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Usa

Clima, prezzi della Co2 ed energia ‘green’ contagiano la politica Usa

Il report dell’Atlantic Council forum sulle le politiche energetiche sotto una potenziale amministrazione Biden o “Trump 2.0. “È probabile che il gas sarà ancora competitivo e avrà un suo ruolo importante nel mix di combustibili dell’agenda del clima americana”

Indipendentemente dall’esito delle prossime elezioni presidenziali, c’è un cambiamento in atto nella politica climatica americana che si sta pian piano aprendo ai concetti del prezzo della Co2 e alle tecnologie energetiche pulite. A offrire questa nuova visione del mondo statunitense è l’ex membro del Congresso Repubblicano della Florida, Carlos Curbelo intervenuto durante l’Atlantic Council forum riguardante le politiche energetiche sotto una potenziale amministrazione Biden o “Trump 2.0”.

Secondo quanto emerge dal racconto della kermesse di S&P Global Platts, il moderatore Charles Goldwyn, presidente dell’Atlantic Council Energy Advisory Group, ha osservato che una eventuale amministrazione Biden avrà probabilmente un’agenda verde storicamente ambiziosa sul clima, con l’obiettivo di raggiungere lo zero netto di emissioni entro il 2050, mentre una eventuale riconferma di Trump dovrebbe portare gli Usa a continuare a concentrarsi sul predominio energetico in generale, idrocarburi compresi.

TENDENZA IRREVERSIBILE ANCHE TRA I REPUBBLICANI

Ma, nota sempre Goldwyn, “entrambi i candidati si troverebbero ad affrontare i venti contrari di un governo diviso e le incertezze della pandemia e del suo impatto economico”.

E infatti, secondo Curbelo qualunque cosa accada alle elezioni di novembre, c’è una “tendenza chiara e irreversibile” in atto al Congresso. I democratici hanno raggiunto un accordo sulla necessità di avanzare verso un’economia energetica pulita e i repubblicani stanno “finalmente iniziando a recuperare e a guadagnare terreno”.

La tendenza è in atto da tempo: “Il Congresso del gennaio 2019 ha un aspetto molto diverso da quello che stiamo guardando oggi. Il leader californiano delle minoranze Kevin McCarthy sta esortando i repubblicani ad ascoltare i giovani elettori e a sviluppare la loro agenda per affrontare il cambiamento climatico”, ha sottolineato Curbelo, notando che i repubblicani si sono riuniti anche durante una conferenza per discutere del cambiamento climatico.

E non solo. I repubblicani stanno anche sostenendo i crediti d’imposta per la cattura del carbonio. E c’è un’apertura per la fissazione del prezzo della Co2. “Non abbiamo bisogno che i repubblicani abbraccino o siano entusiasti dell’idea. Abbiamo solo bisogno che l’accettino come parte di un compromesso più ampio”, ha suggerito Curbelo, aggiungendo che se i Democratici dovessero prendere il controllo del Senato, si potrebbe inquadrare il discorso come parte del tentativo di far quadrare il bilancio aumentando il prezzo della Co2 per far incrementare le entrate statali. Senza dimenticare il ruolo di una border adjustment tax allineata all’idea che la Cina potrebbe non mantenere i propri impegni in tema di emissioni.

RUOLO GLOBALE DEGLI USA SUL CLIMA

C’è anche un secondo aspetto che potrebbe rivelarsi interessante e che i partecipanti al Panel hanno evidenziato: e cioè il fatto che gli Stati Uniti potrebbero ancora svolgere un ruolo di leadership negli sforzi globali per il clima, ma che dovrebbero adottare misure forti in patria per riguadagnare credibilità dopo aver rinunciato agli accordi precedenti.

“Perché altri dovrebbero guardare agli Stati Uniti e dire: Ecco l’esempio di come vogliamo che il mondo si muova”, ha detto Jonathan Pershing, ex inviato speciale del Dipartimento di Stato sul cambiamento climatico. “Si dovrà seguire un percorso diverso… in cui l’agenda interna dovrà fungere da guida con una serie di risultati interni aggressivi e chiari, inquadrando un profondo piano di riduzione delle emissioni, ma anche parlando di come l’economia possa continuare a crescere”.

Anche Christine Todd Whitman, ex amministratore della Environmental Protection Agency e governatore del New Jersey, ha detto che i repubblicani “dovranno riunirsi per iniziare a parlare” di clima ed energia pulita “senza nascondersi”. Se Trump vincerà il secondo mandato, “alcune persone dovranno tenergli testa – ha detto la Whitman -. Se non iniziamo prima qui, e mostriamo un po’ di impegno, il resto del mondo non ci presterà attenzione quando torneremo e diremo: Ecco come pensiamo che dovrebbero andare le cose”.

IL RUOLO DEL GAS

Per quanto riguarda il ruolo del gas naturale, i partecipanti hanno suggerito tutti un suo ruolo importante nel mix di combustibili dell’agenda climatica definita da Biden, che ha evitato di sostenere il divieto di fracking o il divieto di esportazione.

Più del carbone, è probabile che il gas sarà ancora competitivo in alcuni luoghi per un certo periodo di tempo e che farà parte delle discussioni globali in cui gli Stati Uniti sono produttori, ancora per molto tempo, ha detto Pershing. “Ma deve essere visto in un contesto di approdo alle emissioni nette pari a zero”, ha aggiunto, sottolineando che la transizione per le comunità produttrici di combustibili fossili sarà una questione di importanza globale.

Elizabeth Sherwood-Randall, ex vice segretario all’energia, ha sottolineato l’importanza di prestare attenzione alla forza lavoro nelle comunità del petrolio e del gas. “Avremo bisogno di un piano molto aggressivo per assistere le comunità”, più colpite dalle forze di mercato e dai cambiamenti politici, ha spiegato. Sherwood-Randall ha sottolineato la necessità di sviluppare rapidamente le tecnologie per la cattura, il sequestro e lo stoccaggio del carbonio e nuove opportunità per assicurare una transizione anche per la forza lavoro del paese.

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