Arera comunica il valore della materia prima gas: 78,05 €/MWh. Besseghini: “Non abbassiamo la guardia”
Cala la bolletta gas per le famiglie ancora in tutela. Nonostante i record nei mercati all’ingrosso della scorsa estate, con l’applicazione del nuovo metodo di aggiornamento mensile dell’Arera si sono potute intercettare le significative riduzioni di costo della materia prima delle ultime settimane.
DI QUANTO CALA LA BOLLETTA
La famiglia tipo1, per i consumi effettuati nel mese di ottobre, riceverà una bolletta con una riduzione del -12,9% rispetto al costo del III trimestre 2022.
PREZZO MATERIA PRIMA A 78,05 EURO PER MWH
Per il mese di ottobre il prezzo della materia prima gas (CMEMm), per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è quindi fissato in 78,05 €/MWh, pari alla media dei prezzi rilevati quotidianamente durante tutto il mese appena trascorso.
GLI EFFETTI SULLE FAMIGLIE
In termini di effetti finali, la spesa gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° novembre 2021 e il 31 ottobre 2022) è di circa 1.702 euro, +67% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° novembre 2020 – 31 ottobre 2021).
CHE SUCCEDE PER CHI HA GIA’ RICEVUTO LE BOLLETTE
Per chi avesse ricevuto, nelle scorse settimane, una bolletta con il valore in acconto della componente CMEMm, il ricalcolo sarà effettuato nella prima bolletta utile con il valore effettivo (più basso) pubblicato oggi. Lo stesso valore CMEMm dovrà essere usato dai venditori per fatturare, a titolo di acconto, i consumi del mese di novembre nelle bollette inframensili.
BESSEGHINI: NON ABBASSARE LA GUARDIA
“Non abbassiamo la guardia. Il costo del gas per ottobre registra un calo rispetto al trimestre precedente – afferma Stefano Besseghini, presidente di ARERA – ma le percentuali non devono trarre in inganno. I valori rimangono molto alti rispetto al passato e, se è vero che hanno avuto un impatto modesto per le famiglie nel periodo estivo, determineranno bollette più impegnative con il crescere dei consumi della stagione invernale, con prezzi che sono previsti in risalita per la maggiore domanda dei mesi freddi. L’invito resta quindi quello a fare attenzione al risparmio e all’efficienza energetica. L’impegno dell’Autorità resta massimo, per garantire la tenuta dell’intero sistema energetico quale prima condizione necessaria per la tutela del consumatore”.
CODACONS: EVITATA STANGATA, MA CON NUOVE TARIFFE SPESA RESTA ANCORA ELEVATA, +67% RISPETTO ALLO SCORSO ANNO
Le nuove tariffe del gas disposte da Arera per il mese di ottobre evitano una ulteriore stangata per le famiglie, ma l’Italia non è ancora al riparo dall’emergenza energia e nei prossimi mesi i prezzi potrebbero impennarsi. Lo afferma il Codacons, commentando la riduzione del 12,9% per le bollette del gas.
Le tariffe del gas rimangono ancora eccessivamente elevate e, se si dovessero mantenere stabili nel corso dell’anno, porterebbero la bolletta media nel 2023 a raggiungere quota 1.507 euro a famiglia – spiega il Codacons – Considerati gli aumenti scattati tra novembre 2021 e ottobre 2022 la bolletta media è salita addirittura del +67% rispetto ai 12 mesi precedenti, raggiungendo quota 1.702 euro a famiglia, un livello che deve portare a tenere la guardia alta.
“Il vero pericolo è rappresentato dal fatto che nei prossimi mesi, in caso di un inverno rigido o di problemi con le forniture, i prezzi del gas possono schizzare al rialzo, annullando del tutto la riduzione delle tariffe di ottobre – spiega il presidente Carlo Rienzi – Il calo disposto da Arera non è pertanto sufficiente a cantare vittoria, ed è necessario intervenire con misure urgenti per riportare le tariffe di luce e gas a livelli accettabili, anche in considerazione del fatto che la bolletta della luce ha raggiunto quota 1.782 euro a famiglia nel 2022, con un maggior esborso di 662 euro a famiglia” conclude Rienzi.
GAS. UNC: UN MIRAGGIO IL CALO DELLA BOLLETTA GAS, SPERIAMO NON SIA EFFETTO OTTICO
“Un miraggio! Il ribasso, raggiunto grazie alla scommessa riuscita di Arera di cambiare il metodo di aggiornamento, sarebbe una bella notizia se non fosse solo un effetto ottico. Continuano a pesare come un macigno, infatti, i rincari record dei trimestri precedenti e le bollette restano da infarto” afferma Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori
Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, se per una famiglia tipo in tutela il -12,9% significa spendere su base annua 224 euro in meno, la spesa totale nei dodici mesi (non, quindi, secondo l’anno scorrevole, ma dal 1° ottobre 2022 al 30 settembre 2023 nell’ipotesi di prezzi costanti) arriva in realtà alla cifra astronomica di 1507 euro, che sommati ai 1782 della luce già scattati un mese fa, determinano una stangata complessiva pari a 3289 euro.
I prezzi del gas, infatti, nonostante il calo di oggi, aumentano dell’11,1% rispetto a ottobre 2021 e del 60,5% rispetto a ottobre 2020. “Il Governo nel prossimo Consiglio dei ministri deve intervenire sulle bollette di questo trimestre per ridurre questi prezzi stellari insostenibili per troppe famiglie, ad esempio eliminando tutti gli incassi che lo Stato ha incredibilmente ancora sull’energia, azzerando accise, addizioni regionali e Iva, oggi al 5% sul gas e al 10% sulla luce. Inoltre va subito rinviata almeno fino al 10 gennaio 2024 la fine del mercato tutelato per tutti, oggi invece prevista tra appena 2 mesi per il gas e la luce dei condomìni e delle microimprese, e per il 10 gennaio 2024 per la luce dei clienti domestici, definizione che, come denunciato ieri, esclude incredibilmente la luce delle parti comuni di chi abita in un condominio, discriminandole rispetto a chi vive in una villa” conclude Vignola.
ASSOUTENTI: SU TARIFFE GAS È ROULETTE RUSSA SU PELLE ITALIANI. STATO SI RIPRENDA ENI ED ENEL
Sulle tariffe del gas si assiste ad una “roulette russa” sulla pelle degli italiani, con le bollette che ad ottobre hanno registrato una riduzione del 12,9% del tutto insufficiente a colmare gli effetti degli aumenti dell’ultimo anno, e i prezzi che potrebbero schizzare al rialzo nei prossimi mesi aggravando ulteriormente la spesa delle famiglie. Lo afferma Assoutenti, commentando l’aggiornamento di ottobre disposto oggi da Arera.
“Grazie alle temperature miti la bolletta del gas sale “solo” a quota 1.702 euro a famiglia, ma non possiamo affidare le tariffe del mercato tutelato alla roulette russa del PSV italiano – spiega il presidente Furio Truzzi – Se avessimo infatti applicato per il mese di settembre il nuovo criterio di calcolo tariffario deciso da Arera, per i consumatori sarebbe stato un bagno di sangue. Da ottobre 2021 a settembre 2022 ben 7 volte su 12 i valori del mercato PSV sono stati più alti di quelli del TTF, con il mercato italiano che ha cumulato un differenziale annuo pari a +104 €/Mwh rispetto al mercato olandese”. “Serve passare urgentemente a prezzi amministrati del gas senza aspettare l’Europa e procedere alla “nazionalizzazione” delle ex aziende di Stato Eni e Enel, come ha fatto la Francia, tramite il Ministero dell’economia che ne detiene le quote di maggioranza – prosegue Truzzi – In tal senso rivolgiamo un appello alla Premier Giorgia Meloni, affinché metta famiglie e imprese al riparo dalla “roulette russa” dei prezzi del gas” una volta per tutte. Indispensabile poi posticipare la fine del mercato tutelato, considerato che sul mercato libero i prezzi medi del gas si avvicinano ai 2 euro a mcs, divario abissale che non lascia dubbi nè spazio ad equivoci sulla maggior convenienza del tutelato per le famiglie italiane”.
FEDERCONSUMATORI: DATO POSITIVO, MA PRESTO PER TIRARE UN SOSPIRO DI SOLLIEVO
“Seppure in diminuzione le famiglie ancora non possono tirare un sospiro di sollievo: il costo del gas rimane su livelli elevatissimi, si tratta di un dato particolarmente allarmante, soprattutto in vista dell’inverno. Guardando ai dati relativi all’andamento del costo del gas sui mercati si rileva una progressiva, anche se ancora lenta, discesa dei prezzi del gas nel mese di ottobre, quello preso in considerazione per l’attuale determinazione del prezzo”. È quanto sottolinea Federconsumatori in una nota, che prosegue: “Era prevedibile, dunque, coerentemente con tali tendenze, una diminuzione delle tariffe, che però ancora non è sufficiente a far fronte alle difficoltà delle famiglie. È fondamentale agire, ora, mettendo a disposizione dei cittadini tutte le misure necessarie per affrontare la difficile situazione che il Paese sta attraversando”.
Ecco perché, prosegue Federconsumatori “non basta intervenire sulle tariffe, ma è indispensabile: Disporre la sospensione dei distacchi per morosità, oggi in larghissima parte legata a situazioni di profondo disagio e povertà, prevedendo anche la possibilità di una lunga rateizzazione delle bollette garantita dallo Stato e, insieme, un divieto più stringente alle modifiche contrattuali decise unilateralmente dalle aziende fornitrici di energia; Incrementare l’importo dei bonus per energia, gas e acqua e allargando la platea dei beneficiari, attraverso l’innalzamento delle soglie Isee, insieme con la costituzione di un Fondo di contrasto alla dilagante povertà energetica; Riformare la bolletta, riducendone stabilmente gli oneri fiscali e parafiscali; Prolungare, con un provvedimento di urgenza, il regime di maggior tutela per luce e gas (quest’ultimo dovrebbe terminare già il 31 dicembre 2022); Prevedere un reale albo dei venditori, accreditati in base a requisiti e garanzie in termini di solidità, affidabilità, qualità del servizio e sostenibilità ambientale e sociale; Ridefinire il sistema di formazione dei prezzi dell’energia, considerando la media ponderata dei costi delle diverse fonti e disaccoppiando elettricità e gas, per contrastare più efficacemente le speculazioni (considerando le forti spinte al rialzo del costo dell’elettricità), anche senza aspettare l’Europa, come fatto da Grecia, Spagna e Portogallo; Pianificare una politica industriale ed energetica di rilancio degli investimenti sulle fonti rinnovabili e sulle tecnologie di accumulo, adottando misure di sostegno allo sviluppo delle comunità energetiche; Le risorse per mettere in atto tali misure possono e devono essere ricavate anche dal rafforzamento degli strumenti di supertassazione degli extraprofitti realizzati dalle grandi imprese energetiche e da altre aziende in settori quali quello farmaceutico, finanziario, creditizio e dell’e-commerce. Sono queste le misure che ci aspettiamo dal Governo, affinché dia seguito a quanto promesso ai cittadini”, ha concluso l’associazione.