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Europa

Clima e gas: l’analisi di Le Monde e The Guardian sui cambiamenti che investono l’Europa

Dai cambiamenti climatici che investono l’Europa ai cambiamenti di prezzo del gas con le previsioni di Goldman Sachs sul costo invernale. Cosa dicono gli articoli di Le Monde e The Guardian.

Le Monde racconta di un’Europa investita dai cambiamenti climatici, in cui “le società ricche e complesse sono forse le più fragili”. Ma, le trasformazioni non riguardano soltanto il clima. The Guardian in un articolo, infatti, riporta le previsioni di Goldman Sachs riguardo i prezzi del gas per la stagione invernale.

LA FRAGILITÀ DELLE SOCIETÀ RICCHE SECONDO LE MONDE

“Di fronte ai cambiamenti climatici, la storiografia dimostra che le società ricche e complesse sono forse le più fragili”. Lo riporta Le Monde in un articolo, analizzando l’impatto del cambiamento climatico su diverse società del XIIIᵉ e XIVᵉ secolo. Quest’ultimo dimostra che, sebbene alcune siano riuscite ad adattarsi, ciò non è mai avvenuto senza danni. A spiegarlo, nel dettaglio, è l’economista Pierre-Cyrille Hautcœur nel suo articolo su Le Monde.

La siccità e il caldo estremo osservati in Europa quest’estate – si legge nell’articolo – hanno reso molti osservatori e politici consapevoli della gravità delle trasformazioni climatiche in corso. D’altra parte, le possibilità di adattamento delle società sono ancora poco conosciute e spesso ridotte a una semplicistica alternativa tra tecnologie miracolose e brutale decrescita. Tuttavia, l’esperienza storica mostra una serie di casi di trasformazioni radicali – e spesso catastrofiche – nel rapporto tra le società e il loro ambiente che permettono di riflettere meglio.

I grandi cambiamenti climatici che si sono verificati – si legge nell’articolo di Le Monde – sono stati graduali e difficili da osservare sia per i contemporanei che per gli storici, soprattutto perché sono stati caratterizzati tanto da un aumento della variabilità del clima (temperature, umidità, aumento dei fenomeni estremi) quanto da un cambiamento univoco.

Oggi, i cambiamenti, sono chiaramente identificati grazie all’uso di più fonti, sia scritte che archeologiche, fisiche o biologiche. La storiografia, infatti, mostra che le società ricche e complesse sono forse le più fragili, perché dipendono dalle infrastrutture (in particolare dai sistemi di irrigazione) per i loro alti rendimenti agricoli e quindi per lo sviluppo delle società urbane che ne dipendono – scrive Le Monde.

THE GUARDIAN SUL GAS

I cambiamenti, però, non solo soltanto climatici e a evidenzialo e The Guardian che riporta la previsione di Goldman Sachs riguardo i prezzi del gas. Infatti, secondo Goldman quest’inverno i prezzi, in Europa, potrebbero più che dimezzarsi, dato che gli sforzi compiuti dai Paesi dell’UE per evitare grandi carenze si riveleranno efficaci. Goldman ha dichiarato, nello specifico, di prevedere che i prezzi del gas naturale all’ingrosso in Europa scenderanno da circa 215 euro (186 sterline) per megawattora a meno di 100 euro per MWh entro la fine del primo trimestre del prossimo anno, nell’ipotesi di condizioni climatiche tipiche dell’inverno. Si tratta di una cifra ben inferiore ai 213 euro previsti in precedenza – scrive The Guardian.

Inoltre, The Guardian riporta che, secondo quanto emerge dall’analisi di una delle principali banche statunitensi, i Paesi europei sapranno resistere ai tagli di gas della Russia quest’inverno, poiché i problemi di approvvigionamento potrebbero essere stati “risolti con successo”.

ANALISTI: IMPIANTI PIENI AL 90% ENTRO LA FINE DI OTTOBRE

Secondo quanto riportato dal The Guardian, i Paesi europei si sono affrettati a riempire i loro depositi di gas prima dell’inverno dopo che la Gazprom russa ha ridotto le forniture, anche attraverso l’importante gasdotto Nord Stream 1 (NS1). La frenetica corsa alle forniture ha fatto salire il prezzo del gas all’ingrosso. Questo mese – su legge su The Guardian – Gazprom ha prolungato l’interruzione dei flussi di gas attraverso il gasdotto, senza fornire alcuna tempistica per la riapertura.

Gli analisti di Goldman Sachs hanno dichiarato che: “La riduzione indefinita delle esportazioni di NS1 a zero lascia l’Europa nord-occidentale senza alcun gas russo in futuro. Sebbene spesso ci si chieda cosa succederà allo stoccaggio, crediamo che un approccio migliore sia quello di chiedersi cosa succederà ai prezzi, in modo che lo stoccaggio continui ad accumularsi come necessario. Questo è l’enigma che l’Europa ha risolto con successo nell’ultimo anno, con una combinazione di distruzione della domanda di gas in Europa e tra gli acquirenti di [gas naturale liquefatto] in altre parti del mondo, con conseguente accumulo di scorte superiore alla media”.

Gli analisti di Goldman hanno dichiarato, inoltre, di aspettarsi che gli impianti di stoccaggio siano pieni in media al 90% entro la fine di ottobre, prima di un obiettivo a livello europeo dell’80% entro il 1° novembre – scrive The Guardian.

(Estratto dalla Rassegna stampa estera di Eprcomunicazione)

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