Il terminal petrolifero di Fujairah di UFT si modernizza e si allarga, in vista di un aumento della domanda di greggio
C’è chi crede, ancora, in un futuro per il petrolio, nonostante l’avanzata delle energie rinnovabili. E’ il caso del terminal petrolifero di Fujairah, che è pronto ad investire per aggiornare l’infrastruttura dei suoi impianti di stoccaggio.
A credere in un futuro per il greggio, economicamente parlando, è anche Goldman Sachs.
Andiamo per gradi.
COME SI MUOVE FUJAIRAH
Il terminal petrolifero di Fujairah di UFT ha deciso di mettere sul piatto 45 milioni di dollari per aggiornare l’infrastruttura dei suoi impianti di stoccaggio. I lavori, finanziati da una nuova linea di debito da 280 milioni di dollari, collegheranno il terminal al grande impianto di carico del vettore greggio (VLCC) del porto di Fujairah e all’oleodotto di Abu Dhabi Crude Oil Pipeline (ADCOP), secondo quanto affermato da Steve Bickerton, amministratore delegato senior di Prostar Capital e presidente dell’UFT.
IN ATTESA DI UNA IMPENNATA DELLA DOMANDA
UFT crede in una impennata della domanda di greggio e stoccaggio presso l’hub petrolifero degli Emirati Arabi Uniti.
“Questo è un punto di svolta perché ci dà accesso ai clienti che vogliono spostare il petrolio greggio attraverso VLCC e dà ai nostri clienti l’accesso diretto all’ADCOP, che porta il Murban Crude di Abu Dhabi a Fujairah”, ha affermato Bickerton.
LA SCOMMESSA DI GOLDMAN SACHS
C’è chi crede che anche i prezzi, nei prossimi giorni, subiranno un’impennata. Dopo l’accordo siglato dall’Opec+, in cui di prevede un aumento dell’offerta di petrolio a partire da agosto 2021, la banca d’investimenti statunitense Goldman Sachs, prevede che il petrolio registrerà un modesto “rialzo” dei costi, con il Brent che raggiungerà gli 80 dollari al barile (attualmente si aggira intorno ai 70 dollari):
“L’accordo ha due punti di riferimento distinti: un moderato aumento della produzione che manterrà il mercato in deficit nei prossimi mesi, nonché una guida per una maggiore capacità che sarà necessaria nei prossimi anni a causa del crescente sottoinvestimento”, ha commentato Goldman Sachs.