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Un aiuto per il clima? Dalla gestione efficiente dei condizionatori

Secondo il Global Opportunity Report 2018 condotto a livello mondiale da Dnv Gl – Business Assurance, dal Global Compact delle Nazioni Unite e da Sustainia si potrebbe contenere di 1 grado il riscaldamento globale entro il 2100

Meno emissioni per 89,7 giga-tonnellate di CO2 e contenimento dell’aumento di 1 grado del riscaldamento globale entro il 2100 da una gestione più efficiente degli impianti di condizionamento esistenti. È quanto emerge dal Global Opportunity Report 2018 condotto a livello mondiale da Dnv Gl – Business Assurance, dal Global Compact delle Nazioni Unite e da Sustainia.

climaIL CONDIZIONAMENTO RAPPRESENTA IL 17% DELLA DOMANDA GLOBALE DI ENERGIA ELETTRICA

Come si può arrivare a cifre simili? Attualmente, il condizionamento rappresenta il 17% della domanda globale di energia elettrica ed emette gas fluorurati, che hanno un impatto potenziale sul riscaldamento globale addirittura superiore a quello della CO2. Allo stesso tempo il valore del mercato del condizionamento dell’aria nel mondo è stimato in più di 24 miliardi di dollari entro il 2020 e 1,6 miliardi di nuove unità saranno vendute entro il 2050. La domanda energetica per il raffrescamento aumenterà, quindi, del 72% nel solo Continente europeo entro il 2030 e supererà quella per il riscaldamento entro il 2060.

IL PROBLEMA DEI DATA CENTER

Un polo importante della domanda di raffrescamento globale è costituita poi dai data center: il mercato del raffrescamento di questo tipo di edifici aumenterà di più di 14 miliardi di dollari entro il 2021 a un tasso di crescita composto (Cagr) del 15%. Le più recenti innovazioni tecnologiche nel campo, come ad esempio l’utilizzo dell’energia solare termodinamica, che sfrutta l’energia solare per il raffrescamento degli edifici, permette di consumare dal 30 al 90% in meno rispetto all’aria condizionata tradizionale.

PIANIFICAZIONE URBANISTICA STA AVENDO UN RUOLO CRESCENTE PER RIDURRE I SISTEMI DI REFRIGERAZIONE efficienza energetica

In contesti cittadini, la pianificazione urbanistica sta avendo un ruolo crescente nella riduzione della necessità di costosi sistemi di refrigerazione. In India, dove il raffrescamento rappresenta il 40% della domanda di elettricità in alcune città, si stanno diffondendo prodotti che imitano i processi di evaporazione naturale delle piante a fronte di un input energetico minimo, in grado di diminuire la temperatura dell’aria di 6-8°C. “La crescente richiesta di condizionamento è principalmente dovuta alla concentrazione della classe media nelle aree urbane – ha commentato Luca Crisciotti, Ceo di Dnv Gl – Business Assurance -. Nelle città, l’utilizzo di condizionatori può aumentare le temperature di più di 1°C localmente, peggiorando il fenomeno delle isole di calore, secondo cui si determina un microclima più caldo all’interno delle aree urbane cittadine nei confronti delle aree circostanti, a prevalenza rurale. Il Pianeta, però, ci impone di trovare soluzioni più intelligenti, più ‘smart’, per soddisfare questa nostra esigenza. Per esempio, impianti di condizionamenti dell’aria che sfruttino l’energia del sole, con una riduzione del consumo di elettricità fino all’85%. Sono soluzioni già esistenti: ora dobbiamo imparare a sfruttarle su vasta scala”.

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