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Clima, Bce: senza mitigazione rischio per la stabilità dei prezzi eurozona

Bce

La Bce: “Complessivamente, le evidenze disponibili finora suggeriscono che le politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici e la transizione verde sono un fattore di sostegno per la stabilità dei prezzi nel lungo periodo”.

“Un cambiamento climatico non mitigato può rappresentare un rischio significativo per la stabilità dei prezzi nell’area dell’euro mentre le politiche di mitigazione del clima dovrebbero avere solo effetti modesti e temporanei sull’inflazione”. È quanto sottoline ala Bce nella relazione annuale 2022 presentata al Parlamento europeo. Secondo la Bce “l’impatto dei rischi fisici, come le ondate di calore e altri shock meteorologici, sull’inflazione dei prezzi dei prodotti alimentari, potrebbe essere sostanziale se il cambiamento climatico non venisse ulteriormente mitigato. Per contro, l’aumento dei prezzi del carbonio in linea con gli obiettivi dell’Unione Europea se attuato in modo ben comunicato e prevedibile e integrato da politiche di mitigazione non tariffarie, potrebbe avere solo un un impatto modesto sull’inflazione, che si ridurrà gradualmente nel medio termine”.

COSA FA LA BCE PER MITIGARE L’IMPATTO SUL CLIMA

La Bce sta integrando le misure di mitigazione del clima nelle sue proiezioni macroeconomiche e nei suoi modelli macroeconomici per migliorare la comprensione analitica delle forze sottostanti: “Complessivamente, le evidenze disponibili finora suggeriscono che le politiche di mitigazione dei cambiamenti climatici e la transizione verde sono un fattore di sostegno per la stabilità dei prezzi nel lungo periodo”.

IL PROGRAMMA DI ACQUISTO TITOLI DEL SETTORE CORPORATE

Per quanto riguarda la neutralità del mercato e il programma di acquisto di titoli del settore corporate, la Bce sottolinea che “la neutralità del mercato è uno strumento strumento operativo, non un requisito legale. La neutralità del mercato può contribuire a garantire che gli interventi dell’Eurosistema sul mercato siano conformi al Trattato sul funzionamento dell’Unione europea di ‘un’economia di mercato aperta e in libera concorrenza, che favorisca un’efficiente allocazione dei capitali’. Tuttavia, come spiegato più volte in passato – ha proseguito la banca centrale europea -, l’Eurosistema può legittimamente discostarsi da uno strumento operativo e volontario come la neutralità del mercato, al fine di rispettare gli obiettivi della Bce ai principi del Trattato. Ad esempio, in linea con la tabella di marcia per il clima della Bce, il Consiglio direttivo ha deciso di orientare le verso gli emittenti con una migliore performance climatica, a partire dal 1° ottobre 2022, il reinvestimento dei rimborsi”.

“A partire da marzo 2023, con l’inizio del periodo di reinvestimento parziale, solo i titoli di emittenti con una migliore performance climatica e i green bond che rispettano un rigoroso processo di identificazione continueranno a essere acquistati nel programma di acquisto sul mercato primario. Inoltre, gli acquisti sul mercato secondario necessari per raggiungere i volumi di reinvestimento parziale continueranno a essere condotti in conformità con il quadro di riferimento per il tilting”, ricorda l’istituto di Francoforte.

SETTORE CORPORATE SI STA DECARBONIZZANDO

La decisione della Bce di orientare le proprie partecipazioni verso gli emittenti con una migliore performance climatica a partire da ottobre 2022 “sta contribuendo a decarbonizzare ulteriormente i portafogli del settore corporate dell’Eurosistema su un percorso in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Per quanto riguarda l’impegno con le agenzie di rating per aumentare la trasparenza sui rischi climatici, la Bce apprezza il riconoscimento da parte del Parlamento europeo dell’importanza di impegnarsi con le agenzie di rating del credito in relazione ai rischi climatici. Un recente studio condotto dal personale della Bce mostra grandi differenze nelle metodologie e nelle pratiche di divulgazione in relazione ai rischi legati al cambiamento climatico nei rating del credito tra le varie agenzie di rating e classi di attività. La Bce continuerà a impegnarsi per ottenere maggiore trasparenza sull’incorporazione del rischio di cambiamento climatico nei rating. Inoltre, monitorerà costantemente e chiederà ulteriori progressi nelle aree identificate in cui le agenzie di rating del credito possono migliorare”, ha chiarito la Bce.

EUROSISTEMA STA MIGLIORANDO STRUMENTI E CAPACITA’ DI ANALISI

Ciò riguarda in particolare “la trasparenza dei modelli e dei metodi utilizzati per stimare l’esposizione al rischio di cambiamento climatico, nonché la pubblicazione delle decisioni e dei rapporti di rating. In questo processo dovrebbe essere garantito il pieno rispetto dell’indipendenza metodologica delle agenzie e del ruolo dei regolatori. L’Eurosistema sta inoltre migliorando i propri strumenti e le proprie capacità di valutazione del rischio per includere meglio i rischi legati al clima e all’ambiente nei propri sistemi interni di valutazione del credito, per i quali si applicheranno standard minimi comuni a partire dalla fine del 2024”, ha concluso la Bce.

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