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Come i mercati emergenti intendono investire nell’energia solare

L’AIE prevede che la capacità solare fotovoltaica globale aumenterà di quasi 1.500 GW nel periodo 2022-2027, superando il gas naturale entro il 2026 e il carbone entro il 2027

Con gli alti prezzi dell’energia e le interruzioni della catena di approvvigionamento che creano carenze di componenti e materiali chiave per l’energia rinnovabile, i mercati emergenti stanno rivalutando come sviluppare l’energia solare su larga scala per accelerare le loro transizioni energetiche. Dopo oltre un decennio di declino, il costo dei pannelli solari fotovoltaici è aumentato in tutto il mondo, principalmente a causa dell’aumento del costo del polisilicio solare in Cina.

Componente chiave dei pannelli fotovoltaici, i prezzi di mercato spot del polisilicio sono aumentati da meno di 7 dollari al kg del luglio 2020 a 39 dollari dell’agosto 2022. Sebbene successivamente, nel gennaio 2023, siano scesi fino a 18 dollari, ad inizio febbraio i prezzi sono tornati sopra i 30 dollari.

L’Agenzia Internazionale dell’Energia stima che la Cina rappresenterà oltre l’80% di tutte le fasi di produzione dei pannelli solari − inclusi polisilicio, lingotti, wafer, celle e moduli − mentre si prevede che la sua quota di elementi chiave, tra cui polisilicio e wafer, entro il 2025 supererà il 95%, in base all’attuale lavori di espansione produttiva.

PANNELLI SOLARI: AUMENTO DEI COSTI E DIFFUSIONE

Ci sono buone ragioni – scrive Oxford Business Group su Oilprice – per ritenere che l’aumento dei costi non rallenterà la diffusione del solare. Per prima cosa, con i prezzi del carbone e del gas che hanno raggiunto livelli record, nel 2022 la domanda di pannelli solari è stata robusta, con 268 GW di nuova capacità aggiunta in tutto il mondo. Secondo BloombergNEF, nel 2023 le installazioni a livello globale dovrebbero raggiungere i 315 GW.

Il solare su larga scala e l’eolico onshore sono le due forme più economiche di generazione di energia rinnovabile nella maggior parte dei Paesi del mondo e l’AIE prevede che la capacità solare fotovoltaica globale aumenterà di quasi 1.500 GW nel periodo 2022-2027, superando il gas naturale entro il 2026 e il carbone entro il 2027.

Nel 2022 anche l’energia solare ed eolica ha superato il gas naturale nel mix di generazione in Europa, grazie in parte ad un aumento di tre volte delle applicazioni solari sui tetti. Un altro motivo di ottimismo è che gli analisti prevedono un ulteriore calo del prezzo del polisilicio, attribuendo l’aumento iniziale nel 2020 alle inondazioni in Cina nell’agosto di quell’anno e l’aumento della scorsa estate ad un’ondata di caldo che ha causato l’arresto della produzione degli impianti cinesi. Sebbene le continue interruzioni della catena di approvvigionamento rimangano una preoccupazione, secondo BloombergNEF, con l’arrivo di una maggiore offerta sul mercato il prezzo del polisilicio raggiungerà i 10-15 dollari al kg.

Per il solare da tetto, il calo del prezzo tra il 2013 e il 2020 è stato determinato da un aumento dell’offerta di celle e moduli solari sul mercato, mentre si prevede che a partire dal 2023 i progressi tecnologici e la crescente scala di produzione porteranno ad un calo dei costi.

L’accesso continuo ai minerali critici sarà la chiave per costruire un’infrastruttura di energia rinnovabile sufficiente a sostenere la transizione energetica. Uno studio del gennaio 2023 sulla rivista scientifica Joule ha concluso che la fornitura di 17 materiali chiave dovrebbe essere sufficiente a mantenere il riscaldamento sotto 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali anche negli scenari di maggiore domanda. Garantire che queste risorse vengano estratte senza indebiti danni ambientali o pratiche di sfruttamento del lavoro, tuttavia, può rappresentare una sfida globale più grande.

LA SITUAZIONE NEI PAESI GCC (GULF COOPERATION COUNCIL)

Per certi aspetti, il GCC (Gulf Cooperation Council) è un banco di prova ideale per il solare nei mercati emergenti, dato l’elevato rendimento solare della regione, l’abbondanza di terra disponibile e il chiaro interesse del governo – inclusi incentivi e investimenti – nell’aumentare l’energia pulita.

L’energia solare a partire dal 2021 ha rappresentato il 97% della capacità di generazione installata di energia pulita dei Paesi GCC, con gli Emirati Arabi Uniti e l’Arabia Saudita che hanno rappresentato l’80% e il 13% del totale. Entrambi i Paesi hanno generato il 100% della loro energia pulita dal solare, secondo l’Agenzia Internazionale per le Energie rinnovabili.

L’espansione del solare dipende da un finanziamento costante ed entrambi i Paesi dispongono di quadri di partenariato pubblico-privato per attingere ai mercati dei capitali globali ed emettere obbligazioni verdi per progetti legati al clima. Nel 2022 le emissioni di green bond e sukuk (obbligazioni islamiche) hanno raggiunto la cifra record di 8,5 miliardi di dollari nel GCC da 15 accordi, mentre 6 accordi nel 2021 hanno totalizzato 605 milioni di dollari.

Il Fondo per gli investimenti pubblici dell’Arabia Saudita ha rilasciato due obbligazioni verdi – del valore di 3 miliardi di dollari e 5,5 miliardi di dollari – per raccogliere fondi per iniziative climatiche ESG come parte del suo Green Finance Framework per il periodo 2021-2025. La prevedibilità in termini di manutenzione e il basso rischio operativo rendono i progetti solari degli investimenti interessanti per i governi che cercano di raggiungere gli obiettivi net zero, con le entrate degli idrocarburi che forniscono un finanziamento stabile durante la fase di transizione.

IL RUOLO COMPLEMENTARE DELL’IDROGENO

I Paesi del GCC stanno diversificando le loro strategie di energia rinnovabile per includere l’idrogeno verde, che può essere generato da energia solare pulita. Le compagnie petrolifere nazionali dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti stanno già effettuando investimenti significativi nella generazione di idrogeno da idrocarburi utilizzando la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio, oltre alle risorse solari ed eoliche.

Anche Paesi come il Bahrain e il Qatar – che hanno meno terra disponibile – stanno sviluppando capacità di idrogeno. “Dato lo spazio limitato disponibile in Bahrain per la generazione di energia da fonti solari ed eoliche, il Paese ha l’opportunità di accrescere le capacità nell’idrogeno verde come fonte di energia costante e chiara”, ha dichiarato Ian Roos, presidente esecutivo di Pavilion Renewables.

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