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Caro energia, le posizioni di associazioni e imprese dell’energia

Tutte le posizioni del mondo dell’energia su Dl bollette e Dl Energia alla luce del caro prezzi e del conflitto in Ucraina

Cosa hanno detto Assopetroli-Assoenergia, Edison, Anigas, Unem, Anev, Acea, Gas Intensive, Aiel, Federmetano, Italia Solare, Assogasliquidi-Federchimica e Aiget in audizione in commissione Ambiente e Attività produttive della Camera sul dl Bollette e il Dl energia.

ASSOPETROLI-ASSOENERGIA: POSSIBILE PENSARE A RIDUZIONE ACCISE BENZINA 15 CENT E DIESEL 20 CENT

“L’ambito dei carburanti è soggetto a un fortissimo stress non da oggi non dall’inizio della crisi ucraina ma da ben prima. Nelle ultime dieci settimane abbiamo assistito a una crescita vertiginosa delle quotazioni del grezzo e dei carburanti raffinati”. Lo ha detto Andrea Rossetti presidente di Assopetroli-Assoenergia, in audizione in commissione Ambiente e Attività produttive della Camera sul dl Bollette-energia. Sulla tassazione extra profitti “è plausibile come, più in generale, la presa in considerazione di misure di perequazione dei benefici eccessivi che talune imprese possono avere tratto da questa congiuntura. Tuttavia, due raccomandazioni: profilare il perimetro di applicazione di una eventuale addizionale, è necessario evitare di tirare dentro a un’eventuale addizionale settori che non sono stati penalizzati come quello della distribuzione energetica. Seconda raccomandazione: si tratta di provvedimenti tecnicamenti complessi e bisogna evitare il rischio di incorrere in profili di incostituzionalità. Infine, occorre evitare il rischio di traslazione a valle delle eventuali addizionali che possono essere decise. Sui carburanti abbiamo uno dei prelievi fiscali più alti non si può mettere al centro dell’attenzione una revisione della tassazione energetica e su benzina e gasolio – ha concluso Rossetti -. In questo momento il governo sta registrano un extragettito fiscale che a marzo è di 200 mld di euro senza tenere conto gennaio e febbraio. Riteniamo che come minimo occorrerebbe provvedere a una revisione dei carichi fiscali. Sarebbe possibile ripensare a una riduzione delle accise di 15 centesimi per la benzina e 20 per il diesel”. In conclusione “è possibile pensare a una defiscalizzazione totale dei biocarburanti”.

EDISON: RIAPRIRE DOSSIER INFRASTRUTTURE GAS, RAFFORZARE PARTENARIATO PUBBLICO-PRIVATO SU EFFICIENZA ENERGETICA

Per quanto riguarda il Dl bollette, “è stato pensato in settimane diverse dai problemi che stiamo affrontando ora. Gli interventi sul contenimento dei costi di energia sono necessari” ma “in questa fase dobbiamo andare veloci sullo sviluppo delle energie rinnovabili e degli interventi di efficienza energetica per cui ogni misura che può rafforzare il quadro di sostegno va nella giusta direzione”. Lo ha detto Simone Nisi direttore affari istituzionali di Edison, in audizione in commissione Ambiente e Attività produttive della Camera sul dl Bollette-energia.
“Sull’efficienza energetica le misure vanno in direzione corretta ma è importante rafforzare ulteriormente l’istituto del partenariato pubblico-privato per consentire il rilancio e lo sblocco di interventi per l’efficienza energetica. Inoltre è necessario aumentare l’import gas per garantire il riempimento dello stoccaggio al 90% su cui sono importanti azioni market based con meccanismi incentivanti, evitare che i gestori delle infrastrutture possano operare sui mercati delle commodity, e migliorare la flessibilità del servizio. Edison sta lavorando per aumentare l’import stiamo ragionando con i nostri fornitori con proposte che consentiranno di migliorare le sicurezza del sistema. In 20-25 anni andrà riaperto il dossier infrastrutture gas”. Il progetto Igi-Poseidon “avrebbe un valore strategico che consentirebbe di connettere il mercato italiano con le risorse del mediterraneo orientale”. Infine, occorre “reintrodurre la norma che prevedeva il procedimento unico di autorizzazione per gli impianti di accumuli idroelettrici a pompaggio puro”, ha concluso Nisi.

ANIGAS: FAVORIRE IMMISSIONE GAS IN STOCCAGGIO CON URGENZA E IN ARMONIA CON PAESI UE

“Bene le misure” introdotte con il Dl energia “per rendere resiliente la filiera energetica e in particolare quella gas”. “Bene l’incremento della produzione nazionale che ci aiuta a essere più resilienti e meno dipendenti dall’estero aumentando la nostra sicurezza”. Lo ha detto il direttore generale di Anigas Marta Bucci in audizione in commissione Ambiente e Attività produttive della Camera sul dl Bollette-energia. Bucci si è soffermata soprattutto sull’articolo 21: “Ad oggi il sistema gas sta completando la sua campagna di erogazione” ma “dobbiamo prepararci ad immettere gas in stoccaggio e lo dobbiamo fare con la massima attenzione, perché la crisi geopolitica mette a rischio la sicurezza degli approvvigionamenti soprattutto nei prossimi mesi e probabilmente anche nel prossimo inverno. Dobbiamo garantire un riempimento che ci consenta di affrontare con garanzie il prossimo inverno. Chi lo riempie? Gli operatori che vanno ad acquistare il gas secondo logiche di mercato. Al momento le dinamiche di mercato lo rendono molto costoso perché le previsioni di prezzo penalizzano questa operazione. Dobbiamo quindi introdurre delle misure per favorire il riempimento e far sì che gli operatori possano assicurare questo riempimento in modo più agevole. La stessa Commissione Ue da delle indicazioni in tal senso come incentivi agli operatori di mercato i cosiddetti contratti a differenza a due vie. Poi dobbiamo far si che ci sia un attento monitoraggio delle infrastrutture. Vorremmo però segnalare che occorre effettuare con urgenza questa immissione in armonia con gli altri paesi europei. Nel comma d) di questo articolo 21 sono previste misure di mercato per aumentare approvvigionamenti da paesi extra-Ue che potrebbero essere estesi anche per stabilizzare i prezzi attuali”, ha concluso Bucci.

UNEM: SERVONO INTERVENTI PER SOSTENERE LA FILIERA DELLA RAFFINAZIONE

“Questo decreto è stato già superato dagli eventi” con “aumenti figli della scarsa attenzione alla sicurezza energetica dell’Unione europea”. Lo ha detto il presidente di Unione energie per la mobilità (UNEM) Claudio Spinaci, in audizione in commissione Ambiente e Attività produttive della Camera sul dl Bollette-energia. “L’Italia importa il 10% del petrolio dalla Russia e il 7% di prodotti finiti, ben al di sotto la media Ue, e sotto il profilo della disponibilità della materia prima non ci sono particolari problemi. Preoccupa invece la questione finanziaria delle nostre aziende – ha aggiunto Spinaci -. La raffinazione italiana ha dimostrato grande flessibilità sono stati lavorati 70 grezzi provenienti da paesi diversi lo scorso anno e non dovremmo avere problemi di approvvigionamento del greggio ma abbiamo un fortissimo problema economico e finanziario. La raffinazione è un’industria fortemente energivora, occorrono quindi interventi urgenti per sostenere la filiera della raffinazione, unica garanzia per avere prodotti finiti nel nostro Paese”. “Chiediamo provvedimenti urgenti per il sostentamento finanziario della filiera per acquistare il greggio a questi livelli”, ha concluso Spinaci ricordando che lo stacco europeo è in negativo “segno evidente che l’industria sta facendo tutto il possibile. Non si può far altro che intervenire sulla componente fiscale” “utilizzando l’extra-gettito Iva di circa 2 mld a questo livello con uno sconto di 20 centesimi al litro per 3 mesi” oppure “defiscalizzare la quota dei biocarburanti”.

DA ANEV TRE PROPOSTE PER EVITARE STALLI AMMINISTRATIVI

Anev chiede di introdurre tre emendamenti al Dl Bollette: il primo riguarda l’articolo 12 in cui si chiede di “evitare uno stallo amministrativo in caso di modifiche non sostanziali” a impianti rinnovabili “in aree in cui è presente un vincolo paesaggistico o è stato introdotto dopo”. Il secondo si propone di “allargare gli iter autorizzativi semplificati per coordinare la semplificazione degli impianti con la disciplina degli espropri”. Infine si chiede “una semplificazione per consentire che i vecchi impianti del mini eolico possano essere sostituiti con progetti di nuova tecnologia, ottimizzando un rinnovamento degli impianti esistenti affinché possano produrre l’energia di cui il Paese ha bisogno”. Lo ha detto Davide Astiaso Garcia segretario dell’Associazione nazionale energia del vento (ANEV), in audizione in commissione Ambiente e Attività produttive della Camera.

ACEA: CREDITO IMPOSTA VA ESTESO ANCHE A IMPRESE DEL SETTORE IDRICO

“Apprezziamo la proroga dell’azzeramento degli oneri di sistema per utenze domestiche e imprese e l’abbassamento dell’Iva al 5% per le utenze del gas”. In merito alla proroga del credito di imposta per le imprese energivore “l’agevolazione esclude però dalla misura numerosi comparti, tra cui il settore idrico che sta vivendo un periodo di rilevante esposizione finanziaria ed economica per l’aumento dei costi dell’energia e dell’approvvigionamento. Si reputa, dunque, necessario estendere la misura includendo le imprese del settore idrico che consumano almeno 1 GWh l’anno”. Lo ha detto Filippo Stefanelli di Acea in audizione in commissione Ambiente e Attività produttive della Camera Sulle fonti rinnovabili “bene le semplificazioni e la possibilità di installare in modo semplificato impianti per abbassare i costi delle bollette”. Infine “si ritiene che molte aree considerate agricole sono molto degradate e andrebbero inserite in meccanismi di incentivazione come ad esempio quelle contigue ad aree industriali”.

GAS INTENSIVE: PREZZI AUMENTATI IN UE PIÙ DI ASIA E USA. MISURE ATTUALI NON SUFFICIENTI

Secondo i rappresentanti del Consorzio Gas Intensive “le misure introdotte dal Dl Sostegni-ter e dal Dl Energia, quali l’azzeramento degli oneri, il credito d’imposta su energia elettrica e gas, sono importanti ma non sono sufficienti a contenere l’impatto delle imprese gasivore, coprendo poco più del 10 per cento degli extra-costi energetici. Gas Intensive ha segnalato che il differente costo energetico nei vari Paesi espone le imprese italiane alla perdita di competitività ed al rischio di delocalizzazione. Infatti, da agosto 2021 ad oggi il costo del gas naturale è aumentato dell’11 per cento negli Usa, del 179 per cento in Asia e del 421 per cento in Europa e l’entità di questi rincari non è sostenibile per le imprese per le quali il gas naturale rappresenta una materia prima fondamentale”. È quanto hanno detto Aldo Chiarini, membro del Cda, Giovanni D’Anna, responsabile operativo nell’audizione svolta oggi davanti alle Commissioni riunite Ambiente ed Attività produttive della Camera. Rispetto ai contenuti del Dl Energia, per Gas Intensive “è necessario estendere il credito d’imposta per le imprese gasivore, attualmente previsto solo per il secondo trimestre 2022, anche al primo trimestre ed, in linea con la richiesta di Confindustria, fino a 2 anni. Vanno inoltre perfezionate le disposizioni relative alla possibilità di approvvigionamento da parte delle aziende con il gas naturale nazionale a prezzi equi, rendendo possibili procedure svolte in modo aggregato o consortile, introducendo la possibilità di utilizzo di una garanzia pubblica tramite Sace e rendendo le misure più indirizzate alle imprese con prevalente consumo di gas naturale. È necessario, infine, che vengano previste misure anticipatorie degli effetti, dato che la disponibilità fisica del gas non sarà immediata, anche in considerazione delle flessibilità previste per gli Stati membri dal Temporary Crisis Framework per aiuti a imprese energy-intensive dalla Commissione Europea”.

AIEL: BIOMASSE LEGNOSE POSSONO CONTRIBUIRE, RIDURRE IVA SU PELLET

“Quanto sta accadendo nel settore energia dimostra che la strategia energetica per un calore rinnovabile deve vedere una progressiva riduzione dell’utilizzo del gas. L’uso sostenibile di biocombustiibli legnosi la cui produzione è strettamente connessa alla gestione del territorio, non solo può ridurre il tasso di dipendenza dalle fonti fossili ma anche limitare la dipendenza delle forniture da altri paesi”. Lo ha detto il dgi di Associazione italiana energie agroforestali (Aiel) Annalisa Paniz, in audizione in commissione Ambiente e Attività produttive alla Camera. “Considerando le risorse legnose attualemtne a disposizione è possibile puntare a un obiettivo di 16,5 Mtep di energia termica prodotta da bioenergia contro gli attuali 7 di cui 8,5 da biomasse legnose pari a circa 146 Gwh di potenza installate. Questo significa che potenzialmente le bioenergie possono sostituire oltre 4 mln di caldaie domestiche a fonte fossile. Possono coprire fino al 68% dell’energia Fer nel settore termico e fino al 37% dei consumi termici finali. Con i prezzi attuali scaldare un’abitazione a legna da ardere o a pellet consente un risparmio rispetto al metano apri a oltre 900 euro (-55%) e oltre 700 euro (-44%)”, ha detto Paniz. “Chiediamo quindi la riduzione dell’Iva sul pellet, dal 22% al 10%, un danno enorme per le famiglie italiane, che ha deteriorato i margini di legalità di un mercato che possiamo definire povero” e “garantire una interpretazione autentica circa l’applicazione dell’Iva ridotta sul cippato”, ha concluso.

FEDERMETANO: CHIEDIAMO UNA RIDUZIONE DELL’IVA AL 5% PER IL GAS METANO

“Il settore sta affrontando una situazione gravissima. Chiediamo una riduzione dell’Iva dal 22% al 5% del metano, che consentirebbe di attuare un’immediata, drastica riduzione del prezzo all’utenza. Il nostro obiettivo non è chiedere qualcosa per i nostri associati, ma un provvedimento, adottato dal Governo per gli usi civili e industriali ma mai ampliato al settore gas metano per autotrazione. Questo lo riteniamo molto molto ingiusto. Da ottobre cerchiamo di limitare i disagi per la nostra utenza, circa 1,1 milioni di famiglie a medio-basso reddito. Ci sembra quindi particolarmente importante un riconoscimento minimo a una fascia di popolazione più in difficoltà”. Lo ha il presidente di Federmetano Dante Natali, in audizione in commissione Ambiente e Attività produttive della Camera.

ITALIA SOLARE: ANDARE OLTRE IMPIANTI A TETTO, AMPLIARE AREE IDONEE

“Proponiamo 5 modifiche all’articolo 9 come stabilire che la soprintendenza entro 15 giorni dalla richiesta deve certificare se si è meno nelle aree di notevole interesse pubblico e nei beni culturali quanto si chiede una CIL. Precisare che anche le autorizzazioni ambientali si intendono superate per gli impianti soggetti a CIL, estendere la CIL per gli impianti di rete a tutte le aree nella piena disponibilità del proponente anche non strettamente pertinenziali, inserire la rimozione di amianto tra le attività soggette a CIL e prevedere la CIL per gli impianti a terra inferiori a 1 MW in aree idonee senza vincoli per i quali non siano necessari espropri o estendendo a tali impianti la DILA”. Lo ha detto il Vicepresidente di Italia Solare Emiliano Pizzini, in audizione in commissione Ambiente e Attività produttive della Camera. Sull’articolo 11 invece “il problema è la definizione di agrovoltaico elevato” “a meno che non vi sia un rapporto 1 a 10 fra superficie d’impianto e superficie agricola”. Tuttavia “considerato che l’agrivoltaico elevato consente di utilizzare la quasi totalità del suolo si ritiene che per questo non abbia senso imporre il rapporto 1/10”. Meglio una definizione di parametri univoca e condivisa”, ha concluso sostenendo che “le misure introdotte dal decreto sono positive ma devono essere implementate perchè colpiscono gli impianti a tetto e li facilitano in maniera importante ma occorre fare molto altro. Suggeriamo di ampliare il novero delle aree idonee e per queste prevedere drastiche semplificazioni dei processi amministrativi”.

ASSOGASLIQUIDI-FEDERCHIMICA: ESTENDERE IVA AGEVOLATA AL 5% ANCHE AL GPL

“Per il Gpl usato come combustibile occorre estendere l’Iva agevolata al 5% perché si servono i cittadini nelle aree più disagiate del territorio”. Lo ha detto Silvia Migliorini di Assogasliquidi Federchimica in audizione alla Camera. Sull’articolo 6 sugli interventi nell’autotrasporto “il credito di imposta per l’AdBlue ci riserviamo un position paper specifico” mentre per le attività di logistica “esprimiamo apprezzamento per la misura ma sarebbe necessario un ampliamento del fondo per consentire che la misura stessa copra l’intero 2022”.

AIGET: OCCORRONO MISURE STRAORDINARIE PER CHI HA COSTI LEGATI ALLA VOLATILITÀ E ALLA CRISI ENERGETICA

“Occorrono misure straordinarie per chi ha costi legati alla volatilità e alla crisi energetica come i fornitori di energia. Richiediamo misure rapide”. Lo ha detto Massimo Bello presidente di Aiget in audizione alla Camera. Nel Dl Sostegni Ter c’è un emendamento per un “intervento di Sace per fornire garanzie ai soggetti della filiera energetica quando si superano certi livelli di prezzo e si potrebbe sbloccare questo emendamento ora che la Commissione europea ha dato il via libera agli aiuti di Stato”. Inoltre nel dl energia “si prevede l’intervento di Sace per la liquidità che a nostro avviso è un ottimo strumento ma che con livelli di prezzo molto elevato fanno si che le banche non espandano il credito. Sarebbe opportuno pensare questa soglia dell’80% fino al 100%”, ha concluso Bello chiedendo di introdurre una flessibilità temporanea nel versamento delle imposte, e prevedendo modalità di pagamento dilazionato dai fornitori di energia agli altri soggetti della filiera.

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