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Dl bollette e nucleare in CdM. Urso: “Nucleare contro caro energia”. Al via lavori Mirafiori per 500 ibrida

I dl bollette e nucleare sono approdati in CdM. Urso (Mimit): “Nucleare contro caro energia”. Al via i lavori a Mirafiori per 500 ibrida. La rassegna Energia

Il dl bollette è approdato questa mattina sul tavolo del Governo insieme alla legge sul nucleare. La norma prevedrà un bonus di 200 euro per le famiglie a basso reddito e un ulteriore aiuto per alleviare il peso delle bollette della durata di 3 mesi. “L’atomo di domani sarà Made in Italy grazie ai nuovi Smr, reattori piccoli e sicuri”, ha detto Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, in un’intervista su La Stampa. “La soluzione che garantirà approvvigionamenti a basso costo e nel contempo l’autonomia produttiva europea è nell’altro provvedimento che discuteremo in Consiglio dei ministri: il nucleare di nuova generazione”, ha aggiunto Urso. I lavori a Mirafiori per realizzare la 500 ibrida “rientrano nelle attività propedeutiche alla realizzazione del Piano Italia” e Tavares l’anno scorso ha percepito 23,1 milioni di euro dal gruppo. Sono le principali informazioni emerse dalla Relazione presentata ieri da Stellantis. La rassegna Energia.

DL BOLLETTE IN CDM, BONUS 200 EURO FAMIGLIE

“Sarà in media di 200 euro, che per le famiglie a basso reddito si somma ai 200 euro che già percepiscono, e varrà per tre mesi il nuovo bonus bollette che vara oggi il Consiglio dei ministri. C’è voluto un altro vertice, questa volta
più politico che tecnico, per limare il nuovo decreto atteso oggi sul tavolo del governo assieme alla nuova legge quadro sul nucleare dopo lo stop imposto lunedì da Giorgia Meloni quando la premier aveva giudicato «non soddisfacente» la prima bozza annullando la riunione del Cdm del giorno dopo. Al termine di una settimana di tira e molla e innumere
voli incontri tecnici, anche per cercare di aumentare la copertura rimediata a fatica dal ministro dell’Economia
Giorgetti, la dotazione finale di dovrebbe assestarsi attorno ai 3 miliardi di euro. (…) Di questa cifra poco meno
della metà andrà alle imprese, divisa quasi in parti uguali tra aziende energivore, a cui andranno circa 600 mi
lioni di incentivi; e pmi, a cui invece il governo raccogliendo i tanti appelli di questi gironi (da ultimo ieri Con
fesercenti) ha deciso di destinare 700 milioni di euro. Il totale oscilla tra 1,2/1,3 miliardi di euro, ben più quindi
dei 900 milioni ipotizzati nei giorni scorsi. Le famiglie avranno un miliardo e mezzo di euro o forse qualcosa di più, ma concentrando l’intervento solo su tre mesi contro i sei preventivati all’inizio (…) ogni nucleo con un Isee inferiore a 9.530 euro vedrà raddoppiato il suo bonus aggiungendo 200 euro ai circa 200 euro che già oggi riceve. Da 9.531 euro sino ad un massimo di 25 mila euro di Isee le famiglie riceveranno invece un contributo medio 200 euro a favore di una platea che, alzando a questo livello l’asticella per accedere ai contributi, arriverà a toccare ben 8 milioni di nuclei. (…) L’intesa, che ieri sera ha fatto tutti contenti, è stata raggiunta in poco più di un’ora al termine di un nuovo incontro convocato da Giorgia Meloni nel tardo pomeriggio a palazzo Chigi ed al quale hanno preso parte il ministro dell’Ambiente Pichetto Fratin, il titolare degli Affari europei Foti, il sottosegretario alla presidenza Mantovano, col responsabile dell’Economia Giorgetti collegato sotto il diluvio dalla Nigeria dove ha fatto tappa di rientro dal G20 di Cape Town”, si legge su La Stampa.

“Per capire quanto Giorgia Meloni tenga alla misura – intesa come una sorta di rilancio politico dopo un periodo
difficile – basti sapere che è tentata di presentarsi in prima persona oggi in conferenza stampa. Sarebbe la prima
volta nell’ultimo anno e mezzo. L’ultima, infatti, era stata a inizio novembre del 2023 per il premierato.”, continua il giornale.

BOLLETTE, URSO (MIMIT): “SMR SOLUZIONE CARO ENERGIA”

“(…) Il ministro delle Imprese ci tiene a far notare che in otto ore è riuscito a partecipare ad un vertice sulla siderurgia a Parigi e all’inaugurazione della casa del Made in Italy a Bolzano. Ministro, partiamo da una faccenda che tiene con il fiato sospeso Taranto: chi si compra l’Ilva? «Ce lo diranno i commissari entro marzo. Poi inizierà una trattativa in esclusiva con il soggetto prescelto». (In gara sono in tre: gli azeri di Baku Steel, gli indiani di Jindal, gli americani di Bedrock). (…) abbiamo fatto una gara competitiva che permette rilanci successivi da parte
dei possibili acquirenti in cui l’aspetto occupazionale è essenziale come quello ambientale. E per garantire l’interesse
di Taranto e del Paese introdurremo prescrizioni adeguate con la golden power. Se necessario, ci sarà anche la presenza
dello Stato (…) L’Europa può e deve ripartire da dove aveva iniziato negli anni Cinquanta, ovvero da carbone, acciaio, e difesa comune». (…) «Noi siamo i primi ad essere preoccupati per l’innesco di una possibile guerra commerciale, che chiaramente punta a dividere gli alleati europei. Ricordo ai teorici del declinismo che l’Italia l’anno scorso è di
ventato il quarto esportatore mondiale. (…) L’atomo di domani sarà made in Italy grazie ai nuovi Smr, reattori piccoli e sicuri (…) il vero obiettivo deve essere il raggiungimento della nostra autonomia strategica.”, si legge su La Stampa.

“Gli americani hanno iniziato a pensarci dopo l’attacco delle Torri Gemelle. Per l’Europa quel momento è arrivato solo
con la guerra in Ucraina». Per il momento compriamo più gas dall’Algeria che dai russi, in fondo siamo passati da una dipendenza all’altra. (..) la soluzione di lungo periodo non può che essere nella modifica del mix energetico e nella sempre minore dipendenza dal gas. Io sono favorevole a spingere di più sulle rinnovabili, ma sia il vento che il sole non sono una fonte di energia continuativa. La soluzione che garantirà approvvigionamenti a basso costo e nel contempo l’autonomia produttiva europea è nell’altro provvedimento che discuteremo in Consiglio dei ministri: il nucleare di nuova generazione»”, continua il giornale.

A MIRAFIORI PARTONO I LAVORI PER LA 500 IBRIDA

“Nel 2024 l’ex ceo di Stellantis, Carlos Tavares, ha ricevuto una remunerazione complessiva di 23,1 milioni di euro, in calo del 37% rispetto all’anno precedente. È quanto emerge dalla relazione annuale del gruppo dalla quale si evince anche che il manager riceverà, nel 2025, 12 milioni di euro per l’uscita dalla società, annunciata lo scorso primo dicembre: due milioni per la buonuscita, come previsto dalla legge olandese, e 10 milioni per un traguardo raggiunto. Per quanto riguarda lo stipendio 2024, Tavares non ha avuto alcun incentivo a breve termine per non aver raggiunto i
target finanziari. Nell’ambito della Relazione, viene evidenziata anche la remunerazione attribuita nel 2024 al presidente del cda di Stellantis, John Ekann, che è calata del 42% a 2,79 milioni di euro a causa principalmente dei risultati legati ai piani di incentivazione a lungo termine. (…) Il gruppo sottolinea che i lavori a Mirafiori «rientrano nelle attività propedeutiche alla realizzazione del Piano Italia, presentato il 17 dicembre al Mimit, che pone il nostro Paese al centro delle strategie del gruppo, attraverso l’aumento dei modelli in produzione, elettrici e ibridi, e la salvaguardia dei livelli occupazionali»”, si legge su La Stampa.

“Nelle fabbriche, però, c’è malumore per il premio di risultato da 630 a 830 euro lordi, annunciato dall’azienda dopo i conti negativi del 2024. A Pomigliano si è fermata la produzione, proteste ci sono state anche a Torino. Critici i sindacati: «È un premio assolutamente negativo e inaccettabile. Si tratta di un pessimo risultato che si scarica tutto sui lavoratori che già pagano gli effetti di anni di cassa integrazione in quasi tutti gli stabilimenti» sottolinea Samuele Lodi, segretario nazionale della Fiom-Cgil. Comau ha comunicato che il premio medio di risultato per i dipendenti che lavorano in Italia ammonta ad un valore di circa 2.900 euro, con un incremento del 15% rispetto a quello pagato lo scorso anno”, continua il giornale.

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