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Clima

Clima, ruolo supply chain petrolio e gas fondamentale. Il report Gb

Il Sixth Carbon Budget pubblicato dalla commissione per i cambiamenti climatici britannica delinea un ambizioso e stimolante programma di cambiamento per tutti i settori

Un importante rapporto indipendente che delinea i percorsi per raggiungere gli obiettivi climatici del Regno Unito ha riconosciuto il contributo positivo che l’industria petrolifera e del gas può rivestire nella transizione energetica.

Il Sixth Carbon Budget pubblicato dalla commissione per i cambiamenti climatici britannica delinea un ambizioso e stimolante programma di cambiamento per tutti i settori al fine di soddisfare vari tipi di scenario. Raccomanda un futuro sistema energetico che utilizzi energie rinnovabili, idrogeno, cattura e stoccaggio del carbonio. La domanda di petrolio e gas dovrebbe diminuire, inoltre, rispettivamente, fino all’85% e al 70% entro il 2050, a seconda dello scenario prefigurato, secondo quanto si legge su WorldOil.

SODDISFARE IL PI§’ POSSIBILE LE ESIGENZE CON LA PRODUZIONE INTERNA

La commissione sostiene però la necessità di soddisfare il più possibile le attuali esigenze del Regno Unito tramite produzione interna, avvertendo del rischio che costi di produzione inferiori a livello internazionale potrebbero favorire le importazioni.

FONDAMENTALE RUOLO DALLA SUPPLY CHAIN DEL PETROLIO E DEL GAS

Non solo. Il report conferma l’importante ruolo della catena di approvvigionamento di petrolio e gas del Regno Unito e l’opportunità che esiste dagli investimenti di 50 miliardi di sterline richiesti ogni anno fino al 2050 per raggiungere gli obiettivi climatici del paese. Il settore ha migliaia di aziende in tutto il Regno Unito che sono destinate a svolgere un ruolo fondamentale. La catena di approvvigionamento dell’industria petrolifera e del gas del Regno Unito ha attualmente un fatturato annuo di oltre 26 miliardi di sterline e la maggior parte delle aziende è già attiva anche nelle energie rinnovabili o in altre parti del settore energetico.

Il principale organo rappresentativo del settore, OGUK, ha aggiunto, parlando del report, la necessità di realizzare una transizione ‘net zero’.

LE RACCOMANDAZIONI DELLA COMMISSIONE

La commissione sul clima ha anche inserito una serie raccomandazioni nel report in primis lo sviluppo di ‘idrogeno blu’ come ponte per il futuro, in cui l’utilizzo del gas con cattura e stoccaggio del carbonio venga utilizzata nel breve e medio termine per realizzare un mercato dell’idrogeno, fornendo circa il 60% delle forniture necessarie entro il 2035.

Il rapporto chiede un’azione per ridurre le emissioni della restante fornitura di combustibili fossili (la principale fonte di emissioni di approvvigionamento di carburante) del 75% entro il 2035 rispetto ai livelli del 2018. Le azioni di mitigazione includono il cambio di carburante, CCS e tecnologie per ridurre il flaring, lo sfiato e le perdite di metano. Ciò è in linea con gli impegni esistenti del settore di dimezzare le emissioni nel prossimo decennio prima di raggiungere il 90% entro il 2040.

In secondo luogo viene chiesto di ridurre le importazioni di petrolio e gas e indirizzare la spesa invece all’economia del Regno Unito, anche se il rapporto avverte che i costi di produzione inferiori a livello internazionale potrebbero favorire le importazioni rispetto alla produzione interna. La commissione clima ha chiarito che gli investimenti proposti sono pensati per ridurre le emissioni nel Regno Unito e non per spostarle su altri mercati.

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