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Case green, l’ora della verità si avvicina

La direttiva europea sulle case green dovrebbe arrivare alla sua versione definitiva il 7 dicembre. Nel frattempo però ci sono delle novità: sulle tempistiche delle ristrutturazioni da fare per migliorare l’efficienza energetica delle case, i Paesi membri potranno contare su un maggiore margine decisionale. 

Il prossimo 7 dicembre Parlamento, Consiglio e Commissione Ue torneranno a riunirsi per stabilire il testo definitivo della direttiva sulle case green. Si procede, verso l’accordo, con importanti novità. L’incontro seguirà quello dello scorso 12 ottobre, quando ha prevalso una linea più morbida e si è arrivati all’eliminazione della norma che imponeva l’obbligo di intervenire sugli immobili entro determinate scadenze.

CASE GREEN: LA DIRETTIVA CAMBIA

Si avvicina l’ora della verità per la direttiva UE case green. Il trilogo europeo, composto da Parlamento, Consiglio e Commissione, si prepara così a riunirsi, il 7 dicembre, per delineare il testo relativo al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.

Un’importante novità, però, è arrivata con le modifiche all’articolo 9 dell’Energy performance of buildings directive (Epbd) che, oltre a fissare i minimum energy performance standards, stabiliva le scadenze relative al raggiungimento di determinate classi energetiche. Adesso, in base a quanto deciso nel corso dell’ultimo incontro, si è optato per un sistema di regole aperto. Questo significa che i Paesi membri avranno maggiore discrezionalità nel decidere come gestire la progressiva riduzione dei consumi degli edifici fino al 2050.

Infatti, ogni Stato dovrà preparare una road map per la riqualificazione del suo patrimonio immobiliare Inoltre,  i Paesi dovranno specificare il numero di edifici e unità immobiliari da ristrutturare annualmente.

QUALI SONO GLI OBIETTIVI DI BRUXELLES

Sulle prospettive dell’incontro – secondo quanto riportato in un recente articolo del Sole 24 Ore – il relatore per il Parlamento europeo, l’irlandese Ciaran Cuffe (Verdi) spiega: «Il picco di povertà energetica in Europa mostra che solo cambiamenti strutturali proteggeranno famiglie e imprese dalla volatilità dei prezzi dell’energia nel lungo periodo. La mia priorità, dall’inizio di questo negoziato, è stata la protezione delle persone, che sono le più colpite dalle bollette in aumento, nella definizione di questi importanti cambiamenti. Sono convinto che il mese prossimo potremo arrivare a un accordo che non solo raggiunga questi obiettivi, ma riduca le emissioni e le bollette».

EFFICIENZA ENERGETICA E CASE GREEN IN ITALIA

L’operazione di miglioramento dell’efficienza energetica media degli immobili non potrà essere messa in atto puntando solo sull’impatto benefico degli edifici nuovi, perché la direttiva impone che i paesi membri assicurino che “almeno il 55% della riduzione del consumo di energia primaria sia raggiunto attraverso il rinnovo degli edifici più energivori”. Gli edifici più energivori sono quelli che rientrano nel 43% di immobili con le performance più basse nel patrimonio nazionale.

In Italia, gli edifici residenziali sono circa 12 milioni, in base ai dati Istat, saranno considerati prioritari circa 5 milioni di edifici Dunque, si parla  di milioni di case da ristrutturare ed i tempi – che verranno decisi dal governo italiano – saranno, con tutta probabilità, molto più lunghi. I dettagli però si conosceranno solo dopo il 7 dicembre, quando la direttiva dovrebbe essere definitiva.

Agli obiettivi di efficientamento, però, potranno contribuire anche le operazioni di riqualificazione di immobili colpiti da disastri naturali, come i terremoti e le inondazioni. In questo modo, le risorse spese per piani straordinari di intervento sul territorio potranno comunque contribuire al raggiungimento degli obiettivi comunitari.

L’EU BCT: LA SITUAZIONE IN EUROPA

L’EU Buildings Climate Tracker, in Europa, evidenzia un enorme divario tra il punto in cui il patrimonio edilizio dovrebbe trovarsi nel percorso verso la neutralità climatica e il punto in cui si trova effettivamente. L’EU BCT è uno strumento indipendente unico per monitorare i progressi del patrimonio edilizio nell’Unione Europea verso l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, coprendo il periodo dal 2015 al 2020.

Infatti, nel rapporto si legge: “rispetto ai risultati precedenti, il divario di decarbonizzazione si sta leggermente riducendo, ma non nella misura necessaria per riportare il settore sulla strada verso la neutralità climatica. Il valore del tracker per il 2020 dovrebbe attestarsi a 18,1 punti ma è solo a 7,8, con un divario di oltre 10 punti di decarbonizzazione. Questo divario significativo significa che gli effetti delle politiche e dei programmi di sostegno per la decarbonizzazione degli edifici dell’UE dovranno aumentare urgentemente nei prossimi anni. Sono ora necessari 4,7 punti di progresso ogni anno nella decarbonizzazione del parco immobiliare dell’UE per rimettersi in carreggiata entro il 2030”.

I risultati, dunque, evidenziano la necessità di un aumento significativo degli sforzi per concordare e attuare politiche efficaci nel prossimo futuro.

 

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