Bonus autofinanziati e a pioggia, attivazioni non richieste e sovrastime dei consumi. Le bollette sono una vera e propria giungla per gli italiani
Arera è subissata di richieste di compensazione per le bollette. Negli ultimi 5 anni sono raddoppiate le domande di mediazione per fatturazione e contratti di luce e gas. Perché le bollette sono diventate una giungla per gli italiani?
BOLLETTE NELLA GIUNGLA
Nel 2024 sono state depositate 34.564 domande di conciliazione presso lo sportello dedicato di Arera, 29.180 per luce e gas. Gli italiani hanno ottenuto quasi 23 milioni di euro di “compensazioni”, senza contare i contenziosi nelle aule di tribunale. I reclami scritti ai gestori, invece, sono stati più di mezzo milione: 298.690 per la luce e 202.784 per il gas. Gli operatori hanno riconosciuto 2 milioni di euro di indennizzi. Perché? Le bollette sono sempre più “pazze”. Bonus autofinanziati e a pioggia, attivazioni non richieste e sovrastime dei consumi sono ormai all’ordine del giorno. Un fenomeno che non risparmia nessun settore: dai rifiuti all’acqua, passando per la luce e il gas.
“Abbiamo raccolto migliaia di casi nei nostri 700 sportelli. Il problema maggiore sono i contratti non voluti o con clausole non previste”, ha sottolineato Fabrizio Ghidini, vicepresidente di Federconsumatori, secondo quanto riporta La Stampa.
I CONSUMATORI: TROPPI RINCARI INGIUSTIFICATI
I rincari ingiustificati sono troppi, secondo i consumatori. “Registriamo un problema di adeguamento di prezzi troppo alto. Sappiamo che, nel mercato libero, un contratto non è per sempre e può essere rinegoziato ma bisogna rispettare le regole. Per esempio, entro tre mesi dal termine di validità delle condizioni economiche applicate, il gestore deve inviare una comunicazione dedicata che l’utente può rifiutare, cambiando fornitore”, ha sottolineato Paolo Cazzaniga, esperto del settore Energia di Altroconsumo. Ma le storture del nuovo sistema tariffario non si fermano qui. I vulnerabili rimasti nel servizio di maggior tutela – over75, disabili, residenti nelle isole minori o vittime di calamità naturali – hanno pagato l’energia più dei “non vulnerabili” passati al regime transitorio di tutele graduali.
“C’è stata un’esplosione di call center che, con la scusa della fine del tutelato, ha attivato contratti non voluti e non sottoscritti, spesso con fatture esagerate”, ha sottolineato Francesco Rossolini, responsabile dello sportello nazionale dell’associazione Codici.
BOLLETTE, IL PARADOSSO DEL BONUS TARI
Il “bonus Tari”, nato per ridurre del 25% la tassa sui rifiuti sulle famiglie a basso reddito, paradossalmente farà aumentare il tributo di 6 euro all’anno per tutti.
“Si tratta di un criterio bizzarro perché chi beneficia del bonus, lo autofinanzia pure. Ma, soprattutto, non è un sistema premiale dei più virtuosi: dalla Tarsu a oggi, è rimasta una tassa sull’utenza e non sul principio del chi inquina paga”, ha detto Tatiana Oneta, esperta fisco e previdenza di Altroconsumo, secondo quanto riporta La Stampa.
TROPPI RINCARI INGIUSTIFICATI NELLE BOLLETTE
Il secondo controsenso delle bollette riguarda il bonus elettrico da 360 milioni di euro. Un incentivo destinato a 2,8 milioni di famiglie dei ceti più bassi. Tuttavia, Arera evidenza che “una quota rilevante dei clienti destinatari di bonus sia sul mercato libero”. In altre parole, paga bollette più alte.
“Bisogna capire il funzionamento del mercato, la filiera di costi che si scaricano sul consumatore e perché il mercato libero non ha dato l’esito atteso ovvero più concorrenza. E va fatto entro marzo 2027, ovvero prima del salto al “tutto libero”, ha detto Massimo Beccarello, docente di Economia industriale e della concorrenza all’università Milano-Bicocca.
MAXI BOLLETTE PER L’ACQUA
Le perdite occulte sono un’altra piaga per i consumatori. Infatti, la rete idrica è un colabrodo e le dispersioni fanno lievitare anche le bollette dell’acqua. La percentuale esigua di contatori digitali (3,5 milioni su 21) non aiuta certo. Il gestore dovrebbe avvisare l’utente in caso di improvviso o ingente consumo. Non sempre questo accade, però. La buona notizia è che l’utente può fare ricorso alla giustizia amministrativa. Per quanto riguarda i conguagli, invece, si può esercitare la prescrizione e non pagarli se richiedono consumi che superano i due anni precedenti.


