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Gas

Cingolani invoca gradualità nelle scelte di transizione. Descalzi: Serve un tetto al prezzo del gas

Per Descalzi Il prossimo inverno non sarà semplice senza un tetto al prezzo del gas’. Il Ministro Cingolani ricorda che non abbiamo alternative al gas per il momento

Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani invoca soluzioni di passaggio che consentano di minimizzare l’impatto dell’inquinamento delle quattro ruote. Mentre il numero uno di Eni Claudio Descalzi sposa la proposta di governo di un tetto al prezzo del gas e guarda al futuro con il nucleare più pulito.

UNA TERZA VIA PER LE AUTO CHE PASSA DAI CARBURANTI SINTETICI

In un colloquio su La Repubblica, il ministro ha esaltato l’approccio “gradualista”: “’Mentre facciamo rapidamente crescere la domanda e l’offerta di energia verde potremmo trovare soluzioni di passaggio che ci consentano di minimizzare l’impatto ambientale delle auto senza costringere la gente che non ha i soldi a comprare una macchina nuova’. È ‘la terza via’ quella che passa per i carburanti sintetici. Ma il Parlamento Ue ha deciso ieri di non percorrerla”.

ANCHE SE CORRESSIMO SULLE RINNOVABILI NON AVREMMO ALTERNATIVE AL GAS PER ORA

Altro elemento toccato da Cingolani su La Repubblica le rinnovabili e l’affrancamento dal gas russo: “Se ho una casa decrepita faccio bene a sognare e progettare una casa nuova. Ma nel frattempo dove dormo? Finiamola con queste semplificazioni che non sono oneste nei confronti dei cittadini. Noi importiamo 30 miliardi di metri cubi dalla Russia ogni anno, anche se ci mettessimo a correre come dei matti sulle rinnovabili non potremmo rinunciarci subito. Non avremmo un’alternativa”.

DESCALZI: PROSSIMO INVERNO NON SEMPLICE SENZA UN TETTO AL PREZZO DEL GAS. PER IL FUTURO LA SOLUZIONE È LA FUSIONE NUCLEARE

E infatti “’nel breve periodo Claudio Descalzi è preoccupato – si legge sempre su La Repubblica -: Il prossimo inverno non sarà semplice senza un tetto al prezzo del gas’. Nel medio pensa che l’Italia riuscirà a raggiungere l’indipendenza dalle forniture russe ‘entro due anni e mezzo o tre’. Nel lungo invece è ottimista perché intravede una rivoluzione energetica basata sulla fusione a confinamento magnetico che sta sviluppando insieme al Massachussetts Institute of Technology”.

Sempre per quanto riguarda il gas “per l’inverno non esiste un problema visto che il gas russo ancora c’è”, ha ribadito, il problema sono invece i prezzi. “Perciò è importante che Draghi continui a spingere. Abbiamo un prezzo che è più alto 6-7 volte di quello che avevamo nel 2019. Mettere un tetto vuol dire ridurre il prezzo dell’elettricità e garantire la sicurezza energetica perché da la possibilità di riempire gli stoccaggi all’85-90%”.

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