oltre alla definizione di standard tecnologici, “le autorità di regolamentazione potrebbero anche prendere in considerazione la possibilità di fissare standard di ‘blockchain responsibility’. Non è chiaro chi abbia la responsabilità giuridica e tecnica della blockchain in caso di violazioni della sicurezza (ad esempio perdita di chiavi, errori negli aggiornamenti della catena di blocchi, malfunzionamento intelligente del contratto) e di altri eventi imprevisti (ad esempio picchi dei prezzi dell’energia elettrica)”.

GARANZIE CONTRO I RISCHI PER LA SICUREZZA

“La sicurezza di un’applicazione abilitata blockchain non è dimostrata fino a quando non è cresciuta a sufficienza da essere interessante per gli aggressori informatici – ammette Eurelectric -. Pertanto, dal punto di vista della sicurezza, anche l’emergere di una tecnologia blockchain nel settore dell’elettricità farebbe bene a crescere lentamente e organicamente nel tempo in modo che il software possa maturare prima che venga memorizzato un valore significativo, o utilizzare  blockchain esistente con una comprovata di sicurezza. I responsabili politici e le autorità di regolamentazione potrebbero contribuire a facilitare uno di questi due percorsi, ad esempio istituendo un processo di regolamentazione per fasi”.

elettricitàI PRO E I CONTRO DELLA BLOCKHAIN

“Non esiste attualmente consenso su una blockchain comune (a livello Ue) Poiché la blockchain è decentrata, la responsabilità non può essere chiaramente attribuita a una determinata parte.” Da un lato, però “una blockchain del settore dell’elettricità a livello Ue potrebbe beneficiare di significative economie di scala”. Dall’altro lato “l’introduzione di una blockchain comune per l’elettricità nel prossimo futuro pone sfide e rischi ai quali i responsabili politici dovrebbero prestare attenzione. Ad esempio, la tecnologia blockchain non è ancora matura e sarebbe molto difficile raggiungere un consenso anche sui parametri tecnologici più basilari. Inoltre, i settori dell’elettricità all’interno dell’Ue non sono uniformi, ma variano considerevolmente in termini di caratteristiche e priorità politiche. Una blockchain che funzioni bene in un sistema potrebbe non funzionare in un altro, ad esempio perché quel sistema subisce furti elevati di elettricità e/o ha normative che non consentono il commercio di energia peer-to-peer”, conclude l’associazione.

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