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Prezzi

Calano i prezzi dell’energia, quanto durerà?

Il 2023 si apre con il calo dei prezzi dell’energia sui mercati all’ingrosso, mentre cresce la speranza che l’Europa possa emanciparsi dal gas russo. I dati dell’Axpo European Energy Markets Monthly” di Febbraio

Il 2023 si apre con il calo dei prezzi dell’energia sui mercati, mentre cresce la speranza che l’Europa possa emanciparsi dal gas russo. La riforma che mira a armonizzare tutte le misure e le politiche adottate in Europa contribuirà a determinare i prezzi dei prossimi mesi. I fattori che hanno concorso a determinare il calo sono quattro: la diminuzione della domanda, l’offerta di combustibile, la crescita del nucleare e le scorte di carbone e gas solidi. Il futuro rimane però incerto, a causa delle molte variabili che possono entrare in gioco. È quanto emerge dall’“Axpo European Energy Markets Monthly” di Febbraio, il rapporto che fornisce un quadro sulle fonti energetiche e sui mercati dell’energia.

PREZZI, LA DOMANDA GIOCHERÀ UN RUOLO CENTRALE

La variabile che, secondo Axpo, inciderà maggiormente sulla determinazione dei prezzi dei prossimi mesi è la domanda di energia. Domanda che complessivamente a gennaio è diminuita notevolmente nei settori residenziale, commerciale e industriale, complice il caldo registrato nelle prime settimane del nuovo anno.

Allo stesso tempo, Axpo sottolinea che gli importanti volumi di GNL e di altri gas arrivati in Italia attraverso la Norvegia hanno portato le scorte ai livelli più alti fatti registrati nello stesso periodo dell’anno. All’arrivo del freddo, le elevate scorte di carburante hanno fornito la flessibilità necessaria a compensare il conseguente picco dei consumi.
Stesso discorso vale per il carbone, che ha giovato di una solida offerta, una domanda in calo e scorte sufficienti a garantire la flessibilità di approvvigionamento.

“Il fattore decisivo che potrebbe invertire o almeno rallentare il ritorno in corso ai tradizionali prezzi di riferimento è la domanda di energia. Qualora la riduzione dei prezzi all’ingrosso provochi una ripresa della domanda, in particolare dopo il recente miglioramento delle previsioni di crescita economica globale, l’Europa rischia di essere esclusa dalle forniture essenziali di GNL (gas naturale liquefatto) e di pagare un prezzo considerevole per riempire le proprie riserve di gas. La situazione peggiorerebbe ulteriormente se combinata con una prolungata ondata di freddo o la chiusura finale delle forniture di gas russo attraverso l’Ucraina”, spiega Andy Sommer, Team Leader Fundamental Analysis & Modelling di Axpo Solutions AG.

IL NUCLEARE CRESCE E ABBASSA I PREZZI DELL’ ENERGIA

Axpo inserisce la crescita della generazione di energia nucleare in Francia tra i fattori che hanno contribuito al calo generale dei prezzi di gennaio. La progressiva riaccensione delle centrali ha portato la produzione da elettroni ai suoi massimi livelli durante questo inverno. Il nucleare ha contribuito con circa 10 GW di energia in più rispetto ai mesi precedenti.

Buone notizie dal Nord Europa, dove il reattore tedesco di Emsland e quello slovacco di Mochovce sono tornati in servizio, compensando la chiusura del reattore belga Tihange-2 a fine gennaio.
Inoltre, il governo belga potrebbe estendere al 2027 la vita operativa di tre reattori.

C’È ATTESA PER LA RIFORMA DEL MERCATO ENERGETICO EUROPEO

Lo studio di Axpo sottolinea che l’esito della consultazione pubblica sulle riforme della struttura del mercato energetico dell’UE potrebbe avere un ruolo centrale nella determinazione dei prezzi futuri. La riforma in questione mira a armonizzare tutte le misure e le politiche adottate in Europa per dare la spinta agli investimenti nelle rinnovabili e assicurare la stabilità del mercato.

“L’esito di questo processo potrebbe influenzare significativamente il modo in cui i mercati dell’energia commerciano in futuro, e sarà quindi un altro fattore importante nella formazione dei prezzi nei prossimi mesi”, spiega Andy Sommer.

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