Dopo aver presentato i nuovi commissari all’Energia, Dan Jorgensen, e al Clima, Wopke Hoesktra, la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen ha spiegato che “un buon coordinamento e una buona cooperazione sono fondamentali”
La nuova squadra di commissari per l’energia e il clima dell’Unione europea è un equilibrio tra sinistra e destra, con i principali europarlamentari che si aspettano di arrivare ad un’elaborazione delle politiche più pragmatica. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha nominato la spagnola Teresa Ribera (S&D) vicepresidente esecutiva responsabile del portafoglio per il clima e la concorrenza, con responsabilità congiunta per la strategia industriale pulita.
I COMMISSARI HOEKSTRA E JORGENSEN AGLI ORDINI DI TERESA RIBERA
L’olandese Wopke Hoekstra (PPE, clima) e il danese Dan Jørgensen (S&D, energia) lavoreranno sotto la guida di Ribera. “Vogliamo costruire un’economia competitiva, decarbonizzata e circolare con una transizione equa per tutti”, ha affermato oggi von der Leyen a Strasburgo.
La stessa Ribera – spiega Euractiv – si occuperà del portafoglio per la concorrenza e “guiderà il lavoro per garantire che l’Europa resti sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi stabiliti nel Green Deal europeo”.
Hoekstra “supervisionerà l’implementazione degli ultimi 5 anni di azione per il clima e continuerà a gestire la diplomazia e la tassazione del clima”, mentre Jørgensen “aiuterà ad abbassare i prezzi dell’energia, ad investire nell’energia pulita e a garantire che tagliamo le nostre dipendenze. Sarà anche il primo commissario in assoluto per l’edilizia abitativa”, ha annunciato von der Leyen.
I NUOVI COMMISSARI UE TRA IDEALISMO E PRAGMATISMO
Il partito di centrodestra PPE – che ha fatto campagna contro politiche come la legge sul ripristino della natura o il divieto di nuove auto a benzina e diesel entro il 2035 – è fortemente rappresentato nel nuovo collegio di commissari, e i commissari del PPE probabilmente fungeranno da cuscinetto per le ambizioni più orientate al sociale della sinistra.
La visione di Ribera collega strettamente l’azione per il clima con una giustizia sociale trasformativa; tuttavia, con un politico olandese di centrodestra responsabile della decarbonizzazione, è più probabile che l’Unione europea si concentri strettamente sulle sue ambizioni climatiche, senza alcuna rivoluzione sociale di accompagnamento. “Un buon coordinamento e una buona cooperazione sono fondamentali”, ha sottolineato Von der Leyen quando le è stato chiesto di possibili sovrapposizioni.
ENERGIA: IL COMMISSARIO UE DAN JORGENSEN
Dan Jørgensen, nuovo commissario per l’Energia e l’Edilizia abitativa, potrebbe ritrovarsi a moderare tra lo spagnolo e l’olandese. Sebbene sia da tempo ambizioso sul clima, Jørgensen è considerato anche un pragmatico. È molto conosciuto a Bruxelles, essendo stato membro della commissione per l’Ambiente del Parlamento europeo dal 2004 al 2013, prima di diventare ministro dell’Energia e poi ministro del Clima della Danimarca.
Ha anche buoni contatti nelle capitali nazionali. La maggior parte degli attuali ministri e del loro staff lo conoscono per le riunioni ministeriali e gli impegni internazionali dopo il suo periodo come ministro danese del Clima e membro chiave del team di negoziazione dell’Ue alla COP28 dello scorso anno a Dubai.
STRATEGIA INDUSTRIALE: IL COMMISSARIO UE STÉPHANE SÉJOURNÉ
In questo scenario, resta da vedere quali responsabilità avrà Stéphane Séjourné. Al liberale francese è stato assegnato il ruolo di vicepresidente esecutivo, in cui è responsabile della Prosperità e della Strategia Industriale. Con una strategia industriale fresca e pulita prevista nei primi 100 giorni della prossima Commissione, Séjourné potrebbe avere un’influenza decisiva sul sostegno verso l’industria europea delle pompe di calore rinnovabili ed altri settori.
Sebbene abbia un’esperienza limitata in politica industriale o competitività, come leader di Renew Séjourné ha difeso le riforme del Green Deal, tra cui il Net Zero Industry Act (NZIA).
Proprio come le più ampie ambizioni della strategia industriale Ue, l’impatto finale del francese su energia e clima per ora è poco chiaro.
Il suo predecessore, Thierry Breton, ha supervisionato la creazione della NZIA, ma questa non ha ricevuto finanziamenti aggiuntivi significativi. Gli strumenti di finanziamento chiave esistenti – come la EU Hydrogen Bank – sono rimasti nelle mani dei servizi climatici della Commissione europea, piuttosto che del team del mercato interno di Breton.