Il “modello Genova” rappresenta “un esempio di governance virtuosa e di capacità di esprimere le energie più generose e le professionalità più elevate nei momenti di difficoltà ma non è l’unico
È la prima volta che le linee programmatiche del dicastero vengono declamate “a distanza” “segno di quanto sta incidendo la pandemia ma anche segnale dell’importanza della tecnologia”. Non solo. “Dall’entrata in vigore del ministero dell’Ambiente nel 1986 è la prima volta che si illustrano le linee programmatiche del ministero alle commissioni congiunte industria e attività produttive e ambiente di Camera e Senato, segno del cambiamento del dicastero. La denominazione assunta di ministero della Transizione ecologica è peculiare, dobbiamo da andare da un punto A a un punto B il cui arrivo è uguale per tutti ma non è uguale per tutti l’avvio. La responsabilità è grande perché non si tratta di un percorso predefinito ma anche perché la situazione economica e sociale è resa complessa dalla pandemia” e bisogna “conciliare istanze diverse che devono però essere condensante in un unica soluzione politica che vada bene per tutto e a tutti”. Lo ha detto il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani nel corso del suo intervento alla Camera davanti alle Commissioni congiunte Industria, Attività produttive e Ambiente di Senato e Camera, illustrando le linee programmatiche del suo dicastero.
DEBITO AMBIENTALE E COGNITIVO
“Il MiTe dovrà perseguire politiche ambientali nella consapevolezza di dover fronteggiare un debito ambientale importante il cui montante sarà sempre più faticoso da recuperare se non agiamo per tempo. Si profila un altro debito quello cognitivo che sta influenzando le nuove generazioni e credo per questo che la nostra responsabilità sia enorme, ha proseguito Cingolani.
LE NOVITA’ DEL MINISTERO, LA VIGILANZA SU ENEA E IL POTERE INDIRIZZO SU SOGIN
“Per quanto riguarda le novità del dicastero non si tratta di una mera innovazione terminologica ma presenta tre focus: tutela del territorio natura e mare, transizione ecologica vera e propria e interdipendenza sfida climatica ed energetica. Una sfida che integra e permea le sfide ambientali con l’intento di ripensare l’organizzazione dell’amministrazione indirizzandola verso una transizione ecologica integrale del paese. I nuovi ambiti del ministero a livello energetico riguardano l’autorizzazione delle fonti rinnovabili, la sicurezza nucleare nonché competenze di agroenergia. Poi la competenza sui piani di combustibili alternativi e strutture di distribuzione della ricarica dei veicoli elettrici e contrasto dei cambiamenti climatici. Compiti di pianificazione, di attività economica compresi i trasporti, bonifica dei siti per i quali non è individuato il responsabile”, ha proseguito il ministro che poi ha evidenziato l’importanza del Cite, il comitato che ha il compito di coordinare le politiche nazionali e di programmazione del settore. Non solo. Cingolani ha ricordato anche come il dl ministeri attribuisca la vigilanza al MiTe di Enea e che nell’ambito delle nuove competenze attribuite al ministero rientrino comunque quelle inerenti alle attività delle società operanti nei settori di riferimento. Tra queste Sogin, “rispetto alla quale il ministro assume il potere di emanare indirizzi”.
LA TRANSIZIONE BUROCRATICA
Terzo tema la transizione burocratica “su cui si concentra molta attenzione. Il tema principale è il permitting: i tempi sono abbastanza lunghi per aprire i cantieri: da gennaio 2020 a metà febbraio delle 610 istanze pervenute, risultano lavorate 577 (il 95 per cento circa), mentre sono in corso di esame di verifica di procedibilità quelle recentemente pervenute (in numero di 33) e che saranno processate entro i tempi previsti dalla normativa. Per le restanti 30 istanze, ritenute non procedibili, si è in attesa della trasmissione degli atti di perfezionamento. Dopo l’insediamento dei nuovi componenti, la Commissione Via-Vas – prosegue il ministro – ha gestito efficacemente il flusso delle istruttorie ad essa sottoposte. Occorre tuttavia smaltire un arretrato, accumulatosi nell’ultimo periodo di attività della Commissione precedente. Al fine di rafforzare l’azione della Commissione Via-Vas, è intenzione del Ministero approntare la soluzione ottimale per recuperare il ritardo accumulato”
INTERLOCUZIONI CON MIMS E MIBAC PER VELOCIZZARE PROCEDURE
Si impone un paradigma di procedure amministrative che traduca il Pnrr in progetti concreti. In tale prospettiva andranno individuati correttivi mirati ispirati alle migliori pratiche amministrative nazionali – ha proseguito il ministro -. Andrà rivisto anche il meccanismo delle aste rinnovabili” e a “tal fine c’è un’interazione con il Mims per cercare interventi normative in grado di assicurare procedure più spedite e con il ministero della Cultura per garantire procedure certe per il permitting”.
LE CONSULTAZIONI PUBBLICHE
Sul dibattito pubblico “particolare attenzione sarà rivolta al confronto con cittadinanza e stakeholder per assicurare composizione interessi e dibattito come strumento di composizione delle diverse istanze. Il dicastero incentiverà le consultazioni pubbliche secondo procedure in grado di assicurare tempi certi per risolvere preventivamente i contenziosi.
MODELLO GENOVA
Altro punto è il modello del ponte di Genova. “In questo contesto la governance del Pnrr rappresenta un fattore critico e il paese deve disporre di procedure autorizzative che semplifichi anche opere di Partenariato pubblico privato”. Il “modello Genova” rappresenta “un esempio di governance virtuosa e di capacità di esprimere le energie più generose e le professionalità più elevate nei momenti di difficoltà. Non è l’unico, certamente, ma avremo bisogno delle migliori competenze amministrative per garantire, oltre alla ovvia e imprescindibile trasparenza e correttezza, l’altrettanto irrinunciabile efficacia e rispetto dei tempi dettati dall’agenda europea e dal senso del dovere rispetto alle future generazioni”.
SINERGIA CON PARLAMENTO E COMMISSIONI
Cingolani ha poi accennato alle sinergie con Parlamento e commissioni di merito “che costituiscono interlocutori privilegiati delle istanze della società che in questo momento possono essere anche confliggenti: è mia intenzione assicurare una circolazione delle informazioni e una pronta risposta del sindacato ispettivo. Chiedo ai presidenti di commissione di prevedere una presenza settimanale dei sottosegretari come primo contatto di comunicazione circolare”.
POTENZIAMENTO DEL MINISTERO
La “macchina amministrative del ministero necessita di un potenziamento dei profili umani e delle competenze tecniche e internazionali” ma anche di “dotazioni tecnologiche per via delle nuove competenze energetiche. Procederemo con le procedure concorsuali contestualmente vorrei avviare un piano di digitalizzazione per supportare il paese nel suo ruolo spero guida a livello internazionale”, ha detto Cingolani.
PITESAI ENTRO IL 30 SETTEMBRE
Il “Mite vuole digitalizzare uffici, parchi, monitoraggio del territorio per garantire la prevenzione e la sostenibilità integrando tutte le tecnologie droni Ai e così via per fare dell’Italia una nazione sicura e smart. Nel contesto del piano di azione il ministero vuole mettere punto gli strumenti tecnici e amministrativi secondo il principio di circolarità economica, procedere sui pacchetti di economia circolare, migliorare il green public procurment dedicandosi si decreti relativi alla cessazione della qualifica di rifiuto. È intenzione del dicastero definire il Pitesai entro i termini di legge del 30 settembre con la collaborazione delle regioni con il quadro di riferimento delle aree da sottoporre alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi sul territorio nazionale da sottoporre a Vas”.
DEFINIRE DECRETO FER2 ATTESO DA ANNI
Per quanto riguarda le energie rinnovabili, “occorre definire il decreto, atteso ormai da anni, relativo agli incentivi per la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, il decreto FER2, ed estendere la durata temporale del cosiddetto FER1, per consentire nuove procedure di asta o registro anche dopo settembre 2021”. Sono inoltre “attesi il decreto interministeriale per incentivare gli impianti a biogas entrati in esercizio prima del 2007 che non godono di altri incentivi pubblici sulla produzione di energia e il decreto che modifica la disciplina dei controlli e delle sanzioni in materia di incentivi per la produzione di energia da fonti rinnovabili di competenza del Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Si procederà inoltre “al recepimento della direttiva sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, la RED2, e all’individuazione delle aree idonee e non idonee all’installazione di impianti a energia rinnovabili”.
ILVA
LAVORATORI
Nel quadro della transizione ecologica e dei processi di trasformazione industriale “sono importanti i processi di riconversione dei lavoratori” ai quali deve essere garantito “un percorso aggiornamento continuo di tutti”, perché “l’evoluzione delle tecnologie avviene a una velocità cosi’ elevata che spesso il lavoratore non riesce a metabolizzare. Questa è una responsabilità che abbiamo non solo nei confronti dei giovani ma anche dei lavoratori già esistenti, non si puo’ invecchiare a 50 anni con la tecnologia”.
Il tema delle valutazioni e autorizzazioni ambientali “si pone in maniera prioritaria anche nella questione relativa allo stabilimento siderurgico ex ILVA di Taranto, sia rispetto al mancato adempimento alle prescrizioni ambientali relative ai nastri trasportatori, sia rispetto all’eventuale revisione delle prescrizioni AIA in seguito all’ordinanza del sindaco di Taranto per la chiusura dello stabilimento a causa di valori oltre soglia di polveri sottili e naftalene”, ha evidenziato il ministro che poi si è soffermato sulla presidenza del G20 italiana sul partenariato Cop 26 sul clima che “collocano Italia su ribalta internazionale del settore climatico-ambientale” e sul prezzo dell’energia italiana “mediamente più alto incidendo sulla competitività”.
“Il Ministero contribuirà all’attuazione dell’Agenda 2030, a livello nazionale e internazionale, e dei programmi ambientali in ambito ONU e Unione europea, finalizzando il processo di revisione triennale della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile e garantendo un’ampia partecipazione della società civile, delle istituzioni scientifiche e degli attori territoriali”, ha concluso il ministro.